Pezze sporche
di Bruno Bigoni
Che
cosa resterà di tanto cinema italiano negli anni che
verranno, quando si cercherà il segno di una presenza
di pensiero e di idee e una testimonianza di cultura, se non
il lezzo e il disgusto emanante dal buio dell'intelligenza e
la volgarità, la violenza dei temi e delle immagini?
Uno sguardo privo di qualsiasi pur minimo valore, un momento
di vuoto e di vergogna da dimenticare. Persino molti dei giovani
cineasti contemporanei si sono lasciati invischiare da questo
cinema fatto di inutili e banali commedie.
Alcuni di loro tentano di giustificare le proprie opere con
pretesti sociali o di costume o con esercitazioni psicologiche
di basso cabotaggio. Sono in realtà pezze sporche, con
cui si tenta di coprire il vuoto delle idee o l'ambizione e
la sete di denaro o la propria nullità e il proprio fallimento
in ambito culturale. Il problema, o la contraddizione che dir
si voglia, sta nel fatto che sovente questi film fanno grandi
incassi. Il pubblico li premia e i produttori insistono nel
realizzarli.
Lo spettatore cosa può fare? Può disertare le
sale, ma ciò è vero solo in teoria. In pratica
ci sono molti motivi che suo malgrado lo convincono o lo attirano
al cinema. L'esigenza di occupare in qualche modo il tempo libero,
la forza dell'abitudine, il desiderio di evadere la realtà
quotidiana e di fuggire i propri simili e soprattutto l'impossibilità,
spesso fisica, di poter scegliere un altro spettacolo. In molte
sale, soprattutto della provincia, i film vengono programmati
di fatto dalle grandi case di distribuzione, che impongono i
loro film, indipendentemente dai desideri dell'esercente. O
così o niente film. Oppure: vuoi quel determinato bel
film, bene, però mi devi programmare anche questo altro,
che di bello ha ben poco ma su cui si è molto investito.
Ci sono città e paesi dove i gestori delle sale sono
obbligati a programmare un film per settimane, indipendentemente
dagli incassi e dai desideri del pubblico pagante. Pensate solo
ai cinepanettoni e ai tanti inutili film, come invadono le sale
sotto il periodo natalizio. Insomma uscire dal circolo vizioso
è difficile e certe volte impossibile. Ciò non
deve scoraggiare il pubblico curioso. Continuare a cercare film
fuori dai canali ufficiali, opere che nascono da un desiderio
di uscire dalle regole del gioco sporco, che fanno fatica e
per questo vanno sostenute fino in fondo, anche a costo di andarle
a cercare una ad una.
Bruno Bigoni |