Un'analisi impietosa del sistema mediatico
di Orsetta Bellani
È quella sviluppata dagli zapatisti nell'ultimo periodo. E di fronte alla strage di Ayotzinapa e alla mobilitazione in nome dei 43 studenti desaparecidos (di uno è stato trovato il cadavere cremato)...
Il primo movimento guerrigliero dell'era dell'informazione.
Manuel Castells
Corrono i giornalisti su e giù per il
corteo, con macchine fotografiche e videocamere alla mano, per
catturare immagini di ogni suo momento. Gli zapatisti marciano
a passo svelto e in silenzio per le vie del centro di San Cristóbal
de Las Casas, in file indiane lunghe e ordinate. Mostrano cartelli
che dicono “il vostro dolore è il nostro dolore”,
“la vostra rabbia è nostra”, “non siete
soli”.
Parlano alle famiglie degli studenti di Ayotzinapa, un paese
nello stato di Guerrero, che la notte del 26 settembre 2014
sono stati attaccati mentre viaggiavano in autobus dalla Polizia
Municipale e da un gruppo di sicari, che hanno sparato contro
di loro. Sei persone sono rimaste uccise -tra cui il giovane
Julio César Mondragón, a cui sono stati asportati
gli occhi e la pelle dal viso, lasciando solo il cranio ricoperto
di sangue- e 43 studenti sono desaparecidos, spariti nel nulla.
In tutto il paese si manifesta per chiedere giustizia, non solo
per i ragazzi di Guerrero ma per i più di 100mila morti
e 22mila desaparecidos che si registrano nel paese dal 2006
ad oggi.
Un ragazzo con una maglietta attillata e un passamontagna di
lana riprende il corteo da un muretto leggermente rialzato,
mentre un suo compagno segue con la videocamera la testa della
marcia. Sono promotores de comunicación, comunicatori
zapatisti. Sono soprattutto giovani con meno di 30 anni che
scattano foto, montano video e audio, scrivono articoli e disegnano
posters1. Il loro lavoro è
la risposta a una richiesta che l'Ejército Zapatista
de Liberación Nacional (EZLN) fece nel 1995, quando
si sedette a negoziare con il governo nel paese di San Andrés
Larráinzar e pretese che ai popoli indigeni venisse garantito
l'accesso ai mezzi di comunicazione2.
Il Congresso non ratificò gli Accordi di San Andrés,
e gli zapatisti decisero di formare i propri comunicatori avvalendosi
della collaborazione di collettivi e organizzazioni della società
civile.
“Organizziamo corsi di formazione in tutti i Caracoles,
in modo che le comunità siano capaci di creare da sole
un video, dall'inizio alla fine”3,
spiega Paco Vázquez del collettivo Promedios de Comunicación
Comunitaria, di cui fanno parte attivisti messicani e di
altri paesi del mondo. “All'inizio i video venivano prodotti
più che altro per denunciare all'esterno delle comunità
le violazioni ai diritti umani causate dai gruppi antagonisti
all'EZLN, ma a partire dal 2007 gli zapatisti hanno dato priorità
alla produzione ad uso interno, per le stesse comunità.
Si documentano le assemblee, gli accordi a cui si giunge in
caso di conflitti risolti dalla Giunta di Buon Governo, gli
eventi e le marce. L'idea degli zapatisti è che un prodotto
audiovisuale possa essere funzionale alla costruzione dell'autonomia.
Ad esempio, se decidono di fare una campagna di sensibilizzazione
per la vaccinazione dei bambini, uniscono la commissione di
salute e quella di comunicazione e progettano una campagna,
che può consistere in poster e audio per la radio”.
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Murale nel Caracol di Morelia |
I promotores de comunicación
Juana cucina fagioli e prepara tortillas, lava i panni
e allatta il figlio, mentre la piccola radio a pile ronza appesa
a un chiodo. Trasmette musica e notizie, programmi di approfondimento
politico, dibattiti sulla lotta zapatista e di altri popoli
del mondo. È Radio Insurgentes, la voz de los sin
voz4 del Ejército
Zapatista de Liberación Nacional, un'emittente inizialmente
in mano ai guerriglieri dell'EZLN che nel 2005 è passata
ai municipi autonomi zapatisti, ovvero alla base civile dell'organizzazione5.
Ora Radio Insurgente è un mezzo di comunicazione
comunitario, gestito dalle basi d'appoggio zapatiste.
Nelle comunità autonome esistono cabine radio e stanze
con computer in cui lavorano i promotores de comunicación,
montando audio e video, inviando mail. È un'immagine
che può risultare stridente a un occhio esterno, abituato
a considerare i popoli indigeni come chiusi in se stessi e portatori
di una cultura che attraverso il contatto con la tecnologia
potrebbe contaminare la sua “purezza”.
“Alcuni dicono che stiamo cambiando la cultura degli indigeni,
ma sono gli indigeni a decidere se e come cambiarla. Negli Accordi
di San Andrés hanno chiesto di poter accedere alla tecnologia,
chi siamo noi o lo stato messicano per dire 'voi non potete
farlo'?”, afferma Paco Vázquez del collettivo Promedios
de Comunicación Comunitaria. “Nelle comunità
indigene quasi tutti i giovani hanno uno smartphone, malgrado
abbiano una cattiva connessione a Internet. Per una persona
che non ha molti soldi è l'acquisto più conveniente,
perché può essere utilizzato come telefono, radio,
lettore mp3, macchina fotografica, orologio e computer. Gli
indigeni, come tutti, sono affascinati dalla tecnologia perché
è intrigante e offre molte possibilità. Perché
ne dovrebbero rimanere fuori?”.
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Una promotora de comunicación zapatista |
EZLN e i media
La comunicazione ha avuto un ruolo centrale per il movimento
zapatista. Dai suoi albori, l'EZLN ha trovato un modo originale
di raccontarsi e analizzare la realtà, soprattutto attraverso
la penna ironica e affilata del subcomandante Marcos. I suoi
scritti sono stati fondamentali nel rendere il progetto zapatista
un punto di riferimento per i movimenti sociali di tutto il
mondo.
Il rapporto dell'organizzazione con i mezzi di comunicazione
ha attraversato fasi differenti nei suoi vent'anni di vita.
All'inizio il subcomandante Marcos appariva in pubblico spesso
e volentieri, anche nei media mainstream. Nel 2006 è
entrato negli studi di Televisa, il canale televisivo operante
in regime semi monopolistico e controllato dal Partido Revolucionario
Instistucional (PRI), il partito conservatore che governa
il paese quasi ininterrottamente da più di 80 anni. Poi
per alcuni anni gli zapatisti hanno congelato quasi completamente
il rapporto con i media, che hanno riallacciato nella primavera
scorsa, ma in un nuovo formato.
“L'EZLN ha scelto di cambiare punto di vista, sistema
di relazioni”, hanno annunciato nell'agosto 2014 durante
la conferenza stampa offerta nel Caracol della Realidad ai “media
liberi, autonomi, alternativi o come si chiamino”, che
l'organizzazione ha scelto come interlocutori unici. In quell'occasione
gli zapatisti hanno proposto un'analisi impietosa del sistema
mediatico, che il capitalismo avrebbe mercantilizzato fino a
trasformarlo in fabbrica del “prodotto informazione”,
che in realtà disinforma6.
L'EZLN ha anche annunciato la creazione dei “tercios
compas”, uno sforzo comunicativo di cui ancora non
si conoscono i dettagli e che vede come protagonisti i guerriglieri,
che dovrebbero facilitare l'informazione ai media alternativi7.
Orsetta Bellani
@sobreamerica
Note
- Un video sulla ”otra comunicación”,
la comunicazione autonoma zapatista e il lavoro dei promotores
de comunicación si trova all'indirizzo: https://www.youtube.com/watch?v=Uzpqdh6GdQ4.
- ”È essenziale dotare le comunità
di mezzi di comunicazione propri, che sono un meccanismo chiave
per lo sviluppo della loro cultura”, dicono gli
Accordi di San Andrés.
- Intervista di Orsetta Bellani a Paco Vázquez, San
Cristóbal de Las Casas, Chiapas, novembre 2014.
- La voce dei senza voce. Si può consultare la pagina
web della radio all'indirizzo: http://www.radioinsurgente.org.
- Azalia Hernández Rodríguez, Radio Insurgente:
comunicación desde la autonomía zapatista,
XXX Conferencia Anual de ILASSA sobre Latinoamérica,
Universidad de Texas, 5 febbraio 2010.
- Luca Martinelli, Il subcomandante Marcos è “morto”,
ora parla Galeano, quotidiano Il Manifesto, 13
agosto 2014.
- La trascrizione in italiano della conferenza stampa si può
trovare ai seguenti link: http://enlacezapatista.ezln.org.mx/2014/08/14/trascrizione-della-conferenza-stampa-dellezln-con-i-media-liberi-autonomi-alternativi-o-come-si-chiamino-del-10-agosto-2014-a-la-realidad-zapatista-chiapas-mexico-prima-parte-parole-del-supg/
e http://enlacezapatista.ezln.org.mx/2014/08/16/seconda-parte-sub-moises/.
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