arte e storia
Revolution 1918
quadro di Wolfram Kastner / testo di Leonhard Schäfer
Le pagine storiche poco conosciute della Rivoluzione bavarese dei Consigli, nel 1918-1919, fanno da sfondo al quadro dell'artista di Monaco di Baviera.
Il quadro riprodotto nelle prossime due pagine è un'opera di Kastner, un pittore libertario e “action artist” antifascista di Monaco di Baviera, noto per le sue mostre ed azioni contro guerra, militarismo e chiesa. Questo quadro rappresenta gli avvenimenti della rivoluzione e della Repubblica Bavarese del 1918 ed i suoi protagonisti principali. Si leggono le parole d'ordine: “Libertà, Pace, Giornata lavorativa di 8 ore”. In primo piano si vedono Erich Mühsam, Ernst Toller, Kurt Eisner, Gustav Landauer.
La rivoluzione bavarese
Alla caduta della monarchia Bavarese (la prima casa reale tedesca
che fu cacciata), il 7 novembre 1918, vengono eletti a Monaco
i primi Consigli dei Lavoratori, Contadini e Soldati. Sia Kurt
Eisner, rappresentante della USPD (Socialdemocrazia Indipendente)
sia Erich Mühsam proclamano: “La Baviera è
Repubblica!”, Libero Stato Popolare della Baviera (Freier
Volksstaat Baiern). Kurt Eisner ne diventa il presidente. Si
costituisce il Consiglio Rivoluzionario Operaio (Revolutionärer
Arbeiterrat- RAR); Mühsam intanto fonda con altri compagni
l'Associazione degli Internazionalisti Rivoluzionari (Vereinigung
Revolutionärer Internationalisten- VRI). Nel Consiglio
Centrale ci sono tante tensioni sul come operare. Le decisioni
sono a volte confuse e/o non vengono applicate. Mühsam
e altri chiedono invano la proclamazione della Repubblica dei
Consigli. Eisner cerca una mediazione con i Consigli ed il parlamento.
Dalle elezioni per il parlamento bavarese del 12 gennaio 1919
escono vincitori i partiti borghesi (tali sono da considerarsi
i socialdemocratici maggioritari). Il 21 febbraio Eisner, che
voleva rassegnare le dimissioni, viene assassinato da un aristocratico
di estrema destra. Seguono disordini in tutta la Baviera. Il
7 aprile, contro il voto dei comunisti, viene proclamata la
Repubblica dei Consigli della Baviera (con Ernst Toller, B.
Traven, Mühsam, Landauer) che divenne nota come “Repubblica
dei Letterati” (i più malvagi la chiamavano “La
Repubblica degli ebrei forestieri”) e chiamata dai comunisti:
“Pseudo-Repubblica dei Consigli”. Il Consiglio Rivoluzionario
Centrale fa appello alla Repubblica dei Consigli dell'Ungheria
e a Lenin. (La risposta di Lenin del 27 aprile contiene soprattutto
raccomandazioni su come realizzare la Repubblica dei Consigli).
Il 14 di aprile i comunisti con in testa Eugen Leviné
subentrano nella guida della Repubblica dei Consigli.
Purtroppo, questa Repubblica ha una vita breve. Già da
mesi i “bianchi” (le guardie bianche controrivoluzionarie)
si erano preparati a rovesciare il governo rivoluzionario ed
avevano invaso la Baviera, ma le guardie rosse (chiamate l'Armata
Rossa) –meno numerose- ebbero la peggio. E così
il 1 maggio 1919 la rivoluzione bavarese viene soffocata dalle
truppe del governo socialdemocratico centrale e da Corpi Franchi
(Freikorps, paramilitari di estrema destra, finanziati
dal capitale e da aristocratici). Vengono ammazzati Landauer
e Leviné; migliaia di proletari e rivoluzionari vengono
massacrati. Mühsam scrive: Monaco annega nel sangue. Oggi
a Monaco sono dedicate piazze e strade a questi grandi rivoluzionari.
Erich Mühsam nasce nel 1878 a Berlino in una famiglia
ebrea borghese benestante ed è già ribelle in
gioventù a Lubecca. Si trasferisce nel 1900 a Berlino
dove entra in contatto con gli scrittori bohème e con
gli anarchici (Landauer gli diventa maestro). Fa esperienza
nel cabaret e nella comunità dei “socialutopisti”
dei fratelli Hart e incomincia a scrivere per riviste satiriche.
Risiede per brevi periodi a Monaco e dopo vari viaggi, anche
in Italia, si trasferisce nel 1908 definitivamente a Monaco.
Scrive per riviste satiriche e per il cabaret, si interessa
alle questioni sociali e sposa definitivamente la causa proletaria.
Pubblica la rivista 'Kain' (Caino); è attivo contro la
guerra e viene confinato.
Mühsam è uno dei più impegnati nella rivoluzione
del Novembre 1918 e uno dei leader della Repubblica dei Consigli
della Baviera. Condannato nel 1919 a 15 anni di carcere; lì
inizia, nonostante le difficoltà, un periodo molto produttivo
da scrittore: scrive una serie di saggi anarco-comunisti e molte
poesie rivoluzionarie. Viene amnistiato alla fine del 1924 e
si trasferisce a Berlino. Pubblica la sua rivista Fanal
ed è molto attivo nel soccorso rosso e nella ricerca
dell'unità dei comunisti e rivoluzionari contro il fascismo.
Viene arrestato dopo la consegna del potere a Hitler e ai nazionalsocialisti;
torturato per 16 lunghi mesi e impiccato nel campo di concentramento
di Oranienburg nel 1934.
Oltre alle sue pubblicazioni politiche e di lotta (la più
famosa: “La liberazione della società dallo Stato”)
ci ha lasciato pezzi teatrali rivoluzionari e proletari quali:
“Ragion di Stato - per Sacco & Vanzetti” e soprattutto
numerose bellissime poesie di rivoluzione e anarchia. È
sicuramente il più grande poeta anarchico tedesco.
Ernst Toller, di origine ebraica, nasce nel 1893 in una
cittadina nella Pomerania orientale (oggi Polonia) in una famiglia
di commercianti. Durante gli studi universitari in Francia viene
sorpreso dallo scoppio della prima guerra mondiale. Volontario
in un reggimento bavarese, viene congedato a causa di una malattia
e termina i suoi studi letterari e filosofici presso l'università
di Monaco. Nei salotti letterari conosce Thomas Mann e Rilke,
più tardi Max Weber.
Nel 1918 aderisce alla USPD (i socialdemocratici indipendenti
di Kurt Eisner), partecipa agli scioperi degli operai delle
fabbriche di munizioni e viene arrestato. Prende parte alla
rivoluzione di novembre e diventa, dopo l'assassinio di Eisner
segretario della USPD e proclama assieme a Landauer e Mühsam
la Repubblica dei Consigli. Toller, rivoluzionario ma soprattutto
pacifista, diventa comandante del fronte occidentale dell' “Armata
rossa”. Dopo la disfatta viene arrestato e accusato di
alto tradimento. Intervengono in suo favore Max Weber e Thomas
Mann: Toller viene soltanto condannato a 5 anni di carcere.
Negli anni del carcere scrive i suoi drammi come “Masse
Mensch”( Massa-individuo) e “I luddisti” che
ebbero un grande successo e vengono messi in scena. In carcere
Toller si avvicina di più al comunismo: ciò si
evince dai suoi drammi ed opere teatrali successivamente scritte
in libertà: capolavori espressionisti. Alla presa del
potere dei nazisti deve emigrare e, via Parigi - Londra, si
stabilisce negli Stati uniti dove - depresso - si toglie la
vita nel 1939.
Kurt Eisner, nato nel 1867 in una famiglia della borghesia
berlinese di origine ebraica, studia filosofia e letteratura
tedesca, ma deve sospendere il dottorato per motivi finanziari.
Lavora come giornalista a Berlino per la Frankfurter Zeitung
e si trasferisce a Marburg nel 1893 per diventare redattore
politico della Hessische Landeszeitung. Una parodia del
Kaiser, pubblicata nel 1897, gli causa nove mesi di carcere.
Membro della SPD (socialdemocratici) cattura l'attenzione di
Wilhelm Liebknecht, che gli procura la nomina a direttore del
Vorwärts (il giornale del partito). Ma Eisner non
è un marxista rigido; la sua volontà di collegare
socialismo e etica kantiana provoca il suo licenziamento.
Si trasferisce in Baviera per scrivere per diversi giornali
e infine è redattore e editore della Arbeiterfeuilleton
di Monaco. Fa parte del set bohémien del quartiere di
Schwabing (dove visse più tardi anche Hitler), e la sua
conoscenza letteraria lo distingue dai suoi colleghi socialisti.
Il suo pacifismo lo spinge nel 1917 nella schiera dei socialisti
indipendenti (USPD) e ne diventa il loro leader. Poiché
è organizzatore dello sciopero dell'industria bellica
del gennaio 1918 viene arrestato e incarcerato; ad ottobre viene
liberato. Assieme ad altre forze e rappresentanti rivoluzionari
Eisner forma il primo Consiglio di Operai, Soldati e Contadini
e detronizza il re. Il 7 novembre egli proclama la Repubblica
Bavarese: “lo Stato libero popolare di Baviera”
(Freier Volksstaat Bayern) diventandone il primo presidente.
Eisner tenta ad instaurare un governo socialista moderato; lui
stesso è poco pratico, proclama “l'età dell'umanità”
e cerca di governare con la “realpolitik dell'idealismo”.
Le elezioni del gennaio 1919 mettono in minoranza il suo governo:
una delle cause sono le decisioni contraddittorie e l'incapacità
di fornire i servizi di base. Eisner è sul punto di dimettersi
quando, il 21 febbraio del 1919, viene assassinato da un nobile
nazionalista. (Al suo funerale partecipa un caporale sconosciuto
di nome Hitler che aveva passato un breve periodo nei Consigli
dei Soldati prima di abbracciare l'estrema destra)
Gustav Landauer nasce a Karlsruhe nel 1870, figlio di
un piccolo commerciante ebraico. Nella sua città natale
frequenta il ginnasio e studia successivamente germanistica
e filosofia a Heidelberg, Berlino e Strasburgo. Tra il 1891
e il 1899 Landauer svolge una disordinata e tempestosa attività
politica. È redattore di «Der Sozialist»,
traduttore e agitatore politico, ai margini della socialdemocrazia
e vicino a gruppi anarchici. Viene anche condannato a due mesi
di reclusione per aver incitato a forme di disobbedienza allo
Stato. È per Landauer un periodo di crisi; la conoscenza
della poetessa Hedwig Lackmann (anche traduttrice delle opere
di Oscar Wilde e Walt Whitman in tedesco) che diventerà
sua moglie, lo aiuta in questo momento difficile. La sua attività
politica non si limita all'agitazione. Prende parte al congresso
socialista di Zurigo nel 1893 e al congresso di Londra del 1896.
Nel 1902 Landauer trascorre quasi un anno in Inghilterra; nelle
vicinanze abita Pëtr Kropotkin, di cui Landauer sarà
il primo traduttore tedesco. Di nuovo in Germania, stringe amicizia
con Martin Buber, Erich Mühsam e Max Nettlau ed è
attivo nel “Sozialistischer Bund”. Scrive nel 1907
“La rivoluzione” e nel 1911 “Appello al socialismo.”
Le sue opere mostrano l'influenza di Lev Tolstoj e la sua filosofia
si forma e si perfeziona sotto l'influenza degli scritti di
Proudhon e le teorie anarchiche di Michail Bakunin e Kropotkin.
Chiamato nel novembre 1918 a Monaco da Kurt Eisner, partecipa
alla proclamazione della Repubblica bavarese, fa parte del Consiglio
rivoluzionario centrale e vi collabora in qualità di
incaricato dell'informazione. La posizione politica di Landauer,
la sua linea politica sono sì coerenti alle sue aspirazioni
anarchico-religiose, ma risultano confuse e/o difficilmente
applicabili. Con la (seconda) Repubblica dei Consigli guidati
dai comunisti di Leviné, per Landauer la collaborazione
con loro non è facile e infine si ritira in campagna.
Viene arrestato dai corpi franchi il 1 maggio del 1919 e massacrato
il giorno successivo nella prigione di Monaco-Stadelheim.
Landauer fu un grande pensatore politico e il più grande
pensatore dell'anarchismo tedesco: aveva una visione originale
del mutamento federativo e nonviolento della società
con al centro l'individuo.
Nel quadro, sotto gli attori principali, vediamo al centro
una donna, poco conosciuta. Si tratta di una figura del periodo
pre-rivoluzionario bavarese del 1918.
Sara Sonja Rabinowitz (la “rivoluzionaria senza
volto”) nasce nel 1882 a Varsavia come figlia dello scrittore
ebraico Saul Pinchas Rabbinowitz. Dopo un periodo come insegnante
a Varsavia e Odessa, si trasferisce nel 1908 a Francoforte sul
Meno in Germania, dove si impegna nel partito socialdemocratico
e pubblica in tedesco, russo e yiddish. Si laurea nel 1913 con
una tesi sul movimento operaio russo e si sposa con il romanista
Eugen Lerch a Monaco. Qui, coerente ai suoi ideali pacifisti,
fonda con Kurt Eisner la USPD, il partito dei socialdemocratici
indipendenti. Con Eisner organizza gli scioperi degli operai
delle fabbriche di munizioni; nel gennaio 1918 viene arrestata.
Suo marito chiede il divorzio e sia per questo fatto che per
la politica di guerra del partito socialdemocratico di maggioranza,
dispera e si suicida nel carcere. Ernst Toller la immortala
nel suo dramma: “Massa-individuo”.
Manca nel quadro uno tra gli attori principali della rivoluzione
bavarese, il più misterioso. Non esistono di esso né
foto né una biografia certe. Potrebbe essere l'uomo con
il berretto proletario a sinistra della donna. Si tratta di:
Ret Marut (B.Traven) nato probabilmente nel 1882 in Germania.
Fa forse il suo debutto come scrittore e attore nel 1912 a Düsseldorf,
successivamente fa l'attore e scrive per diversi giornali.
Si presenta come americano a Monaco nel 1917 e diventa un attivissimo
elemento di sinistra. Fonda e dirige la rivista politica “Der
Ziegelbrenner” (II fornaciaio), molto apprezzato nell'ambito
anarchico. Su questa rivista compaiono violentissimi articoli
contro la guerra, il capitalismo, il militarismo e la Chiesa.
Verso la fine della guerra, troviamo Marut insieme a Kurt Eisner
e agli altri leader rivoluzionari a incitare gli operai allo
sciopero e alla rivolta. Nella Repubblica bavarese è
attivo come responsabile dell'ufficio stampa del Consiglio Centrale
ed è membro del comitato di propaganda.
Schiacciata l'esperienza rivoluzionaria bavarese dalla controrivoluzione
socialdemocratica e borghese, Marut viene arrestato e per puro
miracolo sfugge alla corte marziale.Pubblica ancora fino al
'21, probabilmente a Cologna, lo “Ziegelbrenner”.
Probabilmente, via Rotterdam-Londra, raggiunge gli Stati Uniti
nel 1923. Con ciò finisce la storia di Ret Marut e inizia
quella di B. Traven. Nel 1925 esce sul “Vorwärts”,
quotidiano socialdemocratico berlinese, l'opera dello sconosciuto
B.Traven, residente in Messico: “Il raccoglitore di cotone”
(I Wobbly). Successivamente vengono pubblicate (tra le altre):
“ La nave morta” (1926), nel 1927 “Il tesoro
della Sierra Madre” e nel 1929 “La rosa bianca”.
Soprattutto questi romanzi hanno un successo mondiale; ne esistono
anche versioni cinematografiche.
Erich Mühsam crede di riconoscere nei romanzi “la
penna” del suo compagno Ret Marut e nella sua rivista
“Fanal” scrive nel 1927: “Dov'è lo
Ziegelbrenner?”
“La rosa bianca” (che circola clandestinamente
anche nel Terzo Reich) diventa lo stimolo per il gruppo di resistenza
studentesco di Monaco dei fratelli Scholl che si chiamerà
appunto “Rosa Bianca”. Traven muore nel 1969
in Messico. L'identità Marut - Traven viene confermata
da sua moglie, Rosa Elena Lujan.
Leonhard Schäfer
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