I Senza
Stato
dossier
a cura di Salvatore Corvaio
Un
meeting di quattro giorni per perseguire la causa di ribelli
e reietti.
Con l'arte e l'estetica.
Il
12- 13 -14 -15 - giugno 2014 in Alessandria nei locali del laboratorio
Anarchico PerlaNera si è tenuto un Meeting multimediale
di creatività dal titolo a tema “I Senza Stato”;
cercherò in queste poche righe di illustrare lo scopo,
le modalità e il risultati.
Prima di tutto è necessario precisare che l'evento
è stato possibile perché da sempre gli Anarchici
alessandrini hanno nelle loro file persone con una certa sensibilità;
la musica, la poesia, la narrativa, il teatro, il cinema amatoriale
e le arti grafiche (quadri e disegni) sono per alcuni di noi
parte della nostra vita; non a caso quando nacque il laboratorio
PerlaNera l'estetica e l'arte furono uno dei punti di intervento
privilegiato.
La scelta del tema, I senza stato, ha per noi un duplice
scopo.
Essere la descrizione e la trasmissione attraverso la creatività
e la capacità estetica dei singoli, dei sentimenti e
delle emozioni che nascono dalla denuncia o semplicemente dalla
constatazione (a volte anche perché provata in prima
persona) della vita dei paria, degli emarginati, dei reietti
nel mondo che ci circonda, ma sopratutto essere un flash di
sentimenti ed emozioni.
Per questo, si badi bene, non solo non è necessario
essere anarchici, ma neppure essere rivoluzionari e la rassegna
lo ha dimostrato; l'adesione dei vari artisti non è stata
esclusivamente ideologica e di conseguenza il “pubblico”
è stato variegato, se pure di un certo tipo.
Tutto ciò ha inevitabilmente permesso all'evento di
essere anche un efficace momento di propaganda anarchica a chi
di anarchia sapeva poco, a volte nulla.
Essere la voce forte di chi non ci sta, la voce dei ribelli,
della persone che per scelta hanno deciso di essere i nervi
scoperti, gli artefici della propria vita, i protagonisti dei
conflitti sociali e individuali di chi si oppone all'esistente.
Da questo punto di vista il messaggio era (se pur a volte
quasi di pura propaganda) molto interessante nella scelta dei
mezzi e delle formule di comunicazione adoperate.
Da un punto di vista puramente estetico, abbiamo iniziato
il pomeriggio di giovedì 12 giugno andando in città
con la performance di presentazione dell'iniziativa; 10 persone
vestite di nero camminavano per il centro seguendo il suono
di un gong portato da un uomo vestito da arabo con tanto di
turbante, per poi creare un crescendo sonoro con il gong fino
al culmine, quando si annunciava urlanti la propria identità
di senza stato, il tutto mentre altri diffondevano il pieghevole
dell'iniziativa.
Molti gli esempi di opere collettive dove ogni protagonista
era artefice autonomo, con proprie idee, con una propria espressione
e che prendevano valore grazie all'apporto di tutti.
Il cortometraggio “I Senza Stato”, produzione
PerlaNera, è uno degli esempi: è infatti frutto
di una sceneggiatura collettiva.
Altro esempio, l'esperimento di poesia collettiva nella quale
gli artefici dell'opera erano volontari e casuali, alcuni non
si conoscevano neanche, ognuno ha scritto una frase che poi
è stata assemblata alle altre donando un senso artistico/logico
al tutto.
La performance “Si gratta!!!” durante la quale
il poeta che recitava le sue poesie, il musicista che le accompagnava
con chitarra e armonica a bocca e il pittore hanno contribuito
all'opera con la propria creatività.
Le fotografie di Roberto Pestarino che rendevano tutti i “modelli” creatori dei loro personaggi e anche in
un certo senso attori.
Le iniziative si sono susseguite a tempo incalzante; la presentazione
del libro “Storia del dadaismo” curata da Mario
Frisetti, le performance (mie e di Andrea Roccioletti), il teatro
di Andrea Trere; la compagnia teatrale Coltelleria Einstein
con lo spettacolo “Polvere Umana”, la presentazione
della rivista ApARte°, con la piacevole presenza musicale
a sorpresa di Alessio Lega, le poesie di Harald Miseré,
il racconto di Antonio Lombardo dedicato alla figura del partigiano
Louis Chabas detto Lulu recitato da Sara Salvatico e da Danilo
Danglari e poi la musica con la Banda Brisca (musica e danza
delle tradizioni), i Senza Collare con “R! R-ESISTERE”(canzoni
e parole di libertà), la costante presenza per tutto
il sabato pomeriggio di musica Jazz con jam-session e il solista
Claudio Machetta.
Tra gli espositori vi era anche un quadro di Franco Montessoro
e la ricerca, particolarmente interessante, dei “The shivers”
(Michele Di Erre e Andrea Gagliotta) che hanno presentato “Il
bestiario ad occhi chiusi”: i due artisti che disegnano
ad occhi bendati oppure usando la vista periferica.
Anche le cene e i pranzi hanno avuto una valenza storica/artistica,
infatti per lo più erano frutto delle antiche ricette
popolari prese dal libro dalla nostra compagna Rosetta Bertini “Antichi Saperi Antichi Sapori”.
Un'iniziativa ben riuscita da tutti i punti di vista, con
una buona affluenza di pubblico minata forse un po' dal tempo
inclemente (ha piovuto 2 giorni su 4 e, ovviamente, proprio
il sabato e la domenica).
Un'iniziativa che, vista la piacevole atmosfera vissuta e
l'entusiasmo che è seguito all'iniziativa, abbiamo deciso
di ripetere il prossimo anno.
Salvatore Corvaio
Fotogramma di una scena del cortometraggio “I Senza Stato” una produzione PerlaNera e Mordere
Impact Makers, diretto da Gianluca Ferrari. Per la rassegna “I Senza Stato” il laboratorio Anarchico PerlaNera
aveva fin dall'11 marzo 2014, grazie alla collaborazione tecnica
ed espressiva di Gianluca Ferrari, organizzato un laboratorio
di drammaturgia e recitazione finalizzato a girare un cortometraggio
sul tema “I Senza Stato”. Il progetto, sotto la
direzione di Gianluca, si è sviluppato lavorando inizialmente
tramite improvvisazione sulle strutture drammatiche, una volta
comprese queste, ogni partecipante ha costruito un suo proprio
inedito personaggio e lo ha inserito all'interno di queste dinamiche
drammaturgiche, dando così vita ad una sceneggiatura
collettiva. All'iniziativa hanno aderito anche persone che prima
d'allora non si erano mai avvicinate al PerlaNera.
Ambientazione di Angelo Pelizza dal titolo “SCRITTO SULL'ACQUA”. In una stanza con pareti,
pavimento, e tendaggi bianchi, primeggia per terra un'affascinante
pietra azzurra; in un lato su un leggio uno spartito vuoto con
la scritta:
SCRITTO SULL'ACQUA
Mute parole non posso
scrivere sulla tua pietra
ho provato a ritagliare
un pezzo di mare,
per tutti gli amici
che non ce l'hanno fatta
Angelo Pelizza
di Franco Schirone “Le ragioni delle Barricate”
Performance “Si Gratta!!!”
Le poesie di Salvatore Corvaio vengono da lui recitate e i quadri di Claudio Zunino, ispirati a quelle poesie, sono esposti da Raffaella Calorio; il tutto accompagnato dalla musica di Dino Porcu. Un altro esempio di lavoro collettivo dove la soggettività e la creatività di ogni singolo individuo emergono in un insieme multimediale.
Immagini di Roberto Pestarino
Il fotografo ha chiesto ai collaboratori della
rassegna di prestarsi come modelli per due fotografie, una che
esprimesse l'oppressione dello stato, un'altra che esprimesse
la libertà dallo stato: con lo Stato, Senza stato. Per
mantenere lo spirito del lavoro collettivo, carico di tutte
le varie soggettività, le foto sono state decise come
soggetto, costume, idea, dai modelli che hanno così comunicato
le loro soggettività sul tema. Non come strumento del
fotografo, ma come parte vitale di un'opera collettiva.
di Roberto Pestarino
Nell'ambito dell'esposizione “I Senza Stato”
già descritta
di Matteo Michele Bisaccia “Puttane”
di Rosetta Bertini “Frontiere”
di Matteo Michele Bisaccia “La Strada”
di Luca Farina “Vaticana Pedofilia” “Missione di pace” “Bomba ad orologeria”
di Rosetta Bertini “Nostra patria
è il mondo intero”
di Max Ferrino “Intifada”
di Vincenzo Aulitto “Io non sono STATO”
di Paolo Mandirola “Civilizzati!” (inerente ai nativi d'America). L'opera è corredata da un foglio con la seguente frase:
Quando la rabbia viene annientata
Quando l'orgoglio viene messo in ginocchio
Quando anche l'ultimo urlo ti si strozza in gola
....Allora sì che sei Stato... “CIVILIZZATO!”
di Santo Catanuto “Pane Quotidiano”
di Gino “Il Padre”
Immagine dello spettacolo teatrale “Polvere
Umana” della compagnia Coltelleria Einstein, liberamente
ispirato al romanzo “Se questo è un uomo”
di Primo Levi.
Immagine di Valter Ravera
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