Rivista Anarchica Online


cibo&società

A tavola con la rivoluzione
a cura del Centro studi “Cucine del Popolo”
foto di Francesco Stelitano

Nel ricordo dell’indimenticabile “anarco-enologo” (così lui si definiva) Luigi Veronelli, ancora una volta musica, cibo e dotte relazioni hanno caratterizzato l’originale incontro nella provincia reggiana.

1000 persone al convegno, 300 al veglionissimo rosso

Si è concluso il convegno “Cucine dell’Utopista” in modo spumeggiante.
L’evento è stato preceduto da una serie di incontri con vari gruppi sia a livello locale sia sul territorio nazionale, che hanno permesso di concretizzare quella dimensione orizzontale e autogestita che caratterizza da sempre gli eventi delle Cucine del Popolo.
Questo dato, aggiunto al grande afflusso di pubblico, alla qualità degli interventi, alla dimensione conviviale dei momenti vissuti e ad una cucina unica nel suo genere, ha garantito l’ottima riuscita dei due giorni.

Tutto comincia il venerdì sera, come consuetudine prima dei nostri convegni, con un efficace rinfresco propiziatorio, un momento conviviale riservato agli invitati, agli ospiti e ai relatori per entrare pienamente in sintonia con l’evento, oltre le frontiere della gastronomia perbenista, e affrontare così l’affascinante mondo delle utopie che sono state e saranno nel presente prossimo, è bene ripeterlo, il lievito dell’emancipazione.
Numeroso il pubblico che ha partecipato sabato alle ore 16.00 al brindisi introdotto da Gianandrea Ferrari alla memoria del nostro indimenticabile anarchenologo Gino Veronelli che ha “insegnato” al mondo “il piacere della libertà e la libertà del piacere”.


Dalle 16.30 interventi letterari in libertà: le esilaranti performances degli scrittori Caliceti, Bertoldi e Nori, e un sole benaugurate hanno coinvolto il pubblico in un pomeriggio difficilmente dimenticabile preparando i giusti appetiti per la cena: gnocco, affettati misti, grana di vacca rossa e buon lambrusco proibito per tutti, quindi, per godersi al meglio il dopocena. Tanti compagni e compagne si sono lasciati coinvolgere infatti dalle soavi note delle canzoni storiche del movimento operaio ed anarchico riproposte da Mara Redeghieri e da Lorenzo Valdesalici, per poi esaltarsi con l’ esibizione del cantautore Alessio Lega accompagnato da Rocco Marchi.
La domenica viene aperta dall’irrefrenabile propulsione di Gigi Pascarella alle ore 12.00 sulla tensione utopica nelle cucine del popolo, seguita dal magico pranzo preparato dal Barone Rosso della Lunigiana, cuoco di fama internazionale, e dal suo instancabile staff. Un piatto unico, povero, a base di cipolla, patate, limone, spezie sconosciute e filetti d’aringa il tutto innaffiato da rhum, ripreso e rielaborato da antichi ricettari della pirateria.
Dalle ore 15 inizia il vero e proprio convegno di studi storici con l’intervento di Natalia Caprili e “la fame di Spartaco” contro i romani; si passa poi a Daniele Barbieri e a “l’alimentazione della fantascienza” e a Michela Zucca con la ricerca su “le ricette delle streghe”; è stata letta la relazione di Luisa Cetti “New York, 1842: Piero Maroncelli e i Pik Nik falansteriani”. A seguire la performance di Alessio Lega “la cambusa dei pirati” caratterizzata dall’accompagnamento musicale dell’artista; ci siamo poi spostati alla mensa dei grandi geografi sociali francesi con Federico Ferretti, e alla “tavola futurista” di Alberto Ciampi, per poi concludere con Franco Schirone, “le mense dei confinanti antifascisti” e con Alfredo Gonzales “la cuoca di Durruti”.

Chiude il convegno il Veglionissimo Rosso, cena riproposta sulla base di un menù socialista del 1902 a base di cappelletti in brodo e in vino, bolliti e salse di campagna, zuppa inglese e buon lambrusco rosso nero, con una poderosa partecipazione (tutto esaurito). Ma il momento più significativo è stato raggiunto quando le cuoche di Massenzatico, in presenza di una vera e propria ovazione di applausi e ringraziamenti, hanno sfilato tra i tavoloni imbanditi del Teatro Artigiano.
Ringraziamo tutti i relatori, Giorgio Sacchetti, il nostro fotografo ufficiale Francesco (detto Frenk), Chicco Aiello, i partecipanti, e in particolar modo gli svizzeri, gli imolesi, i lunigiani, il nostro fratello Alfredo Gonzalez da Madrid e i compagni e le compagne di Massenzatico che per due giorni ci hanno fatto vivere l’utopia sognando ad occhi aperti.
Saluti, sorellanza e fratellanza per tutti e a presto con il prossimo convegno internazionale in quel di Massenzatico.

Centro Studi “Cucine del Popolo”
Via Don Minzoni 1/D Reggio Emilia
www.cucinedelpopolo.org
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