Sardegna
Oh Sardigna, custa est s'ora
testo di Laura Gargiulo / foto di Paola Rizzu
“Oh Sardegna, questa è l'ora“. Il 13 settembre scorso si è tenuta una manifestazione contro la base di Capo Frasca e, in generale, contro la presenza invasiva e distruttiva delle forze armate (non solo italiane) nell'isola.
In migliaia si sono dati appuntamento alla manifestazione
contro le basi militari chiamata da alcune organizzazioni indipendentiste
e comitati di base: una lunga giornata segnata sia dagli interventi
dal palco sia dagli slogan davanti l'ingresso della base contro
la presenza di militari e, in modo particolare, contro le esercitazioni
israeliane che da anni si svolgono dentro i cosiddetti limiti
invalicabili. Eppure, quel limite, seppur per qualche ora, è
stato abbattuto quando, rotte le reti, in centinaia sono entrati
all'interno della base e hanno ripreso ciò che ogni giorno
lo Stato ci sottrae. Come sempre avviene, ognuno avrà
letto gli avvenimenti di quella giornata a proprio modo. Per
noi l'occupazione della base rimane un momento fondamentale
perché rappresenta la necessità di rompere quei
limiti per renderli invalicabili solo ai militari.
La narrazione fotografica di Paola Rizzu (paolagiulia.rizzu@gmail.com),
fotografa da anni impegnata nel raccontare i movimenti sociali
e le lotte che attraversano la Sardegna, fissa in poche immagini
volti, suoni e momenti di una giornata di cui speriamo, nel
momento in cui scriviamo queste righe, di poter raccontare anche
un seguito. I momenti non mancano: da settembre a dicembre un'intensa
pioggia di bombe e proiettili è stata prevista dentro
quei confini, e gli appuntamenti quotidiani non mancheranno
durante tutto l'anno. Sta a noi non mancare.
Laura Gargiulo
Di questa manifestazione alla base di Capo Frasca ha già
riferito sullo scorso numero di “A” Massimo
Lunardelli. In generale delle basi militari in Sardegna,
e in particolare di quella a Salto di Quirra, aveva scritto
sempre Laura Gargiulo
in “A” 365 (ottobre 2011).
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La manifestazione ha accomunato visioni e istanze diverse; importante la presenza dei vari comitati di lotta ambientale (nella regione se ne contano più di 50), dei diversi movimenti indipendentisti, dei collettivi politici, artistici e dei centri sociali |
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Forte la presenza degli studenti e dei collettivi medi e universitari. L'economia di guerra da anni investe in progetti interni alle università, a farlo sono le stesse aziende che affittano le basi militari per la sperimentazione di nuovi armamenti |
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Eterogenea, trasversale ma anche multigenerazionale la protesta antimilitarista |
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Forte
tra i manifestanti la convinzione che la Sardegna non debba essere palestra per conflitti internazionali ma piuttosto Terra di incontro e scambio, esempio di benessere, convivenza, arte e pace |
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La notizia delle esercitazioni israeliane, insieme a quella
dell'incendio del 4 settembre, determinato dall'esplosione di
un ordigno militare, è stata uno dei motivi che ha spinto
molti a manifestare |
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Nel piazzale dell'ingresso della base. Per
alcune ore si suona e si danza di fronte ai militari non più
in assetto antisommossa |
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Il rapporto di dipendenza economica instaurato dalle basi militari
ha spesso aumentato le difficoltà nel creare adesioni
tra la popolazione residente. In realtà il rapporto costi
(soprattutto ambientali e di sviluppo alternativo) - benefici
(stipendi) è assolutamente impari. Nelle basi i residenti
assunti sono pochissimi |
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Fuori dalla base: sicuramente una delle manifestazioni più
partecipate degli ultimi anni, che ha riunito migliaia di persone
provenienti da tutta l'isola |
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Dentro la base, ore 19: in centinaia, dopo aver aperto la recinzione, occupano il piazzale di ingresso della struttura militare per diverse ore |
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La struttura militare di Capo Frasca, come la maggior parte delle basi, sorge in una zona di alto valore naturalistico e paesaggistico; l'inquinamento ambientale e i danni per la salute umana e animale sono documentati da numerose ricerche scientifiche |
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