La costruzione di una sensibilità
ribelle planetaria può partire anche da un frutto della
terra.
Un piacere quotidiano si trasforma nellinizio di un percorso
politico. La compagnia di un buon bicchiere di vino può
portarci a ragionare e discutere di brevetti e di manipolazioni
genetiche, di politiche agricole, di multinazionali del settore
agro-alimentare, di squilibri tra Paesi ricchi e Paesi impoveriti,
di sovranità alimentare, di una politica planetaria di
dominio che perpetua, e anzi incrementa, lingiustizia.
Costruire una difesa pratica della vita materiale,
contro tutte le nocività politiche, culturali, sociali,
tecnologiche che, nella modernità, lassediano al
fine di svalutarne lesperienza sensoriale, le capacità
dialettiche del linguaggio, la coscienza del vissuto individuale
e dei processi storici. Questo si è iniziato a fare a
Verona.
Pensiamo che il grande successo di consenso e presenze ottenuto
da Terra e libertà/Critical wine. Sensibilità
ribelli/planetarie e agricoltura contadina, svoltasi
al Centro sociale autogestito La Chimica di Verona, l11-12-13
aprile, meriti di essere registrato e metabolizzato
dal movimento dei movimenti, ma non solo. Per la cronaca: 6-7.000
visitatori; 31 realtà contadine e artigiane presenti
con i propri prodotti di alta qualità etica e organolettica
(vino, olio, formaggi, salumi, altro); 400 aziende che hanno
fatto avere i propri vini su 750 contattate; 6 organizzazioni
contadine presenti (Foro contadino, Altragricoltura, CIR comunicazioni
informazioni rurali, ARI associazione rurale italiana, Agricoltori
biologici del veneto, Trimillì-Valli Unite); 200 giovani
e meno giovani che hanno preso parte al lavoro di organizzazione
e gestione; 14 i relatori dei forum (militanti, contadini, docenti
universitari, intellettuali, giornalisti); 32 gli interventi
dal pubblico; oltre 500 persone ai forum del sabato e domenica
pomeriggio; la casa editrice DeriveApprodi si è detta
interessata alla pubblicazione degli atti; una discreta attenzione
da parte dei media (la manifestazione è stata organizzata
in contemporanea a Vinitaly maggior fiera italiana del
settore anche per sfruttare la presenza dei giornalisti;
infine incredibile, ma vero 31.246 visite in 26
giorni al sito www.criticalwine.org
(che rimarrà in funzione anche in futuro, da cui si può
scaricare logo e foto).
Tre giorni di dibattiti, degustazioni, incontri con produttori
agricoli di vino ma non solo, concerti, momenti di relazione
e socialità. Questo ventaglio di iniziative hanno coniugato
la dimensione conviviale a quella conflittuale, diventando per
molte realtà di movimento, ma anche di cittadini incuriositi,
unoccasione di incontro, confronto e iniziativa pubblica
su temi che, purtroppo, nel passato, non sono stati centrali
nelle analisi e nei percorsi politici, pur riguardando il quotidiano
di noi tutte e tutti, e pur essendo strettamente correlati alle
ragioni della nostra lotta contro il nuovo ordine mondiale.
Se leconomia neoliberista si basa su un modello di produzione
volto alla massimizzazione dei profitti, fondato sullo sfruttamento
globale delle risorse, umane e naturali, essa può realizzarsi
solo imponendo anche un modello di consumo esasperato, poco
consapevole, forgiato dai messaggi mediatici e dalla pubblicità.
E se le nostre analisi e iniziative politiche fino a oggi si
sono centrate più sul versante della produzione e del
lavoro, in un contesto mutato rispetto a quello della fabbrica
fordista, determinato da delocalizzazioni, decentramento produttivo,
decostruzione del senso di appartenenza alla classe lavoratrice
attraverso la disarticolazione del rapporto di lavoro in molteplici
figure deprivate di tutele e diritti, è oggi necessario
un ampliamento della prospettiva, che faccia anche dellanalisi
e dellintervento politico sulle modalità di vita
e di consumo gli strumenti per mettere in crisi il modello neoliberista.
Crediamo che Terra e libertà/Critical wine,
segni un salto ulteriore, un cambiamento nella sensibilità
del movimento riguardo ai temi dellambiente, dellagricoltura,
dellalimentazione, ma non solo. Dai tre forum della manifestazione
veronese è venuto un contributo significativo allanalisi
delle politiche planetarie di dominio e alla definizione di
una più efficace strategia di lotte. Negli anni passati
sono nate esperienze significative, ma politicamente deboli,
come: i gruppi di boicottaggio dei marchi multinazionali e di
acquisto solidale (che danno importanza al potere e alla coscienza
dei consumatori); Slow Food (che ha allargato la sensibilità
verso un modo non consumista di avvicinarsi al cibo), il commercio
equo e solidale (quale pratica dal basso per rifiutare lo sfruttamento
dei paesi del Sud del mondo), il movimento ecologista (che,
nelle posizioni più radicali, ci ha aiutato ad assumere
una sensibilità planetaria). Negli anni passati è
nato anche il movimento internazionale dei contadini
con varie esperienze complementari, Via Campesina, Sem Terra,
Foro contadino, Agricolture Paysanne, altri (che ci hanno indicato
un nodo problematico di fondamentale importanza).
Terra e libertà/Critical wine vuole tenere
assieme tutte queste esperienze, radicalizzarle, dargli una
dimensione più politica.
Questi gli obiettivi: per unagricoltura dal basso; per
lagricoltura contadina; per pensare le relazioni tra movimento
dei movimenti, terra e agricoltura; per organizzare il rifiuto
del modello neoliberista che vuole lagricoltura industriale
e monocolturale delle multinazionali e della UE da una parte
e unelitaria produzione dei cosiddetti prodotti tipici
dallaltra, quali facce della stessa medaglia; per pensare
a un nuovo rapporto con la terra/Terra che lasci spazio a produzioni,
consumi, piaceri più sobriamente felici.
La terra è la sola anima, ci suggerisce Luigi
Veronelli, teorico della contadinità responsabile e garante
della tre giorni veronese, riruralizzare il mondo,
ci propone Mariarosa Dalla Costa (relatrice a uno dei 3 forum
della manifestazione), ma riruralizzarlo partendo da una nuova
sensibilità che ci fa percepire la terra e la Terra come
casa propria, contro lattaccamento conservatore e linvenzione
localista delle radici, contro il rapporto razzista sangue-suolo
di infausta memoria, oseremmo dire con un ossimoro concettuale
per unagricoltura nomade, per un rapporto nomade
con la Terra: sentirsi a casa propria in ogni luogo della Terra,
su ogni zolla di terra. Unidea nuova, ma che viene da
lontano, forse qualcuno ricorda ancora quel canto proletario
dell800: nostra patria è il mondo intero,
nostra speme la libertà
. Per un futuro di
gioia, creatività, intelligenza. Contro i confini. Non
ci fermeremo, di Terra e libertà/Critical wine
sentirete ancora parlare.
Centro sociale La Chimica, Verona
Centro sociale Magazzino 47, Brescia
|