Come è nata la rivista ‘Eutopia’?
L’idea di una nuova rivista libertaria, l’abbiamo iniziata a discutere durante l’estate del 1998 e il primo fascicolo è stato messo in circolazione nell’aprile del 1999. La proposta è venuta da due compagni, il primo attivo nella comunità anarchica-antiautoritaria di Atene e l’altro proveniente dall’area della ecologia sociale e dell’autonomia (come questa è espressa dal pensiero del filosofo Cornelius Castoriadis).
Nella Grecia dell’ultimo decennio del secolo scorso, l’azione antiautoritaria-anarchica si concentrava soprattutto sulla questione della repressione statale, delle lotte al sistema carcerario e della solidarietà ai detenuti politici, sugli immigrati e l’azione antifascista, questioni particolarmente importanti ma non abbastanza capaci di porre la base per uno sviluppo più vasto delle idee e delle pratiche anarchiche.
Il movimento anarchico e antiautoritario in genere, dunque, alla fine del decennio scorso, si trovava in una crisi politica e d’azione. Questa situazione si deve principalmente all’attività delle autorità che il 18 novembre 1995 avviarono un’ampia azione repressiva contro il movimento anarchico con l’arresto e il fermo di oltre 500 persone che occupavano il Politecnico di Atene. Gran parte degli occupanti appartenevano all’area della comunità anarchica e antiautoritaria. Un altro episodio, in quel periodo, è stato causa di un’altra crisi del movimento antiautoritario, mi riferisco in particolare alla morte dell’anarchico Cristoforos Marinos avvenuta nell’estate del 1996. La versione “ufficiale” delle autorità parlò di suicidio, mentre gli anarchici hanno sempre denunciato che si trattava di un omicidio di cui gli unici responsabili erano le forze di polizia. Il dibattito sulla morte del compagno Cristoforos Marinos ha dato avvio ad un ulteriore crisi del movimento anarchico. In questa sede, per la complessità della sua storia, non possiamo chiarire tutta la vicenda.
Dal 1996 sono nati gruppi che hanno realizzato nuove esperienze con lo scopo di diffondere le idee anarchiche nella società e modificare l’atteggiamento tattico nei confronti della repressione statale. È cominciato allora uno sforzo per allargare la presenza e l’azione degli anarchici anche in alcune regioni lontane dal centro di Atene. A questo fine sono state promosse alcune iniziative nel campo delle lotte ecologiste e nell’ambito dei Centri sociali, che però in Grecia hanno caratteristiche diverse rispetto a quelli italiani, nel senso che queste esperienze sono marcatamente anarchiche.
In conclusione, il gruppo che ha ideato la rivista «Eutopia» ha inteso sviluppare un nuovo progetto anarchico, lontano dalla retorica sterile della propaganda antistatale, per un anarchismo sociale e costruttivo: per questi motivi, il sottotitolo della rivista è “per un comunalismo libertario”.
|
Atene, conferenza anarchica alla Facoltà di Scienze della politica |
Qual è la situazione
politica e sociale
della Grecia di oggi?
Durante i mesi passati, la situazione socio-politica si è presentata interessante, articolata e complicata. I salari in Grecia sono abbastanza bassi ed i prezzi dei prodotti di prima necessità molto alti. Il governo del conservatore Costas Karamanlis e i principali potentati economici in Grecia in questi anni hanno cercato, in linea con le tendenze internazionali, di imporre una politica neoliberista, incentrata sulle privatizzazioni delle principali compagnie e industrie statali e sul tentativo di ridisegnare le relazioni sindacali. Se sfogliamo i giornali di questi ultimi mesi ci accorgiamo subito di cosa significa questa nuova politica governativa in campo economico e sociale: recentemente otto operai sono morti sul lavoro nella zona dei cantieri navali di Perama (Atene). Dopo questa ennesima tragedia del lavoro ci sono state diverse manifestazioni terminate spesso con scontri tra lavoratori e la polizia. Inoltre, il governo ha promosso un nuovo e più rigido intervento nei criteri di selezione per l’assunzione dei nuovi impiegati statali come nella telefonia, nei trasporti etc. e nello stesso tempo ha aumentato dell’80% i salari dei giudici. Questa politica è una evidente scelta di classe!...
Le occupazioni e le manifestazioni degli studenti che si sono svolte nella primavera del 2007 sono state le prime grandi risposte alla nuova politica governativa. Queste manifestazioni hanno raggiunto il culmine con il corteo dell’8 marzo (circa 20.000 persone) che ha attraversato le vie del centro d’Atene e con un lungo strascico di gravi scontri tra i manifestanti e le forze di polizia davanti all’edificio del parlamento greco. In queste occupazioni e manifestazioni studentesche la presenza del movimento anarchico è stata vivace ed importante. In passato alcuni gruppi anarchici rifiutavano questo tipo di partecipazione alle lotte pensando che fosse più apprezzabile dedicarsi ad una specifica azione antiautoritaria. Nell’ultimo periodo si sono sviluppate alcune agitazioni e scioperi, a volte abbastanza radicali, che hanno rotto la pace sociale imposta dal governo.
Un altro elemento della situazione politica greca è la diminuzione, per la prima volta dopo la caduta della dittatura dei colonnelli nel 1974, dell’influenza dei due più grandi partiti politici Nuova democrazia e il PASOK. Nelle ultime elezioni nazionali, uno su cinque degli elettori ha votato per uno dei partiti della sinistra (incluso naturalmente anche il KKE – partito comunista greco di tendenza stalinista). In generale in questo periodo sta crescendo sempre di più una profonda insoddisfazione sociale e parte dell’opinione pubblica guarda verso la sinistra. Non è però da sottovalutare il ruolo dell’estrema destra che vede aumentare i propri consensi soprattutto facendo leva sul nazionalismo e sulla xenofobia.
Mi puoi descrivere sinteticamente la situazione del movimento anarchico greco contemporaneo?
Lo spazio politico degli anarchici, seppure frammentario e senza una precisa strategia politica complessiva, è in crescita.
Come già abbiamo menzionato, negli ultimi anni sono aumentate le iniziative politiche degli anarchici e dei gruppi autonomi (non confondiamo però il termine autonomia con quello tradizionale dell’esperienza italiana, in Grecia per gruppi autonomi si intendono gruppi di compagni di diverse tendenze culturali e politiche – comunisti consiliaristi, comunisti indipendenti, seguaci di Castoriadis, libertari ecc.) che si aggregano su specifiche aree tematiche e del tutto indipendenti da organizzazioni e partiti politici. Oltre alle questioni legate alla repressione, alla lotta contro il sistema carcerario, alle campagne di solidarietà per i compagni incarcerati, all’azione antifascista e al sostegno degli immigrati, che sono certamente i temi principali di gran parte delle iniziative del movimento, negli ultimi anni si è registrata una più regolare presenza degli anarchici sui temi dell’educazione, su quelli regionali-ecologici e sulle problematiche del lavoro. Inoltre, ci sono diversi gruppi che si occupano del tema della biotecnologie e più specialmente dei prodotti geneticamente modificati.
Gran parte del movimento anarchico e antiautoritario ellenico è concentrato nell’area Exarchia e nel centro d’Atene e nella sua parte occidentale, orientale e meridionale. È un movimento caratterizzato da una forte presenza giovanile, studenti, disoccupati o precari, che animano le attività dei numerosi centri sociali anarchici della capitale. Le principali forme organizzative e le iniziative di questo variegato movimento sono le occupazioni di case, la costituzione dei centri sociali e le assemblee territoriali aperte. Molte di queste forme organizzative e di lotte, di solito non sono il prodotto di una scelta ideologica, ma nascono da un bisogno sociale ed esistenziale di tutti coloro che partecipano e si muovono intorno all’area anarchica-antiautoritaria.
In ogni caso, gruppi anarchici-antiautoritari ma anche centri sociali, si possono trovare anche in molte altre città greche. Oltre però alla città di Salonicco – seconda città della Grecia per attività economica e popolazione – dove ci sono tanti gruppi anarchici ed anche alcuni posti importanti occupati come il centro sociale “Fabbrica IFANET” – grande quanto alcuni isolati di un quartiere di una nostra media città italiana [NdC] – , una stabile presenza antiautoritaria c’è a Patrasso, a Ioannina, a Cavala, a Volos, e su alcune isole come Creta e Lesvos.
Si può affermare che fino alla fine del decennio ’90, la comunità anarchica era costituita da alcune aree molto ben definite ideologicamente ma concentrate quasi esclusivamente nella capitale.
Oggi la situazione è cambiata in positivo con una maggiore diffusione dell’anarchismo in molte località e una maggiore pluralità di posizioni teoriche fra le quali primeggia, per numero di gruppi e di pubblicazioni, quella “insurrezionalista”.
|
Salonicco, manifesti anarchici |
In quali lotte è impegnato il movimento anarchico?
Sulla questione degli anarchici incarcerati c’è una grande attività in tutta la Grecia. Diversi anarchici sono attualmente detenuti, accusati di vari reati che vanno dagli attentati contro edifici del governo, a resistenza a pubblico ufficiale e insubordinazione durante manifestazioni e in alcuni casi per rapine in banca. In questo momento gran parte dell’azione anarchica-antiautoritaria è concentrata nelle lotte ecologiche-regionali. La difesa degli spazi pubblici e la resistenza contro la cementificazione di aree naturali non sono più considerate da una parte del movimento lotte parziali e riformiste. Certamente, ci sono tanti tipi d’azione e di tipologie di intervento politico: alcuni a livello regionale costituiscono e partecipano a comitati locali di cittadini, assemblee popolari e forme di “democrazia diretta” di lotte, mentre altri preferiscono un intervento esclusivamente personale e specificatamente anarchico.
La novità di questi ultimi anni sono le iniziative nel campo dell’educazione e del lavoro, come abbiamo già detto. Tanti compagni, studenti o insegnanti, costituiscono un importante punto di riferimento nelle scuole e nelle università, impegnati sulle problematiche del sistema scolastico e di studio di forme alternative di educazione. Nel mondo del lavoro recentemente compagni impiegati nei settori dei servizi hanno avviato agitazioni sindacali e forme di autorganizzazione. Ad esempio è attiva in alcune città l’Unione sindacalista libertaria, a Salonicco ha una sede e pubblicano un giornale «Epi ta prosso» (trad.: «Davanti»).
In ultimo, non va dimenticata l’attività antifascista, che è costante anche perché i fascisti spesso si mischiano con la polizia per contrastare le manifestazioni dei compagni provocando incidenti a volte molto gravi. Negli scorsi mesi alcuni compagni sono stati gravemente feriti dai fascisti e il movimento ha risposto con manifestazioni di piazza e alcuni gruppi anarchici hanno attaccato sedi di fascisti e uffici della polizia.
Quali sono le principali attività editoriali (periodici e case editrici) nel movimento anarchico greco?
In Grecia ci sono diversi attività editoriali come la “Diethnis Bibliothiki” (Biblioteca internazionale), la “Elefteriaki Cultura” (Cultura libertaria) ed “Elefteros Tipos” (Stampa libera). Altre case editrici dello stesso tipo sono “Panopticon” (Panotticon), “Ardin” (Ora) e “Tropì” (Indirizzo). Alcuni editori sono vicini al movimento anarchico come le edizioni “Diadossi” (Divulgazione), “Demon Tou Tipografiou” (Demonio della Stampa), “Kokkino Nima” (Stame rosso), “Ecdosis Ton Csenon” (Edizioni degli stranieri) e “Notios Anemos” (Vento del sud). Naturalmente, ci sono anche altre attività editoriali minori che però non hanno un’ampia circolazione e non sono costanti nel tempo. Alcune delle principali opere di autori anarchici classici come Bakunin, Kropotkin, Malatesta sono state tradotte, come quelle dei pensatori libertari della nostra epoca: Bookchin, Chomsky, Castoriadis e Foucault.
In Grecia due sono i giornali antiautoritari più diffusi «Babilonia» (alcune migliaia di copie di tiratura e con 1200/1500 copie vendute) e «Diadromi Elefterias» (Percorso di libertà). Inoltre, sono pubblicate anche alcune riviste come «Autonomedia» (Atene), «Samisdad» (pubblicati ad Atene e distribuito gratuitamente), «Contact» (Agrinio), «Eutopia» (distribuita in tutta la Grecia, 1200 copie di tiratura, 600/800 copie vendute), «Black out» (edito a Salonicco e distribuito gratuitamente).
|
Salonicco, sede del Gruppo Sindacaliste Libertario |
Quale sono le prospettive
e i progetti della
rivista «Eutopia»?
«Eutopia» esiste già da nove anni. È arrivato il tempo per un nuovo progetto. Questo significa che non si può porre l’attenzione solo sull’allargamento delle attività della casa editrice e sulla discussione teorica senza proporre concretamente qualche realizzazione che unisca la teoria alla pratica. Dunque un progetto complicato e difficile, se si vuole uscire dalla certezze delle sicure attività già rodate e immergersi nel crogiuolo della questione sociale.
A livello editoriale, «Eutopia» ha ormai raggiunto una buona diffusione e buoni contenuti, tra poco inizierà anche un’attività specificatamente libraria con la pubblicazione di alcuni volumi, il primo sarà una raccolta di saggi di Amedeo Bertolo sul rapporto tra l’anarchia, la democrazia e la libertà.
Noi però ora desideriamo costituire con i compagni della nostra rete e con coloro che condividono i nostri progetti una comunità politica che sappia coniugare da una parte la tradizione del movimento comunista anarchico di tipo malatestiano con le nuove correnti del pensiero libertario che si rifanno al comunalismo, all’autonomia e all’ecologia sociale. Per questo motivo, già da qualche mese, si sono create tre ‘assemblee eutopiche’ più vaste, con la partecipazione dei compagni di Atene, Salonicco e della Tessaglia. Questa ultima regione è stata scelta per la creazione del primo nucleo dell’‘Istituto Eutopico’ e della sua biblioteca e centro di documentazione. Si tratta della creazione di una struttura autogestita allo scopo di raccogliere le conoscenze e le informazioni principalmente su questioni di teoria e filosofia politica, storia sociale, anarchismo ed ecologia per metterle a disposizione di tutti i compagni impegnati nelle lotte sociali e per l’autorganizzazione.
Inoltre, vorremmo che la nostra attività sia conosciuta all’estero con la possibilità di intrattenere relazioni e scambi di idee ed esperienze con i compagni di tutto il mondo. Infine, vorremmo dare più stabilità alle nostre manifestazioni e conferenze pubbliche come ad esempio abbiamo fatto nel novembre dell’anno scorso quando abbiamo ospitato un compagno della Biblioteca Franco Serantini per un ciclo di dibattiti pubblici ad Atene, Volos e Salonicco sulla storia dell’anarchismo italiano.
Crediamo che oggi non manchi nè la dinamica nè la forza del movimento anarchico per un confronto anche con le altre forze politiche in Grecia e in altri paesi ma vorremmo riuscire a realizzare progetti più concreti. Nei posti dove questo succede osserviamo che con il passare del tempo i risultati si vedono e fanno crescere il movimento. Rimane la nostra volontà a far si che la metropoli ateniese e la provincia greca diventi con il tempo un punto di riferimento del movimento anarchico-libertario internazionale.