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Tanti auguri. A pensarci bene, gli anniversari sono esclusivamente delle convenzioni. Si potrebbe lasciarli passare sotto silenzio – a partire dai compleanni delle persone – e non succederebbe niente. O forse sì, si perderebbe un po’ di quella coscienza del tempo che scorre (e che corre) che alla fin fine ci restituisce un po’ il senso stesso dell’esistenza.
È così anche per “A”, che ha voluto – questa volta – marcare con forza questa ricorrenza, offrendo (ma quale “offrendo” dirà qualcuno, costretto a pagare questa volta 10 euro!) ai propri lettori – e, si spera, anche a qualcuno nuovo – questa rivista di 260 pagine. Che cosa ci sia dentro, è già stato detto nell’editoriale dello scorso numero ed è riassunto qui in quarta di copertina.
Ci limitiamo solo ad un accenno a quel che non c’è. Accanto agli scritti (ma Fabio Santin, il solito anarchico, invece di uno scritto ha pensato bene di mandarci un suo disegno) che abbiamo chiesto ad una settantina di amici e compagni, ne mancano tanti che non abbiamo chiesto ad un numero significativo di altri amici e compagni. E non li abbiamo loro chiesti non perché siano “di serie B”, ma semplicemente perché non avremmo avuto la possibilità di pubblicarli in questo numero. Il quale numero – nonostante il prezzo aumentato – nasce come una “pazzia” economica e tale rimane.
E pensare che all’inizio si pensava ad una decina di persone da coinvolgere. Poi a mano a mano che proseguiva la preparazione del numero, ci è venuto spontaneo coinvolgere altre persone, poi altre. Ad un certo punto, stop: chi c’era c’era.
Avremmo poi voluto mettere, dopo le copertine dei (primi) 358 numeri di “A”, anche quelle delle altre cose (CD, DVD, dossier, ecc.) da noi prodotti in questi decenni, soprattutto negli ultimi dieci anni: in tutto almeno 40 “prodotti”, attraverso i quali abbiamo portato avanti le tematiche proprie di “A”, raggiungendo spesso pubblici ben più vasti di quelli raggiunti tramite la sola rivista (cartacea e on-line).
Una conferma. Il “ci siamo” del titolo può dunque essere letto sia nel senso di “la data è arrivata”, “eccoci con il preannunciato numerone speciale”. Ma anche – e a noi piace sottolineare questa seconda lettura – come la conferma, poco più che sussurrata, che pur nelle difficoltà di ogni tipo che caratterizzano la nostra epoca, pur nel frastuono assordante dei grandi media che schiacciano in un angolino i piccoli come noi, nonostante tutto, questo nostro modesto appuntamento mensile (9 volte all’anno) continua a ripetersi e – per quanto ci sarà possibile – si ripeterà ancora per molto.
Sulle nostre pagine si incontrano anche tanti autori e lettori che anarchici non si definiscono e spesso proprio non lo sono, ma trovano comunque qui uno spazio libero per affrontare in libertà e con taglio libertario tante tematiche.
A tutti riconfermiamo il nostro impegno e chiediamo la conferma del vostro impegno per portare avanti con rigore e serietà questa bella avventura editoriale. 2616 volte grazie.
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