9999 fine pena: mai
di Carmelo Musumeci
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Qui sotto il certificato di detenzione di Carmelo Musumeci,
con la data di scadenza pena definitiva fissata a 31/12/9999 |
La scorsa primavera
a un'insegnante di una scuola secondaria di I grado, che ha
da tempo una corrispondenza con Carmelo Musumeci, nasce il desiderio
di parlare ai ragazzi delle sue classi di temi forti come il
carcere e l'ergastolo.
Sono ragazzi delle medie inferiori e questa insegnante
propone la lettura del libro Zanna Blu, dove Carmelo,
attravero la storia di un lupo, racconta la sua vita, l'amore
per la sua famiglia e la lotta perenne contro i “Lupi
Mannari” o l'“Assassino dei Sogni” (sempre
il carcere).
Dopo la lettura del libro e di alcuni scritti di Carmelo,
i ragazzi pongono a lui (sempre via lettera) alcune domande
e considerazioni. Ecco cosa scrive una ragazza di 13 anni.
Una studentessa tredicenne scrive
all'ergastolano...
Caro Carmelo,
sono X.Y. della classe terza dell'istituto Scuola Media XY di
XY, in provincia di XY. In classe abbiamo parlato dell'ergastolo
con la professoressa W.V.
Ho riflettuto sull'argomento e penso che l'ergastolo non è
la giusta strada verso il miglioramento del carattere del condannato
e verso lo smaltimento del reato commesso.
Non ha senso punire una persona a vita condannandola all'ergastolo
per sempre: è come ucciderla. Infatti, come ha detto
anche lei, le persone condannate a tale pena sono morte dentro,
vivono soltanto perché respirano e conducono un'esistenza.
Più che una vita io la considererei una disperazione
e una perdita di fiducia. Infatti, penso che il condannato alla
pena d'ergastolo non abbia sempre come scopo quello di migliorare,
poiché l'eventuale cambiamento non servirebbe a nulla.
Pensando infatti che non si uscirà mai, si ha difficilmente
voglia di migliorare.
Secondo me è d'obbligo un'opportunità in più,
per vedere se il condannato è cambiato, è pentito,
e se è in grado di dimostrarlo.
Lei ha detto che per scontare la pena è necessario mettere
qualcuno al proprio posto... in che senso? Perché non
racconta e non dichiara le azioni commesse?
In casa ho parlato di quest' argomento e ho chiesto ai miei
se sono contro all'ergastolo. La risposta è stata no,
poi ci hanno pensato e hanno detto che invece è una questione
interessante su cui si può discutere.
Lei ha detto che gli uomini ombra non hanno né sogni
né speranze, ma io credo che lei le abbia, e che esse
l'abbiano portato a combattere contro questa ingiustizia.
Se mi sbaglio, allora vorrei chiederle: che cosa l'ha portata
a reagire, a rispondere, e a ragionare sull'ergastolo ostativo,
o “pena di morte viva”?
Grazie!
X.Y, 13 anni
...che le risponde
1) Lei ha detto che per scontare la pena è necessario
mettere qualcuno al proprio posto... in che senso?
Ho detto che un ergastolano ostativo a qualsiasi beneficio
per uscire dal carcere deve collaborare con la giustizia e sostanzialmente
mettere in cella un altro al posto suo.
2) Perché non racconta e non dichiara le azioni commesse?
Perché nel nostro Ordinamento giuridico esiste una
legge che dà la possibilità di difenderti negando
di essere colpevole. E poi perché non ritengo giusto
che uno Stato di Diritto usi il metodo del medioevo quando ti
torturavano fin quando non parlavi.
3) Che cosa l'ha portata a reagire, a rispondere, e a ragionare
sull'ergastolo ostativo o “Pena di Morte Viva”?
L'amore.
La speranza per noi non esiste.
Non ci rimane che amare lo stesso, ma l'amore mi ha fatto
capire che vale ancora la pena di tenere acceso il lume della
speranza.
“(...) Sognava di essere libero e mentre sognava di
essere libero Zanna Blu era già libero. Libero di amare”.
Zanna Blu, le avventure
Ciao X.Y. buona vita e che l'amore sia sempre con te.
Carmelo Musumeci
Carcere di Padova |