Cammino per le strade di
Firenze e, a poche centinaia di metri luno dallaltro,
mimbatto in due muri sui quali campeggiano due scritte
decise, quasi drastiche nella loro assertività. La prima
è in vernice rossa e dice: Nel dubbio spacca tutto.
Mi dico che, molto probabilmente, è un tardissimo derivato
di quella salda dottrina delloperaio tessile anglosassone
Nedd Ludd, che, nel 1779, sabotando i telai meccanici, praticava
lopposizione alla produzione capitalistica ed alla sua
intrinseca incapacità di razionalizzare il mercato del
lavoro. Nella macchina, correttamente, Ludd vedeva la perdita
secca di posti di lavoro e agiva di conseguenza. Da lì
in poi si parlerà di luddismo soprattutto
per condannarlo, da parte dei benpensanti sedicenti rappresentanti
dei lavoratori, come forma ingenua ed infantile di protesta.
Con le forme meno ingenue e meno infantili di protesta che,
invece, sono state adottate, abbiamo visto quali risultati brillanti
sono stati ottenuti sono state tanto poco ingenue e tanto
poco infantili da non sembrare neppure più forme di protesta,
ma, più spesso e più chiaramente, forme di complicità
e di rassegnata partecipazione al disutile sociale.
Beh, a Firenze nel 2002, qualcosa di questa storia salta ancora
fuori. Con una differenza non lieve: nel dubbio
spacca tutto. Il suggerimento cè, ma quel
che per Ludd era incontestabile certezza, ora è titubanza.
Quel che per Ludd era unindividuazione precisa, ora è
una generica totalità.
Poche centinaia di metri più in là, mimbatto
nella seconda scritta. È in vernice nera e dice: Lanima
è naturalmente pagana. Bel problema. Se la prima
scritta ci riporta al diciottesimo secolo, qui dobbiamo tornare
perlomeno al quarto secolo.
Non tanto per lanima (che, in greco, era ancora il vento,
o il soffio, metaforizzati poi per designare una
porzione immarcescibile ed imperitura di qualche vivente privilegiato)
quanto per quel pagano che è stato linsulto
preferito dai cristiani, riservato a tutti coloro che non la
pensavano come loro. Più o meno stava per infedele
o per tutto ciò che cristiano non è.
Come questa parola sia scivolata fino a questo significato non
è chiaro. Pagano deriva dal latino pagus,
che sta per villaggio. Il pagano è dunque
labitante dei villaggi. Qualcuno sostiene la tesi che
il termine ha finito con il significare quel che ha significato,
perché il cristianesimo si è diffuso innanzitutto
e soprattutto nelle grandi città. Nei villaggi, invece,
sarebbero sopravvissute più a lungo le religioni tradizionali,
politeiste e, sempre dal punto di vista della cristianità,
idolatre. Altri, tuttavia, dicono che la cosa, geosociologicamente
parlando, non risulta affatto che non è affatto
assodata questa metropolitanità del cristianesimo. E,
allora, preferiscono tirare in ballo il fatto che, a quanto
sembra, nel gergo militare il paganus venne a contrapporsi
al miles, ovvero al militare, più
o meno come, ancora attualmente, in opposizione al militare,
parliamo del borghese e, dal momento che i cristiani,
in preda ad un maniacale militarismo, amavano definirsi milites
Christi, ecco che venne loro perfettamente naturale contrapporsi
a coloro che militi non erano. Altri ancora dicono
che il pagano era il membro della comunità del villaggio
rimasta tale anche dopo il suo inurbamento membro al
quale era demandata la pratica del culto antico e che
i cristiani si sarebbero contrapposti a costui.
Quale che sia lorigine della metafora, resta la sostanziale
estraneità del termine dallattuale nostro vocabolario.
Qualche anno fa, tuttavia, qualcosa di questo oscuro ciarpame
ideologico era già riemerso. Più o meno per un
ventennio, anzi per il ventennio. Di paganesimo
si ricominciò a blaterare allorquando il nazionalsocialismo
e il fascismo cercarono fondamenta attingendo ai miti nordici,
a qualche buona dose di oriente misterioso ed al classicismo
(si dia unocchiata, per esempio, a Ideologie del classicismo
di Luciano Canfora, pubblicato da Einaudi, Torino 1980). Tempi
in cui qualche zelante docente universitario provvedeva a tradurre
i discorsi del duce in latino, il razzista Rosenberg interpretava
le guerre di Roma contro Cartagine come pulizia etnica antisemita
ed i selezionatissimi battaglioni delle SS inneggiavano alla
salgariana sanguinaria dea Kalì.
Lanima è naturalmente pagana diceva
la scritta. Cè la vernice nera e cè,
allora, luso di pagana. Poi cè
lanima e quel naturalmente che
a me non dice mai niente di buono. Non è un naturalmente
sostituibile con un ovviamente, è un naturalmente
che designa chiaramente uno stato primigenio, un momento di
presunta indipendenza dal giudizio e dalla condizione culturale
umana. Sospetto sempre di chi sa distinguere perfettamente il
naturale dal culturale di solito mi vuole fregare, cercando
di spacciarmi un valore suo come un valore di tutti, ancora
più valore perché tale di per sé, senza
lintervento di nessuno, naturale, per lappunto.
Anche sull è avrei da ridire.
La forma proposizionale Questo è quello è
caratteristica della filosofia realista e dei sistemi ideologi
che questa filosofia convalida. Se voglio parlare con qualcuno
alla pari non gli dico che una cosa è così, gli
dico che io la vedo così e, possibilmente, gli dico anche
da che punto di vista, tramite quali criteri di giudizio, questa
cosa mi appare così e non cosà.
Prima ancora di chiederci cosa diavolo significhi la frase nel
suo complesso sapere anche per esempio a chi urge comunicare
che lanima è naturalmente pagana, che
gli cambia, sapere a quali azioni sociostoricamente rilevanti
potrà spingere tale consapevolezza , già
pezzo per pezzo, parola per parola, il messaggio costituisce
un bel problema e ingenera non poche e penose incertezze. Sono
a Firenze? In che anno? Costantino ha già pubblicato
il suo editto? Chi sono? Perché sono qui?
Per fortuna che, prima, sono passato davanti a quellaltra
scritta, che, riossigenandomi, mi offre una salutare via duscita:
Nel dubbio spacca tutto.
Felice Accame
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