Dossier Handicap. Grazie all’impegno del curatore, Marco Gastoni, e alla collaborazione di una dozzina almeno di persone (perlopiù tetraplegici), esce in questo numero della rivista un dossier al quale teniamo particolarmente. Non casualmente è il dossier più “spesso” da noi finora pubblicato, 40 pagine, la metà di un numero medio di “A”.
Si tratta di una piccola finestra su di un mondo che in genere non si conosce nemmeno, a meno che le vicende della vita ci abbiano portato a vivere da vicino la realtà della tetraplegia. Del vasto, immenso mondo dell’handicap, questo dossier parte concretamente soprattutto dall’esperienza di quelle persone che per varie ragioni hanno paralizzati gli arti, a volte anche con gravi problemi respiratori. Persone che si trovano obiettivamente a dipendere da altre (perlopiù i genitori o altri famigliari) ma che non accettano questa situazione e lottano, ma lottano davvero, per arrivare ad una vita indipendente – o a qualcosa che le assomigli il più possibile. A volte, oltre lo stesso possibile.
Il modo in cui, dalle lontane origini del movimento a Berkeley (California) nel ’67, sull’onda dei primi movimenti di contestazione giovanile, queste persone reagiscono, riflettono, si impegnano lo sentiamo a noi vicino, vicino a quelle idee e a quei metodi di libertà, di impegno individuale e collettivo, di rivendicazione concreta, quotidiana, della dignità dell’individuo che fondano le nostre idee anarchiche.
È con profondo rispetto, che ci apriamo al dialogo con questo mondo, con queste persone. Convinti, come siamo, che sia compito degli anarchici – e, nella fattispecie, di una rivista anarchica come “A” – valorizzare tutte quelle esperienze e quelle pratiche di vita che abbiano all’origine e al centro i valori della libertà e dell’autogestione, comunque si manifestino..
Dossier Pinelli. Iniziano ad arrivare in redazione le prime richieste del dossier Pinelli pubblicato al centro dello scorso numero e anche (come siamo soliti fare) in alcune migliaia di copie “da solo”. Il ricordo della Strage di Stato, della detenzione e dei processi a Pietro Valpreda e compagni, dell’assassinio di Giuseppe Pinelli non può e non deve diventare uno stanco rituale, anche perché quei fatti ancora segnano la storia politica, sociale e giudiziaria dell’Italia di oggi, dopo averla condizionata per quasi 4 decenni.
Dossier Canzi. La Kate Sharpley Library, un centro studi anarchici con sede sia a Londra sia a Berkeley (California), con una ricca lista di libri ed opuscoli già editati, ha pubblicato la traduzione integrale in inglese del nostro dossier su Emilio Canzi, uscito nell’aprile 2006 dentro al n. 316 di “A”. Emilio Canzi an anarchist partisan in Italy and Spain è il titolo di questo opuscolo, tradotto in inglese da Paul Sharkey.
Fa sempre piacere vedere le proprie “cose” tradotte e distribuite aldilà delle frontiere ed è particolarmente simpatico che lo sia questo nostro lavoro sulla vita di un uomo, di un militante anarchico, che ha speso la sua vita per la libertà senza badare né a sacrifici né a frontiere.
Ricordiamo che il dossier Emilio Canzi. Un taciturno combattente per la libertà è stato stampato anche in duemila copie a se stanti, molte delle quali sono state già diffuse nel Piacentino, dove fu comandante unico delle brigate partigiane e dove il suo “mito” permane, a oltre sessant’anni dalla fine della Resistenza e dalla sua morte.
Dossier Germinal. Sul prossimo numero ci sarà un altro dossier, dedicato alla storia del Gruppo anarchico Germinal di Trieste, nel momento in cui dopo quasi 40 anni è costretto ad abbandonare la sua storica sede nella centrale via Mazzini.
In questo numero pubblichiamo il loro appello a sostegno del loro progetto di acquistare una nuova sede.
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