a cura della redazione
Quando si dice la coerenza: nella
presentazione del n. 45 (marzo 1976) di “A”
si segnala il succedersi alla direzione responsabile di Fausta
Bizzozzero al posto di Luciano Lanza, entrambi della redazione.
E si sottolinea come questo nuovo avvicendamento (dopo le gerenze
del radicale Marcello Baraghini e poi di Paolo Finzi, anch'egli
della redazione) evidenzi la volontà di applicare anche
in questo campo “la pratica tipicamente libertaria della
rotazione degli incarichi”. Sante parole, peccato che
quello sia stato l'ultimo avvicendamento e che quindi da 36
anni Fausta – che proprio in quel 1976 aprì con
altri la libreria Utopia per poi esserne l'anima per una trentina
d'anni – sia la responsabile legale della nostra testata.
E anche se da oltre un ventennio non è più parte
della nostra redazione, Fausta ha sempre voluto mantenere questo
“incarico” e di ciò le siamo grati.
Questo ci permette d ricordare che in oltre 40 anni di onorata
attività giornalistica anarchica solo una volta abbiamo
avuto una citazione in giudizio ed è stato proprio nei
primi anni di “A” da parte di un neo-fascista, Pio
D'Auria, che si riteneva diffamato da “A”. Ma la
cosa decadde perchè il camerata, latitante, non si presentò
in giudizio.
Curiosa, ai nostri occhi di oggi, è la copertina di codesto
n. 45 della rivista, con le facce dei comunisti Luigi Pintor
(uno dei fondatori de Il Manifesto e segretario del Partito
democratico di Unità Proletaria) e Luigi Berlinguer (segretario
del PCI) e la scritta: “PdUP: dopo il congresso”.
“A sinistra del PCI ma non troppo” è il titolo
dell'articolo di Roberto Ambrosoli (R. Brosio). E significativo
sia del contenuto sia del linguaggio di quegli anni ne è
il sommarietto: Dopo un'analisi rigorosamente marxista-leninista
ed un approfondito dibattito, il partitino di Pintor, Rossanda
& C. ha indicato agli sfruttati un grande obiettivo rivoluzionario:
nientepopodimeno che...“il governo delle sinistre”!
Perché il ruolo politico e organizzativo del PdUP è
funzionale alla sinistra riformista e ne costituisce la “classica”
copertura a sinistra.
Sempre
contro la sinistra riformista picchia l'articolo di Claudia
Vio PCI: uno sfruttamento con le mani pulite e
ancora una volta è il sommarietto a indicare contenuti
e tipo di linguaggio: La strategia e la tattica del partito
comunista nell'attuale società italiana – Come
avviene l'avanzata parallela del PCI nelle istituzioni dello
Stato e nella società – I rapporti con la tecnoburocrazia
“privata” e statale: dai primi timidi ammiccamenti
alle recenti invocazioni.
Un'altra polemica a sinistra apre Giampietro “Nico”
Berti (Mirko Roberti), questa volta contro lo storico
comunista Enzo Santarelli, autore tre anni prima del volume
Il socialismo anarchico in Italia che riprende tra l'altro
tutta una serie di luoghi comuni “marxisti” contro
l'anarchismo e gli anarchici. La replica di Berti è nel
contrasto di uno scritto in cui prende in esame anche altri
libri sull'anarchismo.
Ma sono anche altri i temi trattati, e perlopiù d'attualità:
lo “stato forte” e le politiche dell'ordine pubblico
in Italia e in Europa, la vicenda del militante afro-americano
Martin Sostre negli USA, le minoranze linguistiche in Francia,
l'attività di Amnesty International,
aggiornamenti sul caso di Giovanni Marini, ecc...
|