Rivista Anarchica Online


comunicati


Appuntamenti


Rom. Sabato 6 aprile, a Varzi (Pv), presso la Biblioteca Malaspina (piazza Mazza angolo piazza Umberto 1°), alle ore 10.30, le sezioni ANPI di Zavattarello e di Varzi promuovono un'iniziativa pubblica dal titolo “A forza di essere vento. Lo sterminio nazista degli Zingari” con la partecipazione di Paolo Finzi (della redazione della rivista “A”).
Per ulteriori info: anpizavattarello@tiscali.it oppure telefonare a Patrizia 338 337 01 21.


Avvisi


San Lorenzo del Vallo (Cs)/ Attacco alla libertà di pensiero. Che cos'è un volantino? È ad esempio uno strumento di cui una persona o una associazione di più persone si servono per manifestare il proprio pensiero sulle vicende sociali, culturali, politiche, per controinformare e denunciare le malefatte del potere.
Ora, mentre l'art. 21 della costituzione della repubblica italiana si apre recitando che “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”, la corte d'appello di Catanzaro, uno dei tanti tribunali della stessa repubblica italiana, per voce di una sua giudice, ha condannato il compagno Vincenzo al “risarcimento del danno” causato alla “parte civile” e al pagamento delle spese, perché in un volantino distribuito a San Lorenzo del Vallo, e ripreso dalla stampa, denunciava in maniera altamente critica con chiaro ed esplicito riferimento a fatti e relativa documentazione l'operato della Giunta Marranghello.
Il paradosso però non finisce qui... pertanto risulta forse utile evidenziare le altre palesi contraddizioni che contornano questa emblematica vicenda:

  • Il compagno Vincenzo con sentenza emessa dal tribunale di Cosenza in data 14.7.2009, viene pienamente assolto per l'insussistenza del fatto.
  • Il sindaco Marranghello ricorre in appello alla corte di Catanzaro e il 1.10.2012, data di celebrazione del processo, con sentenza emessa dalla giudice Palma Talerico “in riforma della sentenza emessa in data 14.7.2009 dal tribunale di Cosenza” il compagno Vincenzo viene condannato al risarcimento del danno non patrimoniale cagionato a Marranghello Luciano... nonché al pagamento delle spese processuali.
  • Praticamente per effetto di una sentenza il compagno Vincenzo risulta assolto per l'insussistenza del fatto mentre per effetto di un'altra sentenza sempre sullo stesso fatto, la quale non cancella la prima ma la riforma, viene condannato al risarcimento del danno e al pagamento delle spese processuali.

Insomma, ci viene da pensare che si tratti solo e semplicemente di una vera e propria paradossale sentenza politica, come del resto paradossale e falso risulta essere l'intero sistema democratico che da un lato con la carta costituzionale afferma di garantirti la libertà di pensiero e dall'altra servendosi dei tribunali di fatto te la toglie condannandoti per averla esercitata.
Altrimenti, come definireste voi una sentenza che, sempre sullo stesso fatto, “penalmente” assolve e “civilmente” condanna? Una sentenza che pone un “prezzo da pagare” alle dure critiche mosse all'operato di un sindaco e di una Giunta? una sentenza che in barba alla libertà di pensiero intima a non controinformare, a non denunciare le malefatte del potere, pena un duro prezzo da pagare in pecunia?
Pensa forse, sulla base della meschina logica del denaro, di mettere paura agli anarchici toccandoli nelle loro tasche? Ma, come si suol dire, se così è, hanno sbagliato i conti.
Il valore di avvalersi della libertà di pensiero, il valore di combattere le ingiustizie, i soprusi, le iniquità, il valore della lotta sociale contro l'attuale sistema di dominio e sfruttamento dell'uomo sull'uomo e per la realizzazione di una società di liberi e uguali, per gli anarchici non hanno prezzo.
Gli anarchici non si vendono. Gli anarchici non barattano le loro idee. Queste pratiche le lasciano ai politicanti, i quali pur di restare sempre incollati sulle poltrone del potere cambiano casacca di elezione in elezione. Gli anarchici non rinunceranno mai a lottare per la distruzione del potere e per l'affermazione della libertà.
Quale segno di alta solidarietà nei confronti del compagno Vincenzo gli anarchici lanciano pertanto la campagna “1 euro contro il sindaco Marranghello e contro chi processa e condanna la libertà di pensiero”. Qualora la Cassazione, alla quale è ricorso il compagno Vincenzo, dovesse annullare la sentenza del tribunale di Catanzaro, il denaro raccolto sarà restituito ai sottoscrittori. La cifra di 1 euro è puramente simbolica, pertanto ognuno può contribuire alla sottoscrizione a seconda delle proprie possibilità. La sottoscrizione si può fare di persona oppure attraverso il conto corrente postale 69 94 20 50 intestato a Vincenzo Giordano, via Piave, 2 - 87040 San Lorenzo del Vallo (CS).

Federazione Anarchica “Spixana”
Aderente alla FAI - Federazione Anarchica Italiana


Merlino on-line. Nel settembre 2012 è stato fondato a Castel Bolognese il Centro Studi Francesco Saverio Merlino, che ora ha un proprio sito web. Diverse pagine del sito si possono considerare definitive, altre sono per loro natura “aperte” e verranno implementate col tempo, però già ora contengono una documentazione di tutto rispetto. Alcune sezioni sono tuttora in costruzione, ma sono previsti aggiornamenti abbastanza frequenti.
Il Centro Studi Francesco Saverio Merlino nasce nel settembre 2012 per iniziativa di Gianpiero Landi. Tra gli scopi principali del Centro Studi vi è quello di ricordare Francesco Saverio Merlino e promuovere la conoscenza della sua figura, anche – ma non solo – attraverso la creazione e l'implementazione di un sito web dedicato. Inoltre, il Centro Studi si propone di raccogliere conservare e tutelare in modo adeguato documenti e scritti merliniani, stimolare sviluppare e diffondere studi e ricerche sulla vita e l'opera di Merlino, approfondire il contesto storico della sua epoca e gli eventi di cui è stato protagonista e testimone, dare impulso allo studio e alla riflessione sul socialismo libertario in generale.
Per il perseguimento delle sue finalità il Centro Studi si rivolge in particolare a singoli ricercatori e studiosi interessati ad approfondire i temi indicati. Il Centro Studi inoltre, quando lo riterrà utile e opportuno, potrà collaborare con organi pubblici, università, enti in genere sia pubblici che privati.
Il Centro Studi ha sede a Castel Bolognese, città dove si trova anche la Biblioteca Libertaria “Armando Borghi”, che tra i propri fondi documentari conserva il Fondo Aldo Venturini, particolarmente ricco di testi di e su F.S. Merlino. L'utilizzo e la valorizzazione del Fondo Aldo Venturini, in collaborazione con la Biblioteca Libertaria “Armando Borghi”, rappresenta uno degli stimoli principali che hanno contribuito alla creazione del Centro Studi. Nella sua attività, il curatore Gianpiero Landi si avvarrà del contributo di un Comitato Scientifico dei Garanti, formato da storici e ricercatori di chiara fama, che in passato hanno fornito contributi di rilievo agli studi su F.S. Merlino (Pietro Adamo, Giampietro “Nico” Berti, Massimo La Torre, Natale Musarra).
La gestione tecnica del sito web del Centro Studi è affidata a Andrea Soglia, cui si deve anche l'impostazione grafica. Senza il contributo del suo lavoro volontario e gratuito e delle sue competenze tecniche il sito non esisterebbe.
Per collegarsi al sito: www.centrostudifsmerlino.org
E-mail: centro.studi.fsmerlino@gmail.com

Francesco Saverio Merlino

 

Editoria

Centro Studi Libertari. È uscito il Bollettino n. 40 del Centro studi libertari-Archivio G. Pinelli. Il Bollettino è in larga parte dedicato a una riflessione sulla parola “anarchia” fatta nel 1909 da Gustav Landauer, anarchico tedesco molto noto ma nello stesso tempo poco tradotto in italiano. Per ovviare a questa carenza, nel 2012 Elèuthera ha pubblicato la prima antologia di scritti landaueriani, curata da Gianfranco Ragona, cui si aggiunge ora anche questo testo, pubblicato originariamente sulla rivista “Der Sozialist”. Questo consentirà di conoscere in modo più approfondito un pensatore e militante appassionato che finora era conosciuto dal pubblico italiano solo per alcune celebri frasi, come quella che apre il sito del nostro centro studi: “L'anarchia non è cosa del futuro, ma del presente, non è fatta di rivendicazioni, ma di vita”.
Indice completo del Bollettino n. 40: Cose nostre / Sosteneteci! / Progetto MetaOpac / Errata corrige / Tesi e ricerche / Il mutualismo individualista di Josiah Warren di Marco Perez / Memoria storica / I cavalieri erranti dell'anarchia: la diaspora italiana a Londra (1880-1917) di Pietro Di Paola / Inserto speciale / Gustav Landauer: per una storia della voce “anarchia” a cura di Devis Colombo / Informazioni bibliografiche / Bibliografia di Murray Bookchin / Storia per immagini / Saint Imier 2012/Venezia 1984.
La quota di associazione annua è di 25,00 euro (quota ordinaria) o di 50,00 euro (quota straordinaria).
Per i versamenti: c/c postale n. 14039200 intestato a Centro studi libertari, Milano, Bonifico bancario: IT 53 M 07601 01600 000014039200 Centro Studi Libertari / Archivio G. Pinelli* via Rovetta 27, 20127 Milano. Tel/fax 02 28 46 923, centrostudi@centrostudilibertari.it, www.centrostudilibertari.it.

Anarchia. È uscita la terza ristampa del libro di Pippo Gurrieri L'anarchia spiegata a mia figlia (BFS edizioni, Pisa 2013, pagg. 80, € 8,00). Attraverso un'esposizione lineare, esempi concreti e concetti elementari, utilizzando la forma dialogica dell'incontro tra un padre militante di vecchia data e la giovane figlia che si affaccia alla curiosità della vita, vengono qui linearmente esposti i cardini etici e politici alla base del pensiero anarchico. Nel corso di un'ipotetica giornata, incalzato dalle domande della figlia, il padre affronta con sincerità intellettuale e innegabile passione politica i temi che da sempre animano il dibattito e l'azione degli anarchici: i presupposti di libertà e uguaglianza contrapposti a quelli di autorità e dominio (dello Stato, della Chiesa, del Capitale...), il principio di delega, la coerenza tra mezzi e fini, la lotta all'oppressione e allo sfruttamento, il problema della violenza, la tensione alla giustizia sociale, all'autogestione e al mutuo appoggio. Nel solco della tradizione del pamphlet politico, un piccolo testo “educazionista” utile ai neofiti – giovani o meno giovani – e dedicato a tutti coloro i quali non si sono ancora rassegnati all'idea che l'utopia è qualcosa di irrealizzato, non di irrealizzabile.
Il libro può essere ordinato a: Bfs edizioni srl, via I. Bargagna n. 60, 56124 Pisa. Tel.+fax 050 9711432 / e-mail: info_bfsedizioni@bfs.it sito web: http://www.bfs.it/edizioni / Per versamenti utilizzare il seguente IBAN:IT57P0630014000CC1250007011 presso Cassa di Risparmio S. Miniato ag. 1 Pisa, intestato a Bfs edizioni srl.

Anarchici piemontesi. Dopo i due volumi del Dizionario biografico degli anarchici italiani, e i volumi regionali dedicati agli anarchici calabresi e abruzzesi e agli anarchici della provincia di Modena, ora esce un nuovo volume contenente le biografie di duecento anarchici piemontesi, dovuto alle ricerche di Fabrizio Giulietti e pubblicato da Galzerano Editore nella collana «Atti e memorie del popolo».
Attraverso un attento lavoro di scavo archivistico, Fabrizio Giulietti ricostruisce l'attività politica, sociale e culturale unita alle lotte condotte da duecento agitatori e propagandisti libertari piemontesi in un arco temporale che va dalla metà dell'ottocento alla seconda guerra mondiale. La ricerca si avvale di una ricca documentazione giornalistica e bibliografica tale da coniugare la specificità delle singole storie individuali con la complessa dinamica evolutiva del tessuto politico-sociale dell'epoca. Gli esiti dell'indagine smentiscono ancora una volta gli storiografi marxisti sulla natura piccolo-borghese dell'anarchismo. La maggioranza dei militanti piemontesi proviene dalle fasce sociali più deboli e diseredate, con una composizione categoriale suddivisa in un 58% di lavoratori salariati, 32,5% di lavoratori autonomi, 2,5% di liberi professionisti e 4,5% di lavoratori della terra: un fenomeno dai tratti genuinamente popolari e, soprattutto, profondamente radicato nelle fabbriche e negli ambienti proletari.
Il volume, pag. 304 con foto, € 20,00, può essere richiesto a Galzerano Editore - tel. 0974.62028, email galzeranoeditore@tiscali.it.

Goliardo. Si intitola Fòc al fòc! (sottotitolo: “Goliardo Fiaschi: una vita per l'anarchia”) il volume di 358 pagine, € 20,00, pubblicato a cura del “suo” Circolo culturale anarchico, sito a Carrara in via Ulivi 8, che dopo la sua morte porta il nome “Gogliardo Fiaschi” (questa volta con la “g”).
Ne è curatore Gino Vatteroni, una mano grande l'ha data Luca Albertosi sbobinando 9 audio-cassette da lui registrate “facendo raccontare” a Goliardo la propria vita. La commossa introduzione è di Maurizio Guastini, da oltre 30 anni una delle colonne del Circolo stesso: piccoli ricordi di una gran brava persona. Perché Goliardo, giovanissima staffetta partigiana, poi protagonista di una vita militante avventurosa, segnata da un quindicennio in carcere, in numerose prigioni tra Spagna e Italia, questo profondo tratto di umanità aveva ed emanava, innanzitutto.
La nostra rivista si occupò del suo “caso” (“A” 21, maggio 1973), quando ancora Goliardo si trovava in carcere a Lecce, e lo ha infine ricordato con un necrologio commosso (“A” 266, ottobre 2000). In mezzo, un (quasi) trentennio di amicizia fraterna, personale, pur nel contesto di una molto differente concezione dell'anarchismo e del suo ruolo: ma sul senso umano del vivere e del lottare l'accordo era totale. Ora questo libro, in gran parte autobiografico, ne ripropone il percorso politico e la cifra umana, mai disgiunti.
Per richieste: circoloanarchicogfiaschi@email.it oppure contattare la Cooperativa Tipolitografica di Carrara (che l'ha stampato) telefonando allo
0585 75 143.

Pinelli. Ne abbiamo pubblicato alcuni stralci sullo scorso numero della rivista.  Ora è uscito il volume di Gabriele Fuga ed Enrico Maltini e 'a finestra c'è la morti  (sottotitolo: Pinelli: chi c'era quella notte), pagg. 168, € 10,00.
Dalla finestra aperta sul cortile dove giace agonizzante “Pino” Pinelli, il fumo esce lentamente e si intravedono, dentro quelle stanze, figure diverse da quelle fin qui conosciute. Figure di funzionari di alto grado venuti da Roma, che “prendono la situazione in mano”, come dirà uno di loro. Figure che fanno indagini di cui relazionano solo il ministro dell'Interno e il capo della Polizia, non i magistrati inquirenti.
I loro nomi: Catenacci, Russomanno, Alduzzi e altri meno noti, spuntano qua e la tra le carte che sulla strage di Piazza Fontana si sono accumulate.
Ma è solo nel 1996, 26 anni dopo quel tragico 15 dicembre 1969, che saranno chiamati a deporre di fronte ai magistrati ed anche allora nessuna domanda verrà posta loro su ciò che accadde quella notte nella questura di Milano, quando Pinelli morì. Dal 1996 le loro deposizioni resteranno chiuse negli armadi dei tribunali. Solo da poco ne sono uscite ed è di queste, dei documenti che le accompagnano, dell'ambigua e oscura presenza in quei giorni e in quella notte di personaggi che comandano, ma che si definiscono “riservati”, che si parla e si documenta in queste pagine.
Ancora una volta questo breve testo non porta ad una verità definitiva: ma aggiunge elementi che fino ad oggi non erano noti, o erano stati trascurati. Ci è sembrato giusto raccogliere il testimone dai tanti che si sono avvicinati alla figura di Pinelli, certi di trovare altri disposti a farsi carico del seguito di questa ricerca, fino a che il fumo di quella stanza non sarà davvero diradato.
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