Il bianco e il nero
di Bruno Bigoni
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Hattie McDaniel nel ruolo di Mami, in Via col vento |
Il cinema ha un debito da estinguere
verso l'Africa e il popolo nero. Finora (a parte il cinema che
viene da quel continente e qualche rarissimo episodio bianco)
un mondo complesso e non riducibile a misure schematizzabili
è stato osservato e sfruttato da occhi malati di esotismo
e affetti dall'illusione di una presunta superiorità.
Il cinema bianco è l'unico imputato.
Più che cinema bianco, il vero accusato è il cinema
borghese e capitalistico, mistificatore in ogni caso, si tratti
di testimoniare i crimini del colonialismo vecchio e nuovo o
di esprimere una realtà contraddistinta da squilibri
e conflitti sociali. Gli stereotipi del negro selvaggio e violento,
e della nera nuda e formosa a ben vedere non sono diversi, nella
sostanza, dall'immagine falsa e disonesta con cui Hollywood
e l'industria cinematografica hanno rappresentato nel corso
degli anni i rivoluzionari, i russi mangia bambini, i cubani,
i coreani, poi i cinesi, per finire con gli arabi e, perché
no, persino gli alieni.
In questo quadro saturo di radicato conservatorismo politico,
sociale e ideologico, gli schemi reazionari sono intercambiabili
pur denotando un unico comune denominatore. Può mutare
registro, piegandosi ai procedimenti elastici del trasformismo,
ma il cinema di Hollywood non si rinnega e le sue manifestazioni
di buona volontà, (pensiamo a quanti film negli ultimi
anni vedono persone di colore diventare intrepidi eroi, stimati
avvocati, sportivi, cantanti di successo e via discorrendo...)
sono altrettanto insidiose.
I neri hanno infinite ragioni per ribellarsi ai luoghi comuni
cinematografici che sono stati diffusi e propagati a loro danno.
È raro vedere un film sulla realtà africana che
cerchi una verità semplice, che mostri le cose come stanno,
senza bisogno di alterare in nessun modo comportamenti, pensieri,
giudizi.
Il cinema mondiale deve diventare adulto, o meglio, più
consapevole nel rendersi conto di quanto razzismo scorra ancora
nei mille film che ogni anno troviamo delle sale.
Bruno Bigoni
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