Con il prossimo numero si chiudono i primi quarant’anni di vita della nostra rivista. Abbiamo deciso di “approfittare” di una ricorrenza convenzionale come questa per fare, in vario modo, il punto della situazione. E per farlo stiamo realizzando un numero davvero speciale (oltre 250 pagine!) di “A” – il prossimo, appunto, il n. 358, datato “dicembre 2010 - gennaio 2011”.
Aprirà il numero una sezione costituita da una settantina di scritti, firmati da altrettanti amici e collaboratori di “A”, molti (ma non tutti) anarchici, ognuno dei quali affronterà un tema o comunque proporrà alcune proprie riflessioni incentrate perlopiù sull’attualità. Abbiamo voluto evitare il rischio del “ma come siamo stati bravi”, “ma quante vicende abbiamo attraversato”, ecc., orientando l’attenzione dei nostri collaboratori su quella che un tempo veniva definita “l’ora che volge”. Perché se è vero che “A” ha sempre dedicato tanto spazio al passato (dalle numerose pagine di storia anarchica internazionale ai classici del pensiero libertario), anche questa volta abbiamo cercato e cerchiamo di vedere, di raccontare e di comprendere il presente (e magari di costruire anche un po’ di futuro).
Lungo (e per ora ancora provvisorio) l’elenco delle persone di cui potrete leggere un contributo. Eccolo: Fulvio Abbate, Felice Accame, Nadia Agustoni, Claudio Albertani, Gianni Alioti, Roberto Ambrosoli, Maurizio Antonioli, Luigi Balsamini, Giorgio Barberis, Federico Battistutta, Mariella Bernardini, Giampierto ”Nico” Berti, Franco Bertolucci, Amedeo Bertolo, Furio Biagini, Fausta Bizzozzero, Pino Cacucci, Antonio Cardella, Zelinda Carloni, Francesco Codello, Colby, le comunarde di Urupia, Rossella Di Leo, Marianne Enckell, don Andrea Gallo, Dori Ghezzi, Diego Giachetti, Valeria Giacomoni, Monica Giorgi, Lorenzo Guadagnucci, David Guazzoni, Pippo Gurrieri, Lalli, Chiara Lalli, Gianpiero Landi, Luciano Lanza, Alessio Lega, Domenico Liguori, Milena Magnani, Agostino Manni, Maria Matteo, Carlo Milani, Gianni Mura, Carlo Oliva, Sergio Onesti, Massimo Ortalli, Angelo Pagliaro, Francesca Palazzi Arduini, Marco Pandin, Adriano Paolella, Andrea Papi, Radio Bandita, Gaia Raimondi, Giorgio Sacchetti, Fabio Santin, Gianni Sartori, Cosimo Scarinzi, Arturo Schwarz, Walter Siri, Andrea Staid, Corrado Stajano, Persio Tincani, Filippo Trasatti, Davide Turcato, Cristina Valenti, Nicoletta Vallorani, Massimo Varengo, Claudio Venza, Elena Violato, Valentina Volonté, Edy Zarro e Gianpiero Bottinelli. L’elenco, come accennavamo prima, potrebbe subire qualche piccola variazione.
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La copertina del primo numero di “A” (febbraio 1971) |
La seconda sezione è costituita da un centinaio di pagine, in carta più bella, stampate in quadricromia (cioè riportando fedelmente i colori originari). Vi saranno riprodotte in ordine cronologico tutte le 358 copertine di questi quarant’anni (dal febbraio 1971 al gennaio 2011). Sfogliando le pagine (ognuna conterrà 4 copertine) ci si potrà fare un’idea delle tematiche affrontate dalla rivista, si potranno anche leggere i cartigli che indicano i principali temi affrontati all’interno. Una raccolta innanzitutto grafica, ma non solo: la copertina di una rivista è come il volto di una persona, ci dice tanto di quel che ci sta dietro.
La terza sezione di questo numero davvero strano e speciale di “A” sarà costituita da una lunga intervista realizzata da Adriano Paolella, uno dei nostri collaboratori “storici” (e da qualche mese leader del WWF italiano), a Paolo Finzi, l’unico componente del gruppo fondatore di “A” ad essere ancora in servizio permanente effettivo nella redazione (ma gli altri, se ne parlerà nell’intervista, sono in gran parte tuttora attivi in attività culturali libertarie spesso germinate da “A”).
La quarta e ultima sezione sarà occupata da un lungo elenco di nomi, in ordine alfabetico: singole persone, gruppi, associazioni, collettivi, ecc.: ci sarà l’elenco completo di chi ha scritto, collaborato, cantato, illustrato, fotografato, tradotto, ecc. su e per “A”. Una lista di oltre 2.600 nominativi, dentro la quale - a ben vedere – pulsa quella piccola fetta di “società civile”, di compagni, di amici che per differenti tratti e in differente misura hanno contribuito a rendere possibile e concreto questo progetto di comunicazione libertaria, orizzontale, “alternativa” che è “A”.
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Una bozza della copertina del prossimo numero |
Un vero e proprio libro – dicevamo. Anzi, un librone. Ma per gli abbonati e i diffusori, e i lettori in genere, sarà il numero 358 di “A”. Avrà il prezzo di copertina di 10,00 euro, un prezzo folle e assolutamente “politico” rispetto ai costi di produzione. È un regalo di “A” alla propria comunità di riferimento, è un oggetto da distribuire in giro per far conoscere una parte del nostro passato e della nostra storia, ma anche tante voci orientate al presente e al futuro.
Ai diffusori si richiede uno sforzo particolare per aiutarci a far circolare questo strano oggetto, per spiegare ai lettori – abituali od occasionali – il perché di questo prezzo, che va inteso – per una volta! – come un segno concreto di partecipazione ad un progetto, che dal successivo n. 359 (febbraio 2011) riprenderà il suo corso normale. Ammesso che qualcosa di “normale” ci sia in questa nostra avventura editoriale, che entrerà tra poco nel suo quinto decennio.
Sempre avanti per l’Idea, con la “I” maiuscola all’inizio della parola “idea”: era questo un vecchio modo di salutarsi, tra gli anarchici di cento e più anni fa. Se non sembrasse un po’ patetico e decisamente fuori dalla sensibilità dei tempi, al punto da prestarsi all’ironia e al sarcasmo (avanti verso dove? E poi quale idea?) ci piacerebbe ripeterlo anche noi. Ci limitiamo a un più prosaico: al prossimo numero.
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