Se non sbaglio, in Psicopatologia
della vita quotidiana, S. Freud descriveva il lapsus
come una fuga rivelata attraverso il linguaggio, da parte dellinconscio
represso. Una specie di indesiderata esplicitazione dellimplicito,
del pensiero nascosto. Vero è che certi lapsus sono solo
di lingua, dovuti a stanchezza o stress, come chiedere
in farmacia una busticca di pastine del Re Sole,
o la solonna conora del film
in un negozio
di dischi. Un qualche dottore sottile, freudiano agguerrito,
troverebbe senzaltro prove a carico anche di questi esempi
innocenti, per provare la responsabilità dellinconscio
e della sessualità repressa. Di certo bollerebbe senza
esitare il racconto di una mia collega dufficio la quale,
descrivendo un episodio di shock anafilattico da lei sofferto,
riferì che non era riuscita per un certo tempo quasi
a respirare poiché le si era incredibilmente gonfiata
la clitoride
Naturalmente intendeva parlare dellepiglottide. Dopo qualche
attimo di sconcerto un altro collega tentò di andare
a casa spacciandosi per malato, e riferendo toccandosi
ai lati del collo di patire un fastidioso gonfiore delle
gonadi
Per me si era trattato solo di un semplicissimo
lapsus linguae, dovuto a due ordini di motivi: uno culturale,
cioè la scarsa conoscenza dei termini specialistici,
donde la confusione, supportato dallaltro, linguistico,
ovvero la sequenza vocalica pressoché identica delle
due voci. Non dimentichiamo che la sequenza delle vocali è
un elemento fondamentale per la discriminazione veloce delle
composizioni fonetiche distintive di significato. Ma questa
è solo una mia opinione.
Quel che pare certo è che alcuni lapsus sono, anche in
parte, provocati da una scarsa capacità di gestione di
alcuni aspetti della lingua, propria ed altrui, oltre che da
quegli episodi di scarsa tonicità psicofisica prima accennati.
Io ricordo un caso palese, di diversi anni fa, quando un telecronista,
commentando una partita di basket N.B.A., e leggendo sul monitor
in sovrimpressione che un certo giocatore era stato just
fouled out, esprimeva costernato stupore nei confronti
della proterva regia americana, giacché lui aveva tradotto
che quel tale era stato giustamente cacciato fuori per
raggiunto limite di falli. La lingua inglese, per sottolineare
laspetto attuale del verbo, a volte ha bisogno di accorgimenti
talora avverbiali come just (appena,
giusto). In tal modo può mostrare in tempo
reale quel giocatore che è stato appena espulso
per raggiunto limite di falli, e che è quello che i telespettatori
stanno vedendo inquadrato adesso; giacché has
fouled out senza just potrebbe
indicarne uno espulso 10 minuti prima, del quale ora stiamo
rivedendo il replay delluscita in panchina. La confusione
del cronista deriva, oltre che dalla carente dimestichezza con
linglese, anche dalla comune radice di just
e giusto con justice e giustizia.
Ma come spiegare il seguente episodio? Sabato 30 novembre 2002,
durante i preliminari della ripresa televisiva di TELE+ della
partita Reggina-Chievo, apprendo dal buon Marco Nosotti Da Bordocampo
che il tempo e le condizioni del manto erboso dello stadio erano
sufficientemente buone, nonostante fosse caduta sulla città
una notevole quantità di lava dellEtna.
Ero diventato un croccante cittadino di Pompei senza neanche
rendermene conto. Naturalmente intendeva cenere.
Chissà: forse esprimeva un desiderio represso squisitamente
padano. E poi se la prendono con le inesattezze di Plinio il
Vecchio
Ma cè di meglio. Parafrasando una nota canzone
di De Gregori: tra il lapsus e la malafede la differenza
salta agli occhi. Nella sua opera Lessere e il
nulla, il filosofo J. P. Sartre descrive la nozione di malafede
in alcune pagine di indimenticabile valore letterario. Riassumo
alquanto a memoria: al tavolo di un ristorante siedono dirimpetto
un uomo e una donna. Conversano tranquillamente, ma è
ovvio che tentativi di intrecciare rapporti intercorrono tra
i due. A un certo punto, durante linnocente dialogo, la
mano delluomo si posa inavvertitamente su quella della
donna, ed ivi ristà. Nessuno dei due fa mostra di accorgersene.
La donna, se vuole continuare la civile discussione senza compromettersi
nelluno o nellaltro senso, deve fare come se nulla
fosse. Se dimostra di accorgersene dovrà reagire o negativamente,
interrompendo prematuramente levolversi di una relazione
che potrebbe rivelarsi interessante, oppure positivamente, fornendo
segnali di disponibilità che potrebbero successivamente
rivelarsi controproducenti. Per evitare tutto ciò, semplicemente
finge di non sentire e non vedere. Né loro né
alcun altro se ne accorge, ma questa, per Sartre, è la
malafede.
Senza scomodare lesistenzialista francese, qualche tempo
dopo leggo sui giornali che lallenatore della Roma, Capello,
ha ricevuto da quelli di Striscia la Notizia il Tapiro doro
per il gesto dellombrello visto in televisione. Capello
sembra abbia accettato il trofeo, spiegando che però
lui stava solo indicando, sia pure con veemenza, il punto del
braccio con cui Inzaghi aveva commesso il fallo di mano non
rilevato dallarbitro Collina, in seguito al quale gli
era stato possibile realizzare il goal. Capello ha tutta la
mia stima per avere detto finalmente che il re è nudo.
Ci mancherebbe che per interpretare correttamente un gesto col
braccio e la mano dovessimo valutare la distanza del braccio
dal corpo e il grado di compostezza del movimento come se fosse
un fallo in area di rigore. La malafede di Striscia la Notizia
è evidente. Bastava non far finta di non vedere la faccia
di Capello nel compiere il gesto, per rendersi conto della sua
buonafede. Il Tapiro avrebbero potuto darlo invece a Salas,
reo di essersi strizzato vistosamente quello che il regista
Almodòvar, nel film La legge del desiderio definisce
il pacco, dopo aver segnato un goal in una partita
di Coppa Italia.
Daltra parte Striscia la Notizia non è nuova a
queste interpretazioni da giullare di corte: è una trasmissione
di una delle reti televisive di cui è proprietario il
Cavaliere Pennywise, presidente del Milan, nonché di
un consiglio dei ministri di cui fa parte lon. Tremonti,
quello che vorrebbe risolvere il problema dellincidenza
dellaumento dei costi e dei prezzi sui consumi e sui risparmi
coniando banconote da 1 e da 2 Euro. Tale provvedimento, che
ricorda vagamente quello analogo compiuto per più gravi
motivi durante la Rivoluzione Francese, sarebbe solo leggermente
inferiore, quanto a potenziale efficacia, di quello che si potrebbe
adottare vietando la produzione e la vendita di passamontagna,
per prevenire le rapine e i sequestri.
I commercianti, fedeli e miracolati paladini della madonna di
Lourdes del libero mercato, lo sanno benissimo, e sentitamente
ringraziano. Nel frattempo, anziché lasciare, raddoppiano.
Carlo E. Menga
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