archivi anarchici
Un'esperienza d'archivio e autogestione
di Gaia Raimondi
Numerosi (e crescenti) sono gli archivi, le biblioteche, i centri di documentazione dedicati al pensiero e alla storia anarchica, in numerosi paesi non solo europei, giovani o di vecchia data. Si chiama Ficedl la federazione internazionale che li raggruppa. Il 18° incontro si è svolto lo scorso aprile a Bologna. Eccone il resoconto, con l'elenco dei centri partecipanti (e relativi indirizzi) e dei progetti presentati.
Il 9 e 10 aprile 2016 il Circolo Berneri di Bologna ha egregiamente ospitato il diciassettesimo incontro biennale della FICEDL, acronimo che sta per Federazione Internazionale dei Centri di Documentazione Libertaria, una rete che sostanzialmente riunisce archivi, centri studi, biblioteche e collettivi di ambito anarchico e libertario di tutto il mondo e che si dà appuntamento ogni 2 anni, generalmente in Europa, per fare un punto della situazione, scambiarsi materiali, informazioni, ma soprattutto saperi ed esperienze che condivisi diventano momenti di formazione e crescita per ognuno dei partecipanti.
Per me questa era la quarta occasione di partecipazione, le precedenti erano già state interessanti e piacevoli tra Pisa, Lisbona e Lione ma devo ammettere che quest'ultima esperienza appena conclusa mi ha entusiasmato, portandomi - in qualità di portavoce dell'archivio Pinelli/centro studi libertari di Milano - a prendere parte attiva alle giornate di meeting bolognese.
Non mi dilungherò sulla presentazione di ogni progetto presente, sarebbe comunque riduttivo cercare di presentare tutte le realtà aderenti in poche righe; ho preferito piuttosto racchiudere tutti i presenti alla due giorni in un chiaro elenco di nomi e riferimenti che il lettore interessato potrà approfondire autonomamente, facendo comunque riferimento al sito ufficiale della FICEDL, www.ficedl.info, che permette una panoramica esaustiva sugli aderenti, le finalità del progetto e tutti i contatti necessari di ogni archivio, oltre che interessanti gallerie e link utili per gli appassionati, non per forza addetti ai lavori, delle attività relative ai centri di documentazione nelle loro molteplici sfaccettature. Mi interessa piuttosto raccontare ciò che è accaduto durante la due giorni e in quali modi si è messa in pratica, a mio avviso, una forma poliedrica di autogestione molto stimolante.
Esperienze libertarie da ogni dove
Solo per dare un'idea dell'atmosfera si pensi ad almeno una cinquantina circa di persone fisse provenienti da tutta Italia, Francia, Svizzera, Austria, Portogallo, Grecia, Spagna, Turchia, addirittura da Mosca che per 2 giorni hanno condiviso uno spazio ricco di dibattiti, presentazioni, pranzi, cene e per molti anche pernottamenti. Un crogiolo di lingue e culture con una passione in comune, la memoria storica di un enorme e variegato patrimonio prezioso da salvaguardare, portare avanti, condividere, far conoscere ed evolvere il più possibile ma al contempo sperimentare, in modo creativo e quanto più possibile lontano dagli strumenti tecnologici di dominio a favore di strumenti libertari anche laddove la carta e la storia necessitano per forza il supporto digitale, contro l'oblio e il naturale deterioramento. Una presentazione dello stato attuale dei vari progetti, le iniziative in corso, le ricerche, i problemi e le difficoltà all'ordine del giorno, in un dialogo quasi babelico di lingue che si intrecciano e occhi che leggono labiali. Solo per fare un esempio, raccontandosi è emerso che quasi tutti i presenti si stanno muovendo, ognuno a suo modo e con tante iniziative e idee diverse, per ricordare lo scoccare degli 80 anni passati quest'anno dalla rivoluzione spagnola, piuttosto che ci si ritrovi a discutere su progetti di cataloghi o importazione collettiva e nascita e supporto di nuovi archivi.
Per questo, l'incontro di quest'anno era stato pensato come momento anche tecnicamente formativo, nella seconda giornata, tutto in inglese; la buona riuscita dell'innovativo esperimento di RebAl, (rete di archivi e biblioteche anarchiche e libertarie, si veda più avanti di cosa si tratta) in Italia, a cui a suo tempo e tutt'oggi partecipano molti degli stessi aderenti alla Ficedl, aveva già creato relazioni più continue ed efficaci tra i vari archivi anarchici italiani, che duranti i mesi di preparazione si sono tenuti costantemente aggiornati, ritrovandosi spesso a dialogare in una mailing list interna, che ha fornito supporto a distanza, anche solo nella condivisione dei preparativi, alle e ai compagne e compagni di Bologna, impegnati appieno nell'intento di proporre un incontro ben strutturato, con tanto di sito web dedicato (http://bida.im/ficedl2016/it/) e una “call for papers“ che invitava a presentare proposte per presentazioni aperte di progetti inerenti al tema nella giornata di domenica.
Risultato? La domenica è stata un'intensissima esplorazione di progetti anche molto tecnici e avanzati ma sicuramente molto utili e provenienti da tutto il mondo. Partecipata, densa e sorprendentemente fitta di relazioni fino alle 18 dalle 10 del mattino, con l'ex Cassero gremito di umanità e serrato tutto il giorno in una fresca penombra per permettere le proiezioni video e le slides esplicative mentre fuori splendeva una calda giornata primaverile! Non solo; dopo il primo giro di presentazioni di tutti, che fra traduzioni e pause aveva occupato tutto il primo pomeriggio, la sera del sabato ci si è ritrovati nuovamente a dialogare con diverse realtà, abbandonando per un momento i tecnicismi e i progetti d'archivio per ragionare e condividere informazioni sulle situazioni anarchiche europee.
Al titolo “Anarchia senza frontiere“ proposto dal collettivo bolognese, hanno risposto gli interventi di due compagni italiani, di un compagno turco e di un greco, chi con una panoramica sull'anarchismo contemporaneo nel proprio contesto italiano, chi aggiornandoci sulla situazione nel proprio paese e altri raccontando alcuni progetti in atto, come per esempio l'esperienza di “Eat the Rich“, con un compagno che ci ha raccontato di come il progetto avesse sfamato con prodotti biologici e indipendenti i pranzi e le cene della due giorni e di tante altre convivialità resistenti, ma di come anche avesse sostenuto le lotte dei migranti a Ventimiglia e altre lotte, locali e nazionali. Altro fattore non indifferente, la partecipazione volontaria di nuove realtà interessate alla Ficedl e al progetto di Rebal come la biblioteca Ferrer di Genova, in qualità di ascoltatori, e altri compagni di Milano dell'archivio Primo Moroni e di una compagna sarda che ha portato la sua testimonianza di neonata biblioteca a Cagliari. Insomma l'incontro ha suscitato interesse e anche dal Brasile ci hanno scritto interventi da leggere poiché questa volta non sono riusciti ad essere presenti fisicamente.
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Bologna, 9-10 aprile 2016 - La consueta foto di gruppo dei partecipanti (alcuni nascosti e riluttanti!) all'incontro FICEDL, sulla scalinata dello storico circolo anarchico Berneri, nello storico Cassero di Porta Santo Stefano. |
Dalla teoria alla pratica e dalla pratica alla teoria
Negli ultimi anni, il circolo anarchico Berneri di Bologna si è impegnato attivamente su due grandi progetti: collaborare alla realizzazione di REBAL, una rete di biblioteche e archivi per la creazione di un catalogo collettivo virtuale realizzato con il software libero VuFind (licenza GPL) e avviare il processo di catalogazione della propria Biblioteca. Rebal si presenta come un portale web, aperto all'uso di chiunque, in esso è possibile cercare i libri del catalogo, vedere quali sono le biblioteche che aderiscono al progetto e leggere il Manifesto dello stesso. Si stima che l'archivio del circolo anarchico Berneri nel suo complesso contenga circa 4000 volumi, un numero imprecisato di riviste e manifesti dall'inizio degli anni Settata a oggi. Dal 2014 ad oggi sono stati catalogati circa 600 libri. Questi due anni di lavoro sono stati inframmezzati da diverse avventure, a partire dal famigerato incubo delle etichette di catalogazione effimere, passando per la ristrutturazione del circolo avvenuta l'estate scorsa arrivando all'organizzazione del convegno FICEDL 2016, appena concluso, il primo tenuto presso il Berneri, splendidamente ristrutturato.
Negli ultimi mesi i curatori del progetto hanno quindi spostato il loro impegno nell'organizzazione di questo evento. Le problematiche logistiche non erano poche; dall'offrire accoglienza ai compagni che arrivavano da lontano, a sfamarli tutti senza provocare ritardi alla programmazione (che andava via via facendosi più densa) ma, soprattutto, fare in modo che le diverse lingue non fossero una barriera per la condivisione delle proprie esperienze.
Vista la distanza che alcuni compagni avrebbero dovuto coprire con spese conseguenti e la comune situazione di autofinanziamento per la realizzazione delle proprie attività, era necessario cercare di offrire quanta più accoglienza nelle proprie case ai compagni partecipanti, gli ultimi arrivati hanno comunque avuto modo di dormire nel sottotetto del Berneri nella notte tra sabato e domenica, allestito per l'occasione a comodo ristoro.
Il “gruppo cucina“ ha preparato 3 pasti principali (sabato pranzo e cena, domenica pranzo) e dato spazio alla propria creatività allestendo al volo anche momenti-merenda nelle due giornate. In linea con le normali attività maturate nella rete Eat The Rich, si è cercato per quanto possibile di coniugare la qualità dei prodotti sani e biologici con il sostegno a produttori libertari e il mantenimento dei principi anticapitalisti: verdure e stracchino da Campi Aperti, pasta Iris, caffè Malatesta, detersivi della Vio.me (con autolavaggio del piatto!), prodotti della Comune di Urupia, olio Mondeggi Bene Comune, la passata Funky Tomato, orzo, farro, ceci, prodotti della fabbrica occupata Rimaflow… senza dimenticare la marmellata di fichi della compagna Tiziana.
La cosa a mio avviso più sorprendente è stata però la sperimentazione per le traduzioni simultanee: Lo stesso collettivo scrive, dopo l'incontro: “Senza ombra di dubbio siamo rimasti molto soddisfatti di come siamo riusciti a gestire la cucina, considerato che i partecipanti alla due giorni sono stati circa cento e le finestre di pausa tra mattina e pomeriggio fossero brevi, ma non si può negare che la cosa di cui siamo rimasti tutti sorpresi e contenti sia stata la gestione delle traduzioni. Anche perché fino all'ultimo è stata una incognita soprattutto per noi!
Come tutti i partecipanti hanno potuto vedere, non possiamo negare che la componente “NERD“ all'interno del Berneri sia particolarmente rilevante. Abbiamo avuto da subito l'idea di provare a gestire l'evento accompagnandolo con una traduzione simultanea. Abbiamo quindi cercato e trovato i traduttori, ragazzi alla loro prima esperienza con la complessità di questo tipo di traduzione che però non si sono tirati indietro e hanno contribuito a tutte le fasi del progetto, rendendo multilingual il sito dell'evento e traducendo i comunicati inviati in mailing list. In parallelo abbiamo cercato una soluzione tecnica che si è tradotta nell'acquistare e adattare apparecchi-auto per la trasmissione su canali fm. A tutti i partecipanti è stato chiesto via mail di portarsi una radiolina fm e cuffie per l'ascolto, ma sono state approntate anche delle mini-radio da battaglia per chi fosse arrivato sprovvisto che si sono rivelate molto utili per la copertura della sala. I primi partecipanti arrivati la mattina del 9 ci hanno trovati mentre le stavamo ancora saldando!“
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Bologna, 10 aprile 2016 - La presentazione dello scanner prodotto artigianalmente per la digitalizzazione di libri e riviste in maniera corretta e funzionale. La giornata è stata ricca di workshop e presentazioni di autoproduzioni, come dimostra questo scatto. |
Creatività ingegnosa
Incuriosita e affascinata da tutta questa ingegnosità utile a una comunicazione più efficace, ho fatto una breve intervista a uno di questi hacker, tra i fautori di questo interessante esperimento di traduzioni autogestite e autoprodotte, che mi ha spiegato come avessero creato il sistema di connessione di queste radioline per le traduzioni simultanee con un metodo molto semplice. Individuate le frequenze fm libere su cui non vi erano proiezioni di radio commerciali, mi spiega che hanno utilizzato delle “ cinesate“, da lui stesso così definite, ovvero delle radioline che una decina di anni fa permettevano l'ascolto di Mp3 per esempio caricati su cellulare nello stereo dell'auto, (all'epoca senza attacco per questo tipo di formato) e che trasmettevano a potenze bassissime su distanze minime il segnale, riconsegnandolo alla frequenza radio dello stereo dell'auto; costo del gioiellino, 5 euro massimo e un'estrema facilità di connessione. Capito il meccanismo, non c'era nemmeno bisogno di tecnicismi da hacker! Essendo stato troppo facile, la sfida è stata allora quella di autoprodurre anche le radiotrasmittenti anziché comprarle nuove. Un compagno si è procurato una cassa di vecchi mp3 svenduti perché le batterie erano difettate e con una facile saldatura di pile stilo ecco pronto il magico traduttore portatile.
Riuso intelligente, creatività ingegnosa, buona cucina, tante belle discussioni, formazioni e scambi e una realtà internazionale più che attiva a livello di centri di documentazione, archivi, realtà in fermento si è palesata in un convivio di facce stanche ma gioiose e soddisfatte.
Seguirà nei prossimi mesi l'indizione e le informazioni necessarie per il prossimo meeting del 2018. Intanto grazie di cuore al collettivo del Berneri che ha ospitato l'incontro e a tutte le realtà partecipanti, soprattutto agli “esteri“ che ci hanno accompagnato in un vero e proprio incontro internazionale e libertario.
Gaia Raimondi
Chi c'era Ficedl 2016, Circolo Berneri (Bologna)
Per l'elenco completo degli aderenti alla rete nel mondo si veda il sito ufficiale www.ficedl.info
ITALIA
Circolo Berneri, Bologna
http://circoloberneri.indivia.net
Biblioteca Un'idea, Roma
www.inventati.org/biblidea
Centro studi libertari/ archivio Pinelli, Milano
www.centrostudilibertari.it
Archivio-Biblioteca Enrico Travaglini, Fano
www.bibliotecaliberopensiero.it
Biblioteca Libertaria Armando Borghi, Castel Bolognese
http://blab.racine.ra.it
Asfai, Archivio storico della Federazione Anarchica Italiana, Imola
www.asfai.info
Centro Studi Libertari “Luigi Fabbri“, Jesi
www.cslfabbri.blogspot.it
Gruppo Kronstadt, Volterra
www.kronstadt-toscana.org
Libreria Anomalia, Roma
www.libreriaanomalia.org
b.a.z. Biblioteca Autogestita Zarmu, Cagliari
in allestimento, per contatti:
viola.ciucciomei@gmail.com
Archivio Primo Moroni, Milano
www.inventati.org/apm
GRECIA
Eutopia, Athens
www.eutopia.gr
SPAGNA
F.A.L. - Fundación de Estudios Libertarios Anselmo Lorenzo, Madrid
http://fal.cnt.es
Fundación Salvador Seguí, Barcellona
www.fundacionssegui.org
AUSTRIA
Anarchistische Bibliothek und Archiv, Vienna
www.a-bibliothek.org
SVIZZERA
CIRA, Losanna
www.cira.ch
Circolo Carlo Vanza, Bellinzona
www.anarca-bolo.ch/vanza
PORTOGALLO
BOESG (Biblioteca e Obstervatório dos Estragos de Sociedade Globalizada), Lisbona
www.boesg.blogspot.it
FRANCIA
CIRA, Marsiglia
www.cira.marseille.free.fr
CIRA, Limousin
http://ciralimousin.ficedl.info
CRAS, Centre de Recherche pour l'Alternative Sociale, Tolosa
www.cras31.info
Centre Culturel Libertaire (CCL), Lille
http://lille.cybertaria.org
Centre Ascaso Durruti, Montpellier
http://ascasodurruti.chez.com
BRASILE
Biblioteca Terra Livre, São Paulo
https://bibliotecaterralivre.noblogs.org
Centro de Cultura Social Maloca Libertária (CCSML), Salvador de Bahia
www.malocalibertaria.wordpress.com
G.R.
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Il palinsesto è stato determinato da una “call for paper“ antecedente all'incontro, con scadenza il 15 marzo 2015, in cui si invitavano le realtà con supporti tecnologici interessanti, supporti d.i.y. o software liberi piuttosto che informazioni utili per l'archiviazione ad apportare contributi e presentazioni.
ARKIWI (hrd)
Arkiwi è un archivio trasversale di documenti (audio, video e testuali) rilasciati sotto licenze libere ed in formati aperti.
DIY BOOK SCANNING (void) _ Digitalizzazioni / scansioni autoprodotte di libri_
Strumenti e tecniche per digitalizzare da supporto cartaceo e pubblicare sul web. Grafton9 Archive (www.grafton9.net) è un esempio di autoproduzione, a basso costo e con poca fatica che ha permesso di pubblicare riviste on-line rare e libri di sottoculture appartenenti all' underground italiano degli anni ‘90. Slides disponibili all'indirizzo: http://bida.im/ficedl2016/it/media/slides/grafton9/index.html
Vufind / RebAl (Circolo Berneri - Bologna)
Rebal è una rete collaborativa di biblioteche, archivi e centri di documentazione specializzati nella storia, nelle teorie e nelle culture anarchiche e dei movimenti libertari. Rebal nasce dalla volontà di facilitare l'accesso al patrimonio culturale libertario, nella convinzione che una circolazione più ampia di queste idee sia uno strumento importante per il processo di trasformazione sociale e per la diffusione dei principi e delle pratiche anti-autoritarie. Il progetto Rebal è un'iniziativa da un collettivo di archivi e biblioteche italiane, ma cerca di diventare un riferimento internazionale per favorire la collaborazione tra i centri che condividono gli stessi obiettivi.
Lo strumento principale di Rebal è una directory collettiva che permette la ricerca di una pubblicazione contemporaneamente su più cataloghi on line. La directory collettiva è configurata utilizzando il software open source vufind (www.vufind-org.github.io/vufind) che è ospitato sul sito www.rebal.info, indipendentemente dai siti delle biblioteche e degli archivi partecipanti. Il coordinamento sarà effettuato per mezzo di incontri programmati e sulla mailing list progettometaopac@indivia.net.
Koha - CollectiveAccess (Biblioteca “Franco Serantini“ - Pisa)
Dal catalogo CDS / ISIS all'OPAC di Koha, dagli oggetti fisici alle collezioni digitali su CollectiveAccess, un software di gestione integrata per gli archivi, biblioteche e musei. La migrazione dei dati e la creazione di una piattaforma digitale comune: sfide tecniche e gli sviluppi futuri.
Digitalizzare documenti da una macchina fotografica digitale, dalla foto digitale al PDF (Archivio Eutopia - Grecia - kostas)
Un aggiornamento del progetto gscan2pdf (www.gscan2pdf.sourceforge.net) al fine di supportare la conversione di foto semplici in pdf conservando le informazioni originali e le dimensioni del documento. Questa procedura è principalmente utile per documenti di grandi dimensioni, come manifesti, giornali, anche dal formato TIFF.
“Siti collaborativi“: Placard, lidiap, etc. Con Claude Delattre (placard) e Wolfgang Eckhardt (lidiap).
ll collegamento in rete degli archivi e della documentazione libertario dovrebbe andare al di là di semplici incontri e scambi di esperienze. Dovrebbe porsi l'obiettivo di costruire strumenti comuni. Strumenti di ricerca certamente, ma anche strumenti di catalogazione. La proposta è quella di aumentare i cataloghi collettivi (che siano di libri, film, manifesti, biografie, ecc) poiché sono principalmente uno strumento collaborativo dove ognuno può apportare il proprio contributo, coi propri mezzi, per soddisfare le esigenze di tutti. Si presenta l'esempio di Placard, sito internazionale e multilingue su manifesti anarchici militanti in tutto il mondo.
“Scansioni, buone pratiche“. (Chri - CIRA).
Da molti anni, vediamo un sacco di entusiasmo per la scansione di periodici e altri documenti, ma spesso è difficile avere un approccio coerente, e purtroppo a volte una gran parte del lavoro è in ultima analisi inutilizzabile o addirittura viene persa. Un documento digitale ha una durata inferiore della carta, se non è regolarmente aggiornato. E sarà difficile da trovare se non vi è alcuna convenzione di denominazione, così come difficile da utilizzare se sono immagini e il testo non è ricercabile. Le collaborazioni sono spesso possibili con le grandi istituzioni.
Libreant (insomnialab hacklab - Forte Prenestino - Roma)
Libreant è un gestionale di libri per documenti digitali e cartacei. È possibile memorizzare qualsiasi tipo di dati digitali in realtà, non solo i libri. La sua struttura db rende Libreant altamente personalizzabile, i documenti possono essere archiviati nei loro diversi set di metadati. Libreant è costruito e inteso come una federazione di nodi, di cui ogni nodo è un archivio. Libreant mira a condividere, trovare e salvare i libri. Può essere utilizzato da un bibliotecario che ha bisogno di un sistema di archiviazione o per raccogliere gli oggetti digitali in un progetto di condivisione di file. Libreant è stato creato da InsomniaLab, un Hacklab in Rome. Contatti: insomnialab@hacari.org www.libreant.readthedocs.org www.github.com
Archives and Wikimedia Projects (Atropine)
Tutti conoscono Wikipedia, ma chi ha mai sentito parlare di Wikimedia Commons and Wikisource? Un progetto realizzato da 2 sorelle, Wikimedia Commons è un database di file multimediali rilasciati sotto licenze copyleft o di dominio pubblico, che possono essere utilizzati per arricchire gli articoli di Wikipedia e altri progetti. Wikisource è una biblioteca online che raccoglie pubblicazioni gratuite con licenza, che possono essere libri, giornali, discorsi. Queste piattaforme possono essere utili a diffondere e condividere materiali, per fornire le risorse per migliorare la copertura Wikipedia riguardante gli anarchici e i movimenti libertari.
G.R.
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