Avvisi
Decrescita. Alla 5a Vetrina dell’editoria anarchica e libertaria, che si terrà a Firenze in date ancora da definire fra settembre ed ottobre prossimi, uno dei due incontri/dibattiti principali sarà dedicato al tema della Decrescita e dell’ecologismo rivoluzionario/libertario. Saranno presenti sia alcuni esponenti dell’universo anarchico e libertario, sia più in generale delle lotte comunitarie e di base per la difesa del territorio che in questi ultimi anni sono cresciute attraversando trasversalmente tutto il territorio italiano.
L’organizzazione dell’evento, aperta a tutte le realtà dell’universo anarchico e libertario interessate, vede attualmente impegnati soprattutto compagni dei gruppi CUSA/UmanesimoAnarchico e del Libero Ateneo della Decrescita di Roma, in maniera coordinata col Collettivo Libertario Fiorentino che della Vetrina stessa autogestisce l’organizzazione più complessiva. E per il dibattito in questione, ancora in via di definizione, sono state per adesso ipotizzate 4 quattro fasi:
- Una prima fase introduttiva sull’argomento Decrescita, a partire dal senso/significato stesso di questa parola, spesso ancora troppo sconosciuta e offuscata anche all’interno dello stesso movimento anarchico/libertario che negli ultimi decenni si è tuttavia decisamente aperto all’importanza della questione ecologica nell’epoca post-moderna.
- Una seconda fase dedicata ad una cernita delle pratiche concrete e quotidiane che in questa direzione si possono già iniziare ad attuare a partire dal contesto domestico fino ad arrivare a quello regionale, passando per quello urbano. E che di fatto, sono già praticate e sviluppate da diverse realtà e individui che operano nelle lotte sul territorio.
- Una terza fase avrebbe l’obbiettivo di mettere in luce la “non neutralità” della Decrescita, cercando di restituire altresì quello che può essere il senso profondo, teorico e pratico, di questo paradigma economico. Ovvero quello di mettere radicalmente in discussione, e in crisi, i sistemi di potere vigenti e le loro strutture, facenti capo appunto tanto agli Stati ed al loro PIL, quanto al capitalismo globale portatore del mito deleterio e ogni giorno più decadente della crescita economica all’infinito.
Questo punto in particolare servirebbe a restituire bene anche il perché si è scelto di fare un incontro/dibattito così importante sulla Decrescita proprio alla vetrina dell’editoria anarchica e libertaria, sottolineando i possibili punti di incontro fra questa teoria/prassi e l’anarchismo o il post-anarchismo che si è affacciato sul terzo millennio seguendo la rotta di un importante vento di cambiamento.
- Infine un quarto ed ultimo momento potrebbe concentrarsi sull’individuazione di un attuale contesto di lotta possibile da cui prendere spunto per andare in una direzione che unisca tutti i punti e gli aspetti toccati durante l’incontro. Questo potrebbe essere l’esperienza delle lotte comunitarie e territoriali contro l’alta velocità, ed in particolare quella della Val di Susa, sulla quale vorremmo incentrare la conclusione del dibattito stesso.
I contenuti dell’incontro sono sempre aperti a proposte e modifiche. Attualmente siamo alla ricerca sia di relatori, sia di individui e realtà interessati a partecipare al dibattito, arricchendolo, qualora questi/e lo ritenessero opportuno, anche di materiale cartaceo.
Per contatti: CUSA – Umanesimo Anarchico, www.cusa.splinder.com,
umanesimoanarchico@gmail.com.
Aversa/Forum della Salute Mentale
Il 14 e 15 gennaio 2011, si è svolto ad Aversa (Caserta), presso il Castello Aragonese, il VI Forum della Salute Mentale. I lavori, ai quali hanno partecipato rappresentanti di numerose associazioni, dei Comitati, delle Leghe delle cooperative sociali e dei sindacati hanno avuto la finalità di individuare delle strategie e delle pratiche efficaci per la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari, e di intravvedere il ruolo che i dipartimenti di salute mentale possono e devono volgere al loro posto.
A margine dei lavori, il Presidente del Comitato verità e giustizia per Franco….e mai più!, prof. Giuseppe Tarallo, ha incontrato il senatore Ignazio Marino (Presidente della Commissione Permanente d’Inchiesta sull’efficacia e l’efficienza del Servizio Sanitario Nazionale) al quale ha consegnato il video dell’orrore nel quale sono riprese le torture e le vessazioni alle quali è stato sottoposto l’insegnante anarchico, dal giorno del ricovero al suo decesso avvenuto, nell’abbandono totale, il 4 agosto 2009, e una corposa documentazione.
Nella due giorni campana sono state numerose le testimonianze dei sofferenti psichici che vedono nella chiusura degli OPG (Ospedali Psichiatrici Giudiziari) un primo passo verso la creazione di strutture di prevenzione e di accoglienza degne di questo nome. Il senatore Ignazio Marino, intervistato dalle tv locali, si è detto “fiducioso per la chiusura dei sei OPG ancora in funzione in Italia e ha dichiarato che nelle visite a sorpresa, effettuate nell’ultimo anno in varie località italiane, ha trovato condizioni disumane nel trattamento degli internati”. Dagli incontri istituzionali alle manifestazioni in tutta , il Comitato per Franco non ha lasciato nulla di intentato al fine di divulgare un caso drammatico quanto incomprensibile, per certi aspetti unico al mondo, accaduto in una struttura pubblica.
La prossima udienza, di un processo che si prevede molto impegnativo, si terrà il 22 Marzo 2011 alle ore 9,30 presso Tribunale di Vallo della Lucania. All’esterno del Tribunale si terrà un sit-in, promosso dai compagni e dagli amici del maestro cilentano, per non dimenticare e per chiedere che venga fatta giustizia.
Angelo Pagliaro |
Editoria
Archivio Pinelli. È disponibile il Bollettino n. 36 dell’Archivio G. Pinelli, di cui riportiamo il sommario.
Per ricevere la copia cartacea (6,00 euro, spese di spedizione comprese) utilizzare il c/c postale n. 14039200 intestato a Centro studi libertari, Milano.
Ricordiamo che tutti i numeri precedenti del Bollettino sono liberamente scaricabili sul nostro sito (www.centrostudilibertari.it).
Cose nostre
• Rivoluzione? a cura di A.sperimenti
• Spagna 1936: l’utopia si fa storia e dintorni
di Elis Fraccaro
• I quarant’anni di A
Tesi e ricerche
• L’opera di James C. Scott, o l’arte di non farsi governare
di Stefano Boni
• L’unico in rivolta: Max Stirner e l’egoismo
di Raùl Zecca Castel
• Migranti occupanti: un caso di studio a Milano. Di Michele Lembo
Memoria storica
• Mikhail Osorgin e i suoi contatti italiani
di Misha Tsovma
• Édouard Rothen alias Charles Hotz
di Antonio Senta
• Diego Moreno Giménez, un esempio di pratica anarchica
di Marcolino Jeremias
Informazioni editoriali
• Pour la vie di Alexandra David-Néel
di Emilio Bibini
• Le foto di Durruti dalla Sûreté al KGB
di Pietro Masiello
Informazioni bibliografiche
Nota biografica di David Goodway scritta da lui medesimo
Storia per immagini
Un film dedicato a Carlo Cafiero
a cura di Ezio Aldoni e Massimo Lunardelli
Album di famiglia
Franco Pasello
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*Centro Studi Libertari / Archivio G. Pinelli*
via Rovetta 27, 20127 Milano
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Pedagogia. Nasce “Educazione Democratica”, rivista di pedagogia politica.
Si tratta di una rivista semestrale di cultura scientifico pedagogica che si avvale della migliore sinergia tra la rete (dove è reperibile gratuitamente e interamente), e il formato tradizionale cartaceo (acquistabile on demand).
Il primo numero, in linea sul sito http://www.educazionedemocratica.it, contiene un dossier intitolato “Carcere e dignità umana”, mentre il secondo ne conterrà uno sulla figura di Danilo Dolci.
“Educazione Democratica” è una rivista che intende esplorare il nesso tra un’educazione autentica, vale a dire fondata sul rispetto reale della libertà e dell’autonomia di tutti i soggetti coinvolti nei processi educativi, ed una democrazia autentica, vale a dire un sistema nel quale tutti abbiano un potere reale, e non solo retorico né limitato al rito formale, sporadico e sempre più inconsapevole del voto.
Tutti i testi di “Educazione Democratica” sono rilasciati con licenza copyleft.
“Educazione Democratica” è una rivista delle Edizioni del Rosone di Foggia.
Direttore responsabile è Paolo Fasce, giornalista, ludologo e docente di sostegno; direttore scientifico è Antonio Vigilante, studioso della nonviolenza e della pedagogia libertaria. La redazione è composta da Dimitris Argiropoulos, Maria Cecilia Averame, Francesco Cappello, Simona Ferlini, Alain Goussot, Andrea Pasqualini, Valeria Pirè, Stefano Raia, Tiziana Zappatore (Italia); Agnese Pignataro (Francia); Barbara Bucci (Cile); Oriana Monarca White, Paolo Vittoria (Brasile).
La redazione condivide un Manifesto, pubblicato sul sito e sul primo numero della rivista.
Le direttrici culturali lungo le quali si svilupperà la ricerca di “Educazione Democratica” sono quattro:
- la tradizione della pedagogia antiautoritaria e libertaria, dall’esperimento di Jasnaja Poljana di Tolstoj fino alle proposte della descolarizzazione di Illich e Reimer, ed oltre;
- la tradizione della pedagogia laica e democratica, da Dewey e Paulo Freire ai nostri Lamberto Borghi e Piero Bertolini.
- la tradizione della pedagogia della nonviolenza, in particolare quella dei maestri italiani: Aldo Capitini, Danilo Dolci, don Lorenzo Milani.
- l’attuale movimento internazionale per la democratic education ed i molteplici tentativi di scuole alternative, dalla Subdury Valley Schools alla scuola democratica di Hadera in Israele.
“Educazione Democratica” intende dare il suo contributo al dibattito pedagogico offrendo saggi e studi a carattere storico, analisi di esperienze educative innovative, traduzioni di autori stranieri. Ogni numero di aprirà con un approfondimento dedicato a fenomeni politici o sociali, analizzati in generale e dal punto di vista educativo, o ad autori o esperienze legati alle linee di ricerca di cui s’è detto.
Lo stile culturale è quello di una critica pedagogica completata da una critica della critica, per così dire; vale a dire da una analisi disincantata delle stesse proposte alternative.
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1921: anarchici nella guerra civile
“…Qualunque sia la barbarie degli altri, spetta a noi anarchici, a noi tutti uomini di progresso, il mantenere la lotta nei limiti dell’umanità, vale a dire non fare mai, in materia di violenza, più di quello che è strettamente necessario per difendere la nostra libertà e per assicurare la vittoria della causa nostra, che è la causa del bene di tutti…”
Errico Malatesta, Guerra civile, «Umanità Nova», 8 set. 1921
Nel marzo 2011 saranno novant’anni dall’attentato al Diana e l’occasione potrebbe essere propizia per avviare una riflessione sul 1921 quale anno cruciale della nostra storia e sulla partecipazione degli anarchici alla guerra civile allora in atto. Milano, Roma, la Toscana, la Liguria, l’Emilia… furono epicentro di episodi memorabili, di squadrismo e di guerriglia sociale insieme. Dall’altra l’analisi di Malatesta sulla fase politica e le stesse cronache di “Umanità Nova” quotidiano costituiscono oggi sempre più un indispensabile strumento di comprensione da parte della più attenta storiografia. L’idea è quella di organizzare nella prossima primavera – in un luogo da decidere (università oppure presso qualche altra istituzione pubblica o centro studi) – un momento di confronto che coinvolga specialisti sulle varie tematiche: il Diana, Malatesta, “Umanità Nova”, gli Arditi del Popolo, i casi regionali…
Hanno dato la loro adesione: Giampietro Berti (“Errico Malatesta e il movimento anarchico italiano e internazionale” Franco Angeli); Fabio Fabbri (“Le origini della guerra civile”, Utet); Giorgio Sacchetti (“Sovversivi e squadristi”, Aracne); Eros Francescangeli (“Arditi del Popolo”, Odradek); Franco Schirone (“Cronache anarchiche. Il giornale Umanità Nova…”, Zero in Condotta); Claudio Venza (“U. Tommasini. L’anarchico triestino”, Antistato); redazione “Libertaria”; Giuseppe Galzerano, editore. Per ulteriori adesioni e proposte: gsacchetti@units.it, cell. 347482302. |
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