Un libro sul futuro dell'energia
Mai come in questi giorni stiamo avvertendo in tutta la sua
impellenza la necessità di ripensare le scelte energetiche della
nostra società, nel senso di costruire da subito un'alternativa
fondata sulle energie rinnovabili, le uniche in grado di garantire
uno sviluppo anche alle generazioni future.
Gli ultimi decenni della civiltà capitalista, infatti, si sono
contraddistinti per un insensato sperpero delle risorse. Dal
1950 al 1990 i consumi sono quasi quintuplicati. Se la crescita
manterrà questo ritmo, in una cinquantina d'anni si esauriranno
tutte le riserve di uranio, petrolio e gas. Questo tipo di evoluzione
sta provocando inevitabili cambiamenti climatici, gravi forme
di inquinamento e infine gravi conflitti tra Stati per appropriarsi
delle ultime riserve di combustibili fossili. Le nostre società
si ritroveranno presto con le spalle al muro e dovranno cambiare
radicalmente il loro modo di vita e il cambiamento sarà tanto
più doloroso quanto meno sarà stato preparato.
L'ultimo libro edito dalla Biblioteca Franco Serantini, curato
dall'associazione svizzera ADER (Association pour le dévelopement
des énergies renouvelables), L'energia al futuro. Il Sole
e le altre fonti rinnovabili: un'alternativa di sviluppo sostenibile
per il XXI secolo (pp. 248, ill., L. 30.000), con l'introduzione
di Giorgio Nebbia, esamina con metodo e rigore scientifico quali
potranno essere le conseguenze a lungo termine dello sviluppo
economico del neoliberismo e della globalizzazione, e in particolare
dell'espansione economica sfrenata e del degrado delle condizioni
di vita sul pianeta.
Il libro mostra, altresì, come una politica energetica fondata
sull'impiego delle energie rinnovabili sia compatibile con la
sopravvivenza di una società "tecnologica" a dimensione umana,
a condizione però di agire da subito puntando sulla funzionalità
e soprattutto sulla decentralizzazione.
Purtroppo, nonostante questa alternativa sia materialmente disponibile,
molte sono le resistenze - politiche e culturali - alla sua
applicazione.
È evidente lo stallo decisionale, sulle tematiche ambientali
e non solo, degli esecutivi "verdi" e anche dei "progressisti"
che governano attualmente i paesi industrialmente avanzati sia
in Europa che negli Stati Uniti. Le relazioni sempre più forti
e intricate tra l'economia, la finanza e la politica fanno sì
che nessun cambiamento coraggioso possa scaturire da questi
ambiti.
Rimane solo la società, o meglio noi stessi, che attraverso
le nostre scelte quotidiane possiamo essere in grado di condizionare
e mettere in crisi tutto l'apparato teorico e strutturale del
neoliberismo. Se, infatti, le scelte ambientali si decidono
nell'ambiente fisico, sociale e culturale, non ci si possono
aspettare decisioni che siano avulse dalla consapevolezza delle
popolazioni, dallo loro conoscenza dei problemi e delle possibilità
concrete di soluzione.
Una tale politica implica indubbiamente una svolta verso modelli
comportamentali più sobri e anche l'abbandono di certi prodotti
e servizi di utilità marginale ma apre, altresì, nuove prospettive
che gli schemi di pensiero centralizzatore e statalista che
hanno accompagnato lo sviluppo delle energie non rinnovabili
ci avevano nascosto.
ADER (Association pour le Dévelopement des Énergies Renouvelables),
L'energia al futuro. Il Sole e le altre fonti rinnovabili:
un'alternativa di sviluppo sostenibile per il XXI secolo, introduzione
di Giorgio Nebbia, pp. 248, ill., L. 30.000)
BFS
Settembre per
sempre
Sia chiaro: questo ( Settembre per sempre, di Gianfranco
Pugni) non è un libro semplice, nel senso di una lettura agile
e scorrevole, anzi: è diviso in tanti piccoli capitoli a tratti
quasi monografici. Una sorta di accurata dissezione di quel
fine luglio milanese del '43, che permetterà poi a Gianfranco
riflessioni di più ampio respiro nella seconda parte concernenti
l'intero panorama italico. Una miriade di nomi, osservazioni,
dati, fatti che richiedono al lettore una certa concentrazione.
Asserzioni che porteranno alla definizione di un Settembre per
sempre, cioè di una stagione che avrebbe potuto cambiare tutto,
e che invece alla resa dei conti ha cambiato veramente poco.
Gianfranco parte da quel 25 luglio 1943, in cui Badoglio in
combutta col re Vittorio Emanuele terzo si libererà di Mussolini
e governerà il paese per 45 giorni, il tempo necessario per
preparare la fuga (più di 40 vagoni ricolmi di ogni ben di dio
della casa reale "evaporarono" in Svizzera).
Pietro Pugni, muratore anarchico e nonno di Gianfranco, partecipa
alla rivolta di San Vittore, esplosa non appena cominciò a circolare
la voce che il duce si era dimesso. Finirà la sua vita con un
colpo di pistola alla testa sparato a bruciapelo, senza essere
stato giudicato da nessuno. Furono tre giorni infuocati in cui
il regio esercito pensò bene di giocare al tiro a segno coi
detenuti per un paio di giorni, e concluse la vicenda producendo
ben sette cadaveri, tra fucilazioni e "morti per causa imprecisata".
Settembre per sempre contiene la ricostruzione minuziosa
di quegli eventi, pur effettuata tra mille difficoltà ed imprecisioni
documentali, ma già di per sé molto significativa, per non dire
simbolica. Il fascismo non si era certo concluso, sebbene tornassero
di moda le uniformi dell'esercito regio: la cosiddetta "circolare
Roatta", che disciplinerà il mantenimento dell'ordine durante
quei giorni, non farà altro che inasprire in termini militari
le possibilità di reazione nei confronti di chi del fascismo
non ne poteva più. Ma Gianfranco Pugni non si ferma certo qui:
ne approfitta per descrivere la Milano di quei tempi, le contraddizioni
sociali e la miseria che la caratterizzavano.
E soprattutto sente il bisogno di parlare di S. Vittore e delle
rivolte susseguitesi nel carcere milanese, perché una città
si descrive innanzi tutto parlando delle sue carceri e del loro
"scomodo" contenuto... Nel caso specifico, la rivolta avveniva
in un carcere in cui la presenza operaia ed antifascista era
divenuta massiccia: vi erano stati gli scioperi del marzo '43
che avevano sorpreso le autorità, e nella primavera di quello
stesso anno i detenuti politici erano arrivati ad essere quasi
la metà dei reclusi.
Attenzione: questo libro vi farà incazzare. Non perché il suo
autore sia particolarmente infervorato nel denunciare i misfatti
di quel periodo, anzi. Il tono narrativo è assolutamente pacato,
forse non " scientifico" ma sicuramente molto descrittivo, sostanzialmente
neutro. Lo si nota anche nei toni usati per il movimento resistenziale,
mai glorificanti e retorici. Descrive la guerra per quello che
è, un evento crudo in cui tanti figli di puttana (fascisti...)
si arricchiscono a più non posso, in cui talvolta una rabbia
cieca esplode anche da parte di coloro che hanno combattuto
per la giustizia. Basta dire la verità per suscitare un moto
di indignazione in una persona, tutto qui. Ed è un po' raggelante
la sua tesi riguardante il continuismo caratterizzante la recente
storia d'Italia, ma è sostanzialmente condivisibile. Dopotutto
il fascismo non aveva fatto altro che inasprire la repressione
che già il governo regio esercitava in Italia. L'impianto burocratico-legislativo
preesistente fu in realtà assimilato senza problemi da Mussolini,
il quale non fece altro che raffinare i già numerosi strumenti
che la reazione aveva a sua disposizione. Ed a sua volta anche
la cosiddetta "prima repubblica" fagocitò progressivamente tutto
ciò che di fascista era possibile ingurgitare, complice la famigerata
amnistia del guardasigilli Togliatti, un provvedimento sicuramente
avventato, o quantomeno da promulgare con maggiore cautela...
Di questo parla la seconda parte del libro. Di tutti quei fottuti
riciclati che si sono ripresi il potere. È centrale nella narrazione
la testimonianza del Dott. Sofo Borghese, giudice del tribunale
territoriale di Milano nei 45 giorni di Badoglio, coinvolto
quindi nella presentazione all'obitorio dei cadaveri crivellati
dei detenuti di San Vittore il 28-07-1943. La sua carriera è
esemplare, e Gianfranco lo definisce "un autentico viaggiatore
dei tempi italiani" : ex avvocato militare nel regno dei Galla
e Sidano durante l'occupazione coloniale fascista dell'Africa
Orientale Italiana; ex capitano giudice militare del Regio Esercito
Italiano operante nei Balcani e zone limitrofe nel Tribunale
di Guerra dell' XI Armata; ex giudice di sorveglianza militare
del tribunale militare di Milano dal 1° Ottobre 1941 fino al
30 Settembre 1943; ex giudice del tribunale militare di Milano
nel periodo della repubblica sociale con il grado di Capitano
prima e di Maggiore poi; ex giudice di tribunale nel secondo
dopoguerra; ex funzionario nel ministero di grazia e giustizia
negli anni dell'affermarsi della supremazia politica democristiana
(Capo Segreteria Direzione Generale per gli Istituti di Prevenzione
e di Pena); ex Magistrato della corte d'Appello di Roma (I sez.
civile); Ex Magistrato della II sez. penale della Corte di Cassazione
italiana proprio nel periodo dell'apogeo democristiano (una
legge del 1963 elevò il numero dei consiglieri di cassazione
da 352 a 579 ...); concluderà la carriera alla fine degli anni
'80 con la presidenza di sezione della stessa suprema corte.
Nel corso della sua carriera il Borghese scriverà molto, rilasciando
qua e là autentiche testimonianze da "manuale di sopravvivenza"
valido per tutte le stagioni. In sostanza era convinto che il
nuovo ordinamento, una volta consolidatosi, dovesse operare
in guisa tale da far rientrare nei propri ranghi gli elementi
del tramontato assetto politico. E questo è successo nella formazione
della cosiddetta "prima Repubblica". Ed è da rimarcare che la
seconda Repubblica non è ancora nata, almeno da un punto di
vista legislativo: sta ancora finendo di digerire la prima...
Tutto questo è Settembre per sempre, un libro sulla complessità
del potere e della sopravvivenza, un crudo sguardo disincantato
su una stagione destinata davvero a durare fino ai giorni nostri.
E probabilmente anche per il futuro...
Mario Bossi
Il libro "Settembre per sempre" è disponibile nelle librerie
di Milano (Calusca, Feltrinelli, Utopia e poche altre) al prezzo
di Lire 22.000.
I lettori di "A Rivista Anarchica" lo potranno richiedere all'USI
Sanità - Viale Bligny, 22 - 20136 Milano. Tel e fax 02/58 30
49 40 - al prezzo di Lire 15.000 con spese di spedizione a carico
del destinatario.
RIVISTA
STORICA DELL'ANARCHISMO
Semestrale di storia e cultura libertaria
A. 7, n. 1 (13) Gennaio-giugno 2000
pp. 144, ill. L. 30.000
Abbonamento annuale L. 50.000
Sommario:
Maurizio ANTONIOLI, Arthur Lehning e le carte della
rivoluzione.
Ettore CINNELLA, Machno nella rivoluzione ucraina del
1917-1921.
Mark BEVIR, La nascita dell'anarchismo etico in Gran
Bretagna 1885-1900.
Roberto BERNARDI, Sindacalismo rivoluzionario e fascismo.
Charles JACQUIER, Jean Bernier lettore di Ante Ciliga.
Roberto GIULIANELLI, L'Anarchia nelle enciclopedie
e nei dizionari italiani.
Note sulla storia di un lemma.
Richieste e versamenti vanno inviati al
CCP 11 26 85 62 intestato a:
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Largo C. Marchesi - 56124 Pisa
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Fax 050 3137201
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