Come ti è venuta lidea del monumento?
Il punto di partenza fu un concorso per un monumento a Bakunin
indetto dalla NGBK [Neue Gesellschaft für Bildende Kunst
www.ngbk-berlin.de
(nuova società per le belle arti)] di Berlino. Questassociazione
aveva organizzato un concorso di bozzetti in collaborazione
con leditore Karin Kramer Verlag. La finalità delliniziativa
era la realizzazione di una mostra dei progetti. Il mio monumento
fu una parte di questa, con copie da portare via per i visitatori.
Allepoca il monumento era ancora fatto con 2 fogli A4
e ovviamente lanno indicato era il 1996. In occasione
della mostra fu pubblicato un catalogo. Bakunin?Ein Denkmal!,
Kunst Anarchismus (Bakunin? Un monumento!, Arte anarchismo)
per le edizioni Karin Kramer Verlag, Berlino. Questo contiene
idee sorprendenti e convenzionali, in parte vale la pena guardarlo
e in parte vale anche la pena leggerlo, ci sono parti molto
aneddotiche.
Qual è il tuo rapporto con Bakunin?
Prima del concorso avevo solo qualche vaga idea. Poi ho iniziato
a leggere, con crescente interesse, tutto quel che mi capitava
tra le mani. Inizialmente la cosa che più mi interessava
era la biografia con le sue differenti fasi e rotture. Una cosa
che poi è contenuta anche nel mio monumento. Il monumento
può viaggiare facilmente, potendo apprendere lingue straniere
anche senza problemi in altri paesi, si sente a casa sua su
differenti piattaforme tecniche.
Di Bakunin mi piacciono molto i pensieri molto critici, fondamentali
sullo Stato, come il seguente:
Lunità è la meta verso cui lumanità
tende irresistibilmente. Ma essa diventa fatale distruttrice
dellintelligenza, della dignità, della prosperità
degli individui e dei popoli, tutte le volte che essa ci viene
al di fuori della libertà, sia attraverso la violenza,
sia basandosi sullautorità di unidea teologica,
metafisica, politica od anche economica.
Poi anche in riguardo a molti temi attuali: Il patriottismo
che tende allunità al di fuori della libertà
è un cattivo patriottismo , sempre funesto agli interessi
popolari e reali del paese chegli pretende esaltare e
servire, amico, spesso senza volerlo, della reazione
nemico della rivoluzione, vale a dire dellemancipazione
delle nazioni e degli uomini.
(
) senza di esso (il principio della libertà,
N.d.R.), non vi è intelligenza né giustizia,
non vi è prosperità né umanità.
Delle volte fa bene leggere che pensieri del genere sono di
un manoscritto del 1871.
Un monumento per Bakunin può essere soltanto un monumento
da sovvertire... ma non ti è mai successo che qualcuno
abbia frainteso la cosa?
Fino ad oggi no!
Una volta che uno si è costruito il monumento, se nè
già occupato così tanto che non cè
più molto da fraintendere. Ma ovviamente poi cè
sempre anche la frustrazione, quando la corona cade nuovamente
giù... è così quando si lavora senza trucchi!
Ma vale la fatica.
Maria Mesch
Citazioni da: M. Bakunin, Libertà, uguaglianza, rivoluzione,
Edizioni Antistato, Milano, 1976
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