Rivista Anarchica Online


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Il Germinal di Carrara
di F.B.

 

Grazie all’impegno degli anarchici del capoluogo apuano (e ad una convenzione stipulata con il Comune) è stato inaugurato a Carrara nella storica sede della Federazione Anarchica Italiana nella centrale piazza Matteotti un significativo centro di memoria storica e di cultura, che si inserisce nella fitta rete di archivi e istituti storici toscani.

 

Il 22 aprile nel salone storico del Germinal è stato ufficialmente aperto, di fronte a un folto e partecipe pubblico, l’archivio/biblioteca degli anarchici di Carrara. La notizia, attesa da vari anni, è stata accolta positivamente dall’intera cittadinanza e i quotidiani locali hanno dato ampia risonanza all’evento.
Libri e carte rappresentano un binomio inscindibile con l’anarchismo e la sua storia. Fin dalla sua nascita il movimento libertario ha individuato nel libro e nella carta stampata i suoi principali vettori, non solo della propaganda politica ma anche della propria auto-formazione.
Oggi in Italia esistono numerosi, preziosi e specifici centri culturali e archivi dedicati all’anarchismo: Milano, Reggio Emilia, Imola (BO), Castelbolognese (RA), Verona, Genova, Pisa, Fano (PU), Chieti, Roma, Napoli, Trieste, Barrali (CA), Ragusa, sono solo alcune delle città in cui si conservano i documenti sulla storia del movimento libertario, che nella nostra penisola ha messo radici profonde dalla Prima Internazionale.
Non poteva mancare, dunque, in questa importante rete della memoria della storia politica e sociale dell’Italia tra 800 e 900, la città di Carrara che, come spesso è stata definita, è la “capitale” dell’anarchismo.
Non a caso quando nell’aprile del 2001 venne presentato il progetto di costituzione dell’archivio sulla storia dell’anarchia e del movimento operaio a Carrara, su iniziativa dell’Associazione Germinal, delle Cooperative Gioia, Lorano e Canalgrande e del Comune, il professore Lorenzo Gestri – che ha dedicato tutta la sua vita alla storia politica e sociale del territorio Apuo-Versiliese – concentrò il proprio intervento sulla nascita del “mito” di “Carrara città anarchica”. Il progetto prevedeva oltre che offrire una sede stabile all’Archivio del Germinal l’inizio di un’opera di sistemazione e ordinamento del materiale raccolto dai compagni in tanti anni di attività al fine di renderlo fruibile a tutta la cittadinanza e alla comunità degli studiosi.

Carrara. La storica sede anarchica
nella centrale piazza Matteotti


Uno spazio
di libertà


Nella sede del Germinal di Carrara, che si affaccia su Piazza Matteotti (ex Piazza Farini), libri e giornali ci sono sempre stati e hanno fornito in tanti anni di presenza libertaria nella città del marmo il supporto ideale per la propaganda e l’attività politica. Alla fine del XX secolo fra alcuni compagni, ed in particolare su iniziativa di Gogliardo Fiaschi e Alfonso Nicolazzi, nacque l’esigenza di dare una forma più concreta e stabile alla biblioteca/archivio. Questa esigenza, certamente, aveva trovato un nuovo impulso dopo che gli anarchici erano stati “violentemente” sfrattati dalla loro sede storica a causa della ristrutturazione dell’ex Palazzo Politeama. Quest’ultimo episodio è stato accompagnato nel tempo da lotte e polemiche aspre che hanno evidenziato come intorno a questa dubbia operazione si muovessero forze e interessi speculativi, che nulla avevano a che fare con la storia di questa città e della sua comunità.
Non è questa l’occasione per ricordare tutte le vicende relative alla sede che si sono succedute negli ultimi vent’anni ma è bene richiamarle per far comprendere maggiormente ai nostri lettori l’importanza dell’apertura al pubblico della biblioteca/archivio Germinal.
Gli anarchici offrendo alla città il loro archivio/biblioteca riconsegnano all’intera comunità uno spazio di libertà, che si coniuga perfettamente con la vocazione di questo territorio e della sua popolazione, che negli ultimi due secoli si è contraddistinta per una pervicace e determinata ostinazione nella lotta per l’emancipazione e la libertà.
La presentazione del progetto dell’Archivio Germinal avveniva qualche mese dopo la morte di Gogliardo Fiaschi, come già è stato ricordato, i soggetti promotori dell’iniziativa erano oltre all’Associazione Germinal, le cooperative dei cavatori e il Comune di Carrara. Dopo questo primo incontro fu stipulata la convenzione tra i tre soggetti che stabiliva che “era interesse congiunto del Comune di Carrara e dell’Associazione archivio Germinal la diffusione della conoscenza della storia della tradizione anarchica carrarese, nazionale e internazionale, nell’ambito del più vasto movimento di emancipazione sociale” e che a tale proposito si costituiva “in Carrara presso la sede di Piazza Matteotti 31, lato Via Roma (vedi atti Consiglio Comunale prot. 22770, pag. 12, punto 2), la Biblioteca del Germinal, che accoglierà tutta la documentazione di proprietà dell’Archivio Germinal”. Il Comune si impegnava a garantire la realizzazione dei lavori di ristrutturazione della sede della biblioteca e gli interventi di manutenzione in futuro; si impegnava altresì a fornire la sede degli arredi e delle attrezzature necessarie a garantire un’adeguata conservazione e gestione del materiale documentario e il funzionamento dei servizi di biblioteca mentre le cooperative di cavatori di Gioia, Lorano e Canalgrande avrebbero finanziato l’intero progetto. Per coordinare il lavoro delle attività veniva “istituito un Comitato scientifico con funzioni di direzione della Biblioteca, costituito da due rappresentanti amministrativi del Comune, due rappresentanti dell’Associazione archivio Germinal, un rappresentante delle cooperative, uno storico nominato con consenso delle parti”.


Carrara, 22 aprile 2007 – Alcuni momenti dell’inaugurazione dell’archivio/biblioteca nella sede del Germinal.
Nella foto al centro : da sinistra Massimo Ortalli (Archivio storico della FAI - Imola), Giorgio Sacchetti (storico) e Franco Bertolucci (Biblioteca Franco Serantini - Pisa).
Nella foto in alto: Raffaella Ruberti (Archivio/biblioteca Germinal).
Nella foto in basso: Giorgio Sacchetti, Edy Zarro (Edizioni La Baronata - Canton Ticino) e Manuela Bruschi



Anarchici, Comune
e rete di archivi


Dopo l’approvazione della Convezione da parte dell’Amministrazione comunale alla fine del 2001 sono iniziati i primi interventi di catalogazione e ordinamento del materiale. Grazie a Massimiliano Giorgi in un tempo relativamente breve è stato catalogato un fondo di circa 700 manifesti murali, lavoro che è poi stato pubblicizzato con una bella mostra espositiva tenutasi all’inizio del 2003 al teatro degli Animosi e con la pubblicazione di un catalogo dal titolo indicativo Gli anarchici non archiviano.
A questo primo lavoro è seguito l’inizio della catalogazione delle monografie che finora ha riguardato solo il 10% del patrimonio della biblioteca stimato in circa 10mila volumi.
L’apertura della sede, che è stata fortemente voluta e sostenuta dai compagni del Germinal di Carrara che per mesi hanno lavorato per sistemare alcune stanze che ora ospitano l’archivio, sicuramente, potrà permettere l’organizzazione di una nuova campagna di interventi e si spera nel volger di un tempo ragionevolmente breve di mettere on-line l’intero patrimonio monografico della biblioteca.
Altro discorso riguarda la sistemazione delle carte d’archivio, qui gli interventi avranno tempi più lunghi ma si auspica che dopo che la Sovrintendenza regionale ai beni archivistici avrà fatto il proprio sopraluogo si possa in ogni caso attivare un progetto di riordinamento.
L’importanza dell’apertura del Germinal ha una doppia valenza politica e culturale. La prima da corpo ad un progetto di rilancio della presenza libertatia nella zona Apuana la seconda offre un’opportunità unica a tutto il territorio considerando che nella provincia, come si è detto ricca di fermenti politici che hanno caratterizzato la sua storia sociale degli ultimi due secoli, è mancato per varie ragioni un luogo dove si raccogliessero le testimonianze di questa storia. Oltre trent’anni fa due studiosi, Antonio Bernieri e Lorenzo Gestri, avevano tentato di creare un Istituto di studi storici “apuo-lunensi” ma con scarsa fortuna, il centro dopo poco tempo di fatto chiuse i battenti. È vero esistono i fondi di documentazione presso le sedi ANPI di Massa e Carrara, dell’Istituto storico della Resistenza apuana di Pontremoli ma limitati cronologicamente e tematicamente – di fatto si occupano quasi eslusivamente di Resistenza e antifascismo –; raccolte importanti di periodici del movimento operaio locale sono presenti nelle sedi di alcune biblioteche pubbliche come quella della Camera di commercio; altre raccolte archivistiche come quelle della Camera del lavoro o di privati cittadini non sono disponibili al pubblico; fino ad oggi, dunque, non esisteva un centro che raccogliesse la memoria del movimento oltre che libertario anche operaio e di opposizione sociale dalla sua nascita ai giorni nostri.

Due aspetti dell’Archivio/biblioteca degli anarchici di Carrara

L’Archivio Germinal contribuirà ad arricchire questa rete locale e a colmare questo vuoto: oltre alla raccolta specifica sull’anarchismo esso ospiterà ad esempio, l’archivio dell’Assemblea permanente, un organismo popolare che per oltre vent’anni, ha promosso una notevole quantità di iniziative nell’ambito delle lotte ambientaliste ed ecologiste.
Inoltre, l’apertura dell’Archivio Germinal si inserisce perfettamente nella realtà regionale che fa della Toscana un territorio unico per quantità e qualità di archivi e centri di documentazione dedicati alla storia politica e sociale degli ultimi due secoli e nello specifico di quello libertario. Nella regione sono concentrate istituzioni prestigiose che conservano una quantità incredibile di materiale (librario e archivistico), cui ora si aggiungono le carte del Germinal, solo per citarne alcuni ricordiamo: l’Istituto De Martino di Sesto Fiorentino, la Fondazione Turati e l’Istituto Gramsci di Firenze, i Centri di documentazione di Pistoia e Lucca, l’archivio il Sessantotto di Firenze, la Biblioteca Franco Serantini di Pisa, la rete degli Istituti storici della Resistenza, l’Archivio regionale della CGIL di Firenze, la rete degli archivi del Cesvot e delle donne ecc.
Questo lavoro di raccolta e di conservazione delle fonti e della documentazione della nascita dei movimenti di emancipazione delle classi subalterne è di fondamentale importanza in un’epoca, come quella attuale, dove lo stravolgimento della storia per usi speculativi e politici è all’ordine del giorno. Questo è dunque il ruolo e l’onere che l’archivio Germinal si dovrà sobbarcare per il territorio e la sua comunità: quello di essere un archivio della memoria della libertà, per riflettere sulle vecchie e nuove forme di potere e offrire alle giovani generazioni un’occasione per avvicinarsi alla storia del più vecchio ma anche più giovane movimento, che ha generato una bellissima ed esagerata “idea di libertà”.

F.B.