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Bilancio. Ogni anno, di questi tempi, tracciamo le somme dell’ultima annata trascorsa. L’abbiamo fatto, finora, sia sulle colonne di “A” sia inviando ai diffusori e ai sottoscrittori un bilancio cartaceo. Da quest’anno ci limitiamo a queste note sulla rivista.
L’anno scorso la rivista ha pubblicato, come di consueto, 9 numeri, per un totale di 1.208 pagine, ben 400 pagine in più che nel 2009, l’anno-record (finora) per la foliazione. Hanno contribuito certamente i due numeri “speciali”, quello estivo (“A” 355, 180 pagine) e quello “invernale” (“A” 358, 260 pagine), ma anche gli altri numeri che ormai non viaggiano mai sotto le 100 pagine. La tiratura media è stata intorno alle 4.200 copie mensili, delle quali 800 vanno ad abbonati e copie/cambio, 2.500 per i circa 180 diffusori sparsi un po’ in tutta Italia, … Non abbiamo dati certi sulle copie vendute, ma complessivamente stimiamo di venderne circa 2/3, per un totale di circa 2.800 copie vendute, per un totale (stimato) di quasi 6.000 lettori, che raddoppiano considerando i fruitori della versione on-line in italiano. E ormai dovremo iniziare a contare anche chi legge la versione on-line in inglese…
Tra vendite dirette, abbonamenti, librerie, ecc. si coprono meno della metà delle uscite: crescenti perché la produzione di numeri speciali e di frequenti dossier (solo lo scorso anno: Pietro Gori, antifascismo anarchico, meeting anticlericali) incide non poco. Il deficit delle casse di “A” aumenta ogni anno (a fine 2009 era di 48.000 euro, a fine 2010 è salito a oltre 70.000 euro) ma la nostra scommessa, e anche la nostra ponderata decisione nel corso dei decenni, è stata sempre quella di non ridurre la qualità della rivista (e la quantità di pagine), puntando invece all’aumento delle vendite e delle sottoscrizioni. È una scommessa sempre più difficile, che possiamo vincere solo se anche molti di voi si daranno da fare: nel modo più classico e scontato (mettere mani al portafogli) ma anche sottoscrivendo abbonamenti per amici, passando da abbonato normale a sostenitore, contattando edicole e librerie disposte ad iniziare a vendere “A”, promuovendo cene, benefit-concert e altre iniziative in sostegno di “A”.
English. Grazie al grosso impegno profuso da Enrico Massetti, un compagno che ha fatto parte del giro di “A” nei primissimi anni di vita della rivista e che da poco ha ripreso i contatti, gli ultimi due numeri della nostra rivista, il dossier Signora libertà, signorina anarchia (su Fabrizio De André) e altri nostri materiali sono stati tradotti integralmente in inglese e sono ora consultabili e scaricabili sul nostro sito e/o su di un sito curato da Enrico. Si tratta di una cosa proprio bella, che allarga di molto il numero dei nostri lettori e ancora di più lo allargherà a mano a mano che questa opportunità di lettura sarà conosciuta in tutto il mondo. Essendo di fatto l’inglese la lingua internazionale per eccellenza, è palese a tutti quali conseguenze abbia l’impegno – assolutamente gratuito e spontaneo di Enrico. Un comunicato in inglese, regolarmente pubblicato nel primo interno di copertina proprio a partire da questo numero, dà conto di questa bella novità. Pasello. Il 14 novembre scorso, alla Cascina Torchiera di Milano, abbiamo ricordato con una festa – come lui voleva – Franco Pasello, il nostro compagno e amico, nonché massimo diffusore di “A” in tutta la nostra storia, morto poco più di un mese prima. Tanta gente e musica zigana, allegria e tristezza, testimonianze e cibo: un impasto di grande umanità. Com’era lui. Come abbiamo annunciato in quella sede, stiamo raccogliendo testimonianze su di lui, la sua attività, soprattutto descrizioni degli incontri con lui, in piazza come davanti alla stazione Nord, a mangiare le sue pizze o a discutere di anarchia o frequentando un campo Rom. Ne abbiamo già raccolte un po’, ma sappiamo che sono centinaia le persone che lo hanno incrociato e che hanno di sicuro qualcosa da raccontare: anche brevemente, anche poche frasi. Fino alla fine di aprile potete inviarci la vostra testimonianza per e-mail, per fax, per lettera. Poi raccoglieremo il tutto e sul numerone estivo (”A” 365, luglio/settembre) pubblicheremo sia testimonianze sia sue foto (di situazioni anarchiche e di Rom e Sinti). Sarà il nostro modo per farlo un po’ rivivere tra di noi, nella sua famiglia anarchica.
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Franco Pasello
(foto Ivana Kerecki, grazie a Fabrizio Casavola) |
Feste di compleAnno. Come annunciato nel retro di copertina, il 24 febbraio ci troveremo nel circolo ARCI “La Scighera” (che in dialetto milanese significa “la nebbia”) per festeggiare i 40 anni di “A”. Per entrare è necessario avere la tessera 2011 dell’ARCI (costo € 12,00) – tessera che può poi essere utilizzata per tutto l’anno nel circuito nazionale dei circoli ARCI e che dà diritto a sconti e promozioni varie.
Ci saranno momenti musicali, la possibilità di prendersi un aperitivo e/o di mangiare (e bere), un po’ di interventi e l’immancabile dibattito. Ma soprattutto sarà un’occasione per trascorrere un po’ di tempo insieme, allegramente: noi della redazione, tanti collaboratori e (speriamo) tanti lettori e amici di “A”. Per ulteriori info, consultate il sito della Scighera a ridosso della data.
Per fine maggio/inizio giugno è prevista un’altra festa, sempre per i 40 anni di “A”, questa volta con pranzo, in un ristorante in Romagna. Aperta a tutti, senza tessere. Sul prossimo numero comunicheremo la data esatta e altre informazioni.
358. Lo scorso numerone “speciale” di “A” non è passato inosservato, per la sua mole (indubbiamente) ma anche per i suoi contenuti.
A causa delle festività di fine anno, e anche (ci sono giunte numerose segnalazioni in proposito) proprio per le sue dimensioni (non entra nelle caselle della posta, per esempio) sta arrivando spesso in ritardo. Gli abbonati che non l’abbiano ancora ricevuto sanno che dal 20 del mese di copertina (dal 20 dicembre scorso, in questo caso) potevano richiederne la (ri)spedizione. Se non l’hanno ancora fatto, lo facciano (e questo vale per tutti i numeri della rivista).
Di “A” 358 abbiamo fatto stampare molte copie “in più”, ritenendo che la sua diffusione possa continuare nel tempo e non fermarsi con l’uscita del numero successivo (questo, appunto). Si tratta di una cosa speciale, quasi un libro (o forse più), da proporre o regalare ad amici e conoscenti, a persone che abbiano curiosità intorno alle nostre idee e alla nostra storia. Se ne volete delle copie, contattateci.
Molti ci hanno scritto il loro apprezzamento per lo scorso numero. Sul prossimo numero ne daremo conto. Qui ci limitiamo a pubblicare la poesia che ci ha inviato da San Casciano Val di Pesa (Fi) Alberto Ciampi, compagno e amico, tra i redattori della bella rivista ApArte.
l’ho Rivista e mi sono rivisto
quattro decenni dopo
a distribuirla
davanti al cancello
dell’Ist. Tecnico “L. da Vinci” di Firenze
con un’Alfa Romeo della questura
anch’essa costantemente
davanti al cancello.
non l’hanno mai comprata
ma si vedeva che erano interessati
@uguri per i n/vostri quaranta
splendidamente portati
Alberto Ciampi
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