ai
lettori
avAnti
Scaricabile (gratis). Sempre più numerosi sono
i periodici che mettono a disposizione dei propri lettori la
possibilità di abbonarsi alla versione on-line, con vantaggi
sia per la natura (minor spreco di carta) sia per gli abbonati
(che pagano, ovviamente, meno che per l'abbonamento alla versione
cartacea). Noi abbiamo deciso di offrire gratis tale possibilità.
Dall'inizio dell'anno chiunque può non solo leggere gratis
(questo era possibile anche prima) ma anche scaricare sul proprio
supporto elettronico la rivista (in pdf). Questo è –
per ora – possibile con gli ultimi numeri usciti (e chiaramente
lo sarà per tutti i prossimi... a mano a mano che vedranno
la luce). E progressivamente si sta estendendo all'indietro,
tendenzialmente all'intera serie dei 385 numeri usciti –
a partire dal febbraio 1971 – prima di quello che hai
in mano (o... sul video).
Rilegata. Sono sempre disponibili, su richiesta, sia
le annate rilegate sia le sole copertine in cartone telato.
Ricordiamo che in conseguenza dell'aumentato numero complessivo
delle pagine, a partire dal 2012 ogni annata rilegata si è
dovuta sdoppiare in due tomi, quindi il costo è raddoppiato.
Clicca qui per trovare tutte le informazioni in merito.
Finanziata. Come sempre capita a cavallo tra la fine
di un anno e il successivo, grazie in particolare al rinnovo
di gran parte degli abbonamenti, le nostre entrate conoscono
un picco all'insù – testimoniato dal consistente
elenco dei nostri “fondi neri”, che comprendono
le sottoscrizioni (che a volte corrispondono all'arrotondamento
dell'abbonamento ordinario) e gli abbonamenti sostenitori (da
€ 100,00 in su). Ne trovi testimonianza nel consueto
elenco nell'ultima pagina. Sarebbe ottima cosa se nei prossimi
mesi (e numeri) questo elenco non si riducesse troppo né
per quanto riguarda il numero delle donazioni né per
quanto riguarda – soprattutto – il loro importo.
Della serie: che bello avere tante persone che pensano ad “A”
e aprono il loro portafogli (dopo aver aperto il loro cuore).
Ma anche: che bello se saltasse fuori un bel benefattore (sarebbe
sicuramente bello, ne siamo sicuri) che ci manda una sottoscrizione
con 4 o 5 zeri prima della virgola che precede i centesimi.
Criticata. Girando, abbiamo modo di sentire spesso osservazioni
critiche sulla rivista e in particolare su questo o quell'articolo.
Si va dai rimbrotti di chi quasi si scusa alle critiche drastiche
(alla Fantozzi della “cagata mostruosa”). Peccato
che quasi mai si traducano in parole scritte, in lettere o e-mail
inviateci. Eppure noi siamo non solo aperti, ma addirittura
interessati a ricevere per poi pubblicare interventi critici,
risposte, dibattiti, ecc... Dal mugugno all'esposizione pubblica:
è questo il percorso che proponiamo ai nostri critici,
spesso a noi sconosciuti.
Dibattuta. In una certa misura abbiamo cercato e cerchiamo
noi di ovviare a questa – chiamiamola così –
“timidezza” di molti. È con questo spirito
che abbiamo dato vita al dibattito, iniziato giusto un anno
fa, sul volume Libertà senza rivoluzione del nostro
storico collaboratore Giampietro “Nico” Berti. E
a partire dal prossimo numero lanciamo da queste colonne l'appello
a chi intenda intervenire sulle numerose tematiche affrontate
da Antonio Senta nei suoi quattro scritti (l'ultimo
compare su questo numero) su “potere e movimenti”.
Valgono le regole che abbiamo fissato per il libro di Nico:
ogni intervento deve stare in una pagina, quindi non deve superare
le 6.000 battute (spazi compresi). Una regola che ci piacerebbe
estendere ad altre parti di “A”.
Perché siamo davvero convinti che raramente sia davvero
indispensabile occupare più spazio per dire cose sensate.
Anzi.
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