L'e-mail era molto chiara: il sito della
FPÖ, il partito di Jörg Haider, è pieno di risorse "interessanti".
Vedere per credere: e poi non potranno dire che non lo sapevano.
Sarà vero? Di solito questa gente, quando si ripulisce, sta
bene attenta a nascondere gli errori/orrori del passato. Mah!
Io ci provo. E così...
http://www.fpo.at/ L'aspetto
è sobrio, pulito. Anche la grafica è leggera, in modo da semplificare
l'accesso. Un normale, banale sito di partito che ospita notizie
di attualità, foto del leader e via discorrendo. Ma la lettera
diceva di cercare "Blaue Links" e cliccarci sopra. È in fondo:
vado e vedo. Per fortuna mastico un po' di tedesco. Mi attrae
la scritta Thulenet. Ecco, qui comincia l'immersione nella melma.
I deboli di stomaco si astengano. Il link manda subito a Thule-Netz,
un sito che ospita libri nazisti (fra cui Mein Kampf e Die
Protokolle der Weisen von Zion), giochi per computer razzisti,
simboli grafici nazionalsocialisti (svastiche, aquile et
similia), indirizzi di movimenti e di partiti di estrema
destra. Mi viene da vomitare. Torno ai "Blaue Links" della FPÖ.
Mi incuriosisce il titolo "Und morgen die ganze Welt" ("E domani
il mondo intero"). Primo link: "Die Kreuzritter unserer Zeit"
("I crociati del nostro tempo"). Provo, e finisco su KKK.com,
cioè il Ku Klux Klan, con tanto di croce su uno sfondo di fiamme.
Indietro di nuovo alla FPÖ, sui "Blaue Links". "Langjahrige
FPÖ Partner" mi porta a "National Socialist graphics": inutile
descriverne il contenuto. Più interessante è "Die Bilderwelt
für unsere Jugend" ("La visione del mondo per la nostra gioventù").
Questo è quasi peggio dei precedenti (se mai è possibile): Stormfront.org.
Ospita puntatori a risorse revisioniste, movimenti di destra
(estrema e moderata), riscoperta delle tradizioni culturali
bianche, identità cristiana, eugenetica. C'è perfino uno spazio
per i bambini. Mi turo il naso e scendo. Lo cura un sedicente
undicenne, un certo Derek, giovane ma già intriso di razzismo
fino al midollo. Con fotografia di Derek: bimbo biondo, serio,
dallo sguardo inquietante (sembra preso pari pari da un documentario
nazista) accanto al governatore del Mississipi. Sto raggiungendo
il mio limite. Torno un'ultima volta ai "Blaue Links" della
FPÖ. Ecco: "Lieder aus der Heimat" ("Canzoni dalla Patria").
Musica? Ma certo! In formato MP3 liberamente scaricabile. Qualche
titolo: Final Solution, Holocaust 2000, White Victory, White
Power, Hurra, Hurra, ein Nigger brennt (Hurra, Hurra, un negro
brucia), Six Million More, Third Reich. Tutto il giro della
musica neonazista, insomma.
Mi fermo. Non vado oltre. Non ce la faccio. Qui finisce questa
breve scampagnata nella melma. Se è tutto vero, Haider è uno
sprovveduto. Proprio nell'epoca della comunicazione globale,
dell'accesso alle informazioni da ogni angolo del mondo, lascia
online le simpatie e le parentele del suo partito proprio dove
chiunque potrebbe vederle? Nazista sì, ma... scemo? La spiegazione
arriva l'indomani. Contrordine, compagni! Il sito della FPÖ
è http://www.fpoe.at/. Una
piccola "e" che ti scaraventa su un computer piuttosto che su
un altro. Di nuovo, vedere per credere. Stessa grafica, stessi
link, ma dove inizia il sentiero che conduce alla melma ci sono
i puntatori alle sezioni locali del partito. Era una presa per
i fondelli, uno scherzo di cattivo gusto, scorretto e sleale.
Una vera vigliaccata. Però i siti di estrema destra sono tutti
veri: svastiche, Stormfront.org, Derek, i negri che bruciano.
Internet è anche questo. È la voce dei centri sociali, dei diversi,
degli emarginati, della stampa libertaria, ma anche di Haider
e di chi lo clona attribuendogli quello che vuole, e ovviamente
anche dei neonazisti, dei razzisti, dei fautori della supremazia
bianca. È giusto che sia così: se invocassimo la censura non
saremmo libertari. C'è però una lezione da imparare: tutto ciò
che si trova nella Rete va sempre preso con le pinze. Belle
grosse.
Marco Cagnotti
|