A
proposito di Tommaso dAquino
Mi complimento per la loro preparazione e la loro onestà
intellettuale e umana dimostrata nella stesura dei vostri articoli,
soprattutto con il pezzo di Felice Accame Santi e Banchieri
nella quale cito testualmente:
Tommaso dAquino
che è nato con qualche dubbio nel 1224 ed è
morto nel 1274, figlio cadetto, forzato in abbazia dalla famiglia
fin da quando aveva cinque anni, quindi domenicano a tutti i
costi
tutti i veri studiosi sanno benissimo
il travaglio della costrizione che Tommaso dovette sopportare
a causa dellopposizione della famiglia alla sua entrata
nellOrdine dei Predicatori di San Domenico, fu talmente
forzato il povero Tommaso tanto che la madre lo fece rapire
e chiudere per non farlo diventare monaco e pagò persino
un numero incalcolato di prostitute per convincere il povero
Tommaso domenicano a tutti i costi e forzato
in abbazia ma come dice bene il Dott. Accame Fatto
è che la verità di cui parlano i potenti
santi o banchieri che siano, filosofi comunque è
una verità da adequatio, ovvero una verità
che proverrebbe dallimpossibile confronto fra le cose
come stanno e le cose come le vede qualcuno,
dimenticando che, sempre e comunque, le cose come stanno
sono viste da qualcuno. I potenti, insomma, sono inguaribili
realisti come tutti i filosofi che, deglutendo ogni autocontraddizione,
li servono.
Non mi aspetto alcuna risposta, anche se sarebbe piacevole e
educato riceverla.
Cordiali saluti e che la Verità vi renda liberi
ve lo auguro di cuore.
Yawan Entarur Sar nBeth wa nWe
(via e-mail)
La
replica di Felice Accame
Un lettore molto attento e cauto tanto cauto da pensarci
su parecchio prima di alzare la propria voce , mi rimprovera
di aver detto che Tommaso dAquino (in Santi e banchieri,
A, 275, ottobre del 2001!) fu figlio cadetto,
forzato in abbazia dalla famiglia fin da quando aveva cinque
anni, quindi domenicano a tutti i costi. Tutti i
veri studiosi, invece (e si noti quel veri),
saprebbero benissimo tuttaltre informazioni
perfino quelle relative allaffitto di prostitute
da parte della cara mamma di Tommasino per riportarlo sulla
retta via.
In proposito, mi basta far notare che nel Dizionario dei
santi (Tea, Milano 1989, pag. 419) si legge che come
figlio cadetto fu destinato alla vita religiosa. Ora,
in considerazione del fatto che allepoca, allorché
entrò nel monastero di Montecassino, il santo
aveva esattamente cinque anni, credo che mi si possa passare
agevolmente la constatazione sulla forzosità delliniziativa.
Gli stessi cinque anni, daltronde, dovrebbero (almeno
agli occhi dei benpensanti) gettare più di unombra
di dubbio sullo stuolo di prostitute che la cara mamma gli avrebbe
destinato.
Sulla credibilità del citato Dizionario, ovviamente,
non metterei la mano sul fuoco, ma, onde evitare il sospetto
che sia stato compilato dalla peggiore cellula anarchica anticlericale,
dirò che esso è presentato da Pietro Rossano nella
sua veste di Rettore della Pontificia Università Lateranense,
nonché benestato alla stampa dalla Curia
Arcivescovile di Firenze che, delle singole voci, ha eseguito
la revisione.
Il lettore, dunque, se la veda con costoro e se, poi,
mi informasse del risultato, lo considererei piacevole
e educato.
Per quanto concerne lordine monastico, infine, vorrei
far notare che non dico affatto che Tommaso fu domenicano a
cinque anni. Da benedettino, infatti, fece più tardi
la strenua scelta del cambio. Se il lettore fosse così
gentile da consultare un dizionario della lingua italiano
fossanche uno senza limprimatur della Curia ,
constaterebbe che lavverbio quindi sta per
poi o in seguito.
Potrei chiuderla lì, se non fosse che è il lettore
stesso a non chiuderla lì. Infatti visto che larticolo
trattava della Storia criminale del cristianesimo di Karlheinz
Deschner , cerca di approfittare delloccasione per
minare la mia tesi di fondo sugli spacciatori di Verità
e di Conoscenze Garantite. Così facendo spera
di riavvalorare lautocontraddittoria tesi realista.
Purtroppo cade in una trappola storica. Un conto è un
contrasto di informazioni sul passato, ovvero fra due cognite
mettiamo pure due libri, quello che ho in mano io e quello
che ha in mano lui, che asseriscono due cose diverse
e tuttaltro conto è un confronto fra una cognita
ed unincognita: nel primo caso il confronto si fa, e per
dirimere la contraddizione saranno chiamati in causa informazioni
ulteriori e criteri di coerenza, mentre nel secondo caso il
confronto non si può fare. È in grazia di ciò
che gli spacciatori di Verità, facendo tanto comodo a
chi comanda, vendono fumo.
Felice Accame
(Milano)
Lanarchia
regna a Bagdad
Lettera a Emergency
Cari amici di Emergency,
potreste usare, almeno voi, un altro termine che non anarchia
per definire la tremenda situazione che sta vivendo in questo
momento la popolazione irachena?
Anarchia, secondo me, è quella condizione nella quale
si vive senza regole imposte dallalto ma autoprodotte,
autodecise ed autogestite dalla popolazione. E che portano a
una vera autodeterminazione, quindi effettiva liberazione. Cè
già tanta confusione, tanto dolore, tanta tragedia in
quello che sta succedendo, cerchiamo quindi di chiamare le cose
con il loro nome.
Grazie e buon lavoro.
Massimo Ortalli
(Imola)
Lettera a Gino Strada
Caro Gino,
io mi chiamo Patrizio Biagi e faccio parte della redazione di
A rivista anarchica. Sono anche, da alcuni anni, un piccolo
sostenitore e tesserato di Emergency, di cui ho sempre apprezzato
lazione a volte condotta in situazioni veramente estreme.
Ho letto sul bollettino online Allistante il testo di una tua
telefonata in cui dici che Baghdad è preda dellanarchia.
Mi sembra che definire questo effetto collaterale
prevedibile ma ugualmente voluto dagli stati, primo fra tutti
gli USA, con il termine di anarchia sia una cosa
veramente discutibile.
Sentire che una persona come te, che stimo e apprezzo, abbia
usato questo termine per definire la drammatica situazione che
sta vivendo quella sfortunata città mi ha amareggiato
moltissimo. Primo perché si continua, sia negli ambienti
più beceri della destra come in quelli, che dovrebbero
essere più politicamente corretti, di sinistra, a confondere
il caos, il saccheggio, i regolamenti di conti e la guerra per
bande (frutto di logiche statal-mafiose) con il termine di anarchia.
Secondo perché penso tu abbia degli anarchici una conoscenza
per nulla superficiale e negativa e allora perché, mi
sono chiesto, usare un termine che nulla ha a che fare con quanto
sta succedendo oggi a Baghdad?
Eliseé Reclus diceva che lanarchia è la
massima espressione dellordine.
Questo era forse un poco ideologico ma gli esempi storici ci
hanno dimostrato che dove vi fu una forte influenza anarchica
(nel sud dellUcraina, tra il 1918 e il 1921 e in Catalogna
nel 1936 e seguenti) vi furono sì degli eccessi ma vi
fu anche il tentativo di costruire un mondo più egualitario
e più giusto, quello che, per dirla con parole del movimento
no-global, sarebbe dovuto diventare un altro mondo possibile.
A Baghdad non vi è alcuna traccia di tutto questo, anzi
quella che poi è la sostanza di tutto la si intravede
sullo sfondo: una brutale lotta per accaparrarsi il potere quello
con la p maiuscola.
Questo mio sfogo, meramente personale, non toglie nulla alla
stima che ho per te e per Emergency, anzi ti invio i miei più
sinceri auguri per la continuazione dellottimo lavoro
che fate e ti saluto cordialmente,
Patrizio Biagi
(Milano)
I
nostri fondi neri
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Sottoscrizioni.
Romeo Muratori (Rimini) 5,00; Aurora e Paolo (Milano)
ricordando Umberto Marzocchi a 17 anni dalla sua scomparsa,
500,00; Valeria Vecchi (Parma) 10,00; Gemma Failla
(Lyon Francia) 50,00; a/m Paolo Finzi, ricavato
durante la giornata su De André del 15 marzo
(Osnago), 240,00; Alessandro Becchis (La Loggia) 20,00;
Anastasia Pasquinelli (Milano), 20,00; Patrizia Pralina
Diamante (Firenze) Una rosa rossa per il mio
amato Horst, 50,00; Giancarlo Tecchio (Vicenza)
20,00; Giorgina Arian Levi (Torino) 20,00; Orazio
Germanà (Catania), 26,00; Misato Toda (Tokyo
- Giappone) 200,00.
Totale euro 1.161,00.
Abbonamenti sostenitori.
Marco Breschi (Pistoia) 100,00; Fabrizia Golinelli
(Carpi) 150,00; Zelinda Carloni e Adriano Paolella
(Roma) 100,00; Ida Gagliardi (Fontanini) 100,00; Giuseppe
Ceola (Malo) 100,00.
Totale euro 550,00.
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