Orchestra da Tre Soldi
Segnalazione veloce per l’Orchestra da Tre Soldi di Torino, che è riuscita finalmente a pubblicare il cd d’esordio, complice l’indipendente leccese Dodicilune (distr. IRD).
Diciamo subito che, per essere un esordio, hanno esagerato: sono strumentisti bravissimi del genere solida formazione classica e anni e anni di passione, tutta palestra e sacrificio e disciplina maiuscoli ed evidentissimi non appena si pigia il tasto play. L’Orchestra è tutt’altro che una cricca di personaggi grigi e tristi: sono tutti giovani e sorridenti, e assolutamente tutto qui dentro parla a lettere chiare di un innamoramento profondo per la musica, un innamoramento condiviso, felice e devastante e totale che guida ciascun soffio, ciascun gesto, ciascuno sguardo e respiro.
L’album è una cartolina da altrove, un mosaico in quattordici pezzi recuperati in tempi e posti differenti, ciascuno un’immagine e una storia che arriva da un luogo distante che però messe insieme acquistano a sorpresa un senso forte e chiaro, coesione e personalità. Per andarci vicini a parole bisogna usare i superlativi e spingere forte. L’offerta varia da Kurt Weill a Django Reinhardt, da melodie tzigane a suggestioni francesi con orsi che ballano, da nuvole balcaniche a spiagge portoghesi quasi si fosse alle prese con un baule pieno di ricordi, carezze al sole, baci, vino e rimpianti, gli incontri di una vita che passano veloci davanti agli occhi come le persone in stazione mentre si è su un treno in corsa.
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Orchestra da Tre Soldi |
Qui dentro mi impressiona tutto. Mi impressiona Rossana Landi, che riesce a essere sempre credibile e vera indipendentemente dalla lingua in cui canta. Mi impressiona il violinista Massimiliano Gilli che lancia il suo strumento a velocità pazzesca in ascensioni verticali, senza farsi male. Mi impressiona Matteo Castellan dita di ragno stupefacenti sulla tastiera della fisarmonica. Mi impressionano l’alta temperatura del ricamo al violoncello di Paola Secci e le cento voci del clarinetto di Gianni Gilli che imitano gli uccelli e raccontano, raccontano.
Il bello di questo lavoro è che si rimane ad ascoltare, che la curiosità si riaccende e avvampa non appena finisce un pezzo e quei due secondi di silenzio che lo separano dal successivo già fanno pesare il respiro. Già me li vedo, quelli dei negozi di dischi, che dovranno sistemare ’sti cd negli scaffali: non è abbastanza jazz, non è abbastanza classico, non è abbastanza popolare… cosa racconteranno alla gente, sempre così desiderosa di sicurezza?
C’è da riflettere sul fatto che gente come questa, per cui suonare è necessario come respirare, faccia fatica a trovare orecchie disposte a prestare ascolto: Matteo, Paola e Massimiliano, con me e Lalli al tavolino d’un bar qualche tempo fa, lamentavano la difficoltà a trovare concerti perché non hanno agganci, non hanno le amicizie giuste, non conoscono persone importanti né assessori, portaborse o intrallazzati.
Vedrete, questa Orchestra da Tre Soldi sarà più facile trovarla a colorare un marciapiede che non il palco d’un teatro borghese. Questa musica finirà ai passanti, ai bambini curiosi, alle rondini, e si disperderà nel cielo. Voi, però, cogliete l’attimo e fermatevi ad ascoltare.
Contatti: www.piccolaorchestra.com.
Marco
Pandin
stella_nera@tin.it
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Paola Sabbatani e Roberto Bartoli
Non posso riposare cd+dvd
Un cd e un dvd, dodici canzoni da ascoltare e un documentario realizzato da
Mario Bartoli e Giangiacomo De Stefano (Va.C.A. Vari Cervelli Associati).
Una co-produzione Editrice Bruno Alpini, Aparte e stella*nera.
Una copia cd+dvd 15 euro
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