Nato nel 1853 a Santa Maria Capua Vetere (Caserta) e morto
nel 1932 a Roma, Errico Malatesta è stato a nostro
avviso (ma non solo) la figura meglio rappresentativa
e più equilibrata di quel movimento anarchico militante
che, nato allepoca della Prima Internazionale, ha conosciuto
il suo massimo sviluppo internazionale nella prima metà
dello scorso secolo.
A 150 anni dalla sua nascita i gruppi anarchici napoletani aderenti
alla Federazione Anarchica Italiana promuovono un convegno,
che la nostra rivista sostiene con particolare convinzione,
anche perché rare purtroppo sono le iniziative
di tanto spessore promosse al Sud. Il 5, 6 e 7 dicembre 2003
si legge nel testo di convocazione compagni
provenienti da tutta Italia (e anche dallestero) si riuniranno
per cercare di raccontare e capire la figura di Errico Malatesta,
un uomo dotato di qualità apparentemente contrastanti.
Luomo della comprensione e dellapertura allaltrui
punto di vista, ma anche colui che, per fermezza di convincimenti
e chiarezza di idee, divenne ed è a tuttoggi punto
di riferimento dellanarchismo italiano ed internazionale.
Fu uno dei rivoluzionari più famosi del suo tempo e simbolo
di libertà per tutte le componenti del movimento operaio
italiano. Dal dopoguerra cè stato un tentativo
di cancellarlo dalla memoria storica, insieme a tutto ciò
che ha rappresentato e continua a rappresentare. Questo convegno
è unoccasione non solo per chi condivida le idee
e gli obiettivi di Malatesta, ma anche per tutti coloro che
desiderano confrontarsi con la storia non ufficiale.
Sui prossimi numeri ci occuperemo ancora di Malatesta: intanto
contiamo di pubblicare un resoconto del Convegno napoletano.
Nellambito delle attività editoriali di una giovane
casa editrice libertaria (le Edizioni Spartaco) di cui
trovate una prima segnalazione nella rubrica
Tamtam è prevista la pubblicazione del volume
Errico Malatesta. Autobiografia mai scritta. Ricordi (1853-1932),
curato da Piero Brunello e Pietro Di Paola; potrete leggere
in anteprima sul prossimo numero di A lintroduzione
del nostro amico e collaboratore Piero Brunello.
Per i tipi della Franco Angeli è uscito da poco un volume
fondamentale, di cui da decenni si sentiva la mancanza. Si tratta
del monumentale (816 pagine) Errico Malatesta e il movimento
anarchico italiano e internazionale (1872-1932) di Giampietro
Nico Berti, docente di Storia contemporanea e Storia
dei movimenti e partiti politici nellUniversità
di Padova. Sotto lo pseudonimo di Mirko Roberti, Nico ha collaborato
intensamente con la nostra rivista negli anni 70. A lui
si devono, in particolare, le quattro letture (di
Bakunin, Kropotkin, Proudhon e appunto Malatesta)
pubblicate come supplementi allinterno di A
e, più volte ristampati, tuttora disponibili per un primo
(ma tuttaltro che superficiale) approccio alla vita e
al pensiero di questi classici dellanarchismo.
Questa grossa biografia critica tanto sul piano storico
quanto su quello del pensiero rappresenta comunque una
pietra miliare per chiunque intenda avvicinarsi a Malatesta.
Per parlarne abbiamo scelto la strada dellintervista e
ne abbiamo affidato la responsabilità a Massimo Ortalli,
responsabile dellArchivio Storico della FAI e nostro stretto
collaboratore.
Nel frattempo, leggetevi su questo numero la presentazione
del Convegno napoletano a cura di uno degli organizzatori.
Vi trovate anche tutte le indicazioni per raggiungere il luogo,
per organizzare la vostra permanenza a Napoli, per leggere sul
sito il programma
dei lavori (non ancora disponibile al momento in cui chiudiamo
questo numero).
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