Potestà: diritto o potere che si esercita su
una persona o su una cosa.
È sabato pomeriggio quando un
uomo di mezzetà prende la metropolitana a Buenos
Aires.
Così inizia il film Potestad (Potestà)
di Luis César DAngiolillo, proponendo una situazione
apparentemente reale e quotidiana. Ma immediatamente il racconto
si spezza, frantumandosi e creando un ritmo sempre più
allucinato e angosciante. Chi è questuomo lacerato,
in preda a un dolore che non si riesce a calmare, in fuga e
senza pace? Si chiama Eduardo, è un medico; ha perso
la voglia di vivere, la salute mentale, lamore di sua
moglie. Il dolore per la perdita della figlia li ha allontanati
e divisi per sempre. Senza riferimenti, vaga allo sbando, in
una realtà che gli diviene estranea, confondendo in una
sequenza di ricordi ormai solo dolorosi il passato e il presente.
Nonostante queste premesse, non si tratta della rappresentazione
di una crisi esistenziale.
La sceneggiatura di questo film, firmata dallo stesso DAngiolillo
insieme a Ariel Roli Sienra, ha ottenuto il Primo Premio come
Miglior Adattamento Cinematografico di unOpera Letteraria
dallInstituto Nacional de Cine y Artes Audiovisuales
Argentino, ed è proprio grazie a questo premio che
gli autori hanno potuto poi realizzare il lungometraggio. Lopera
letteraria che è alla base del film è lomonimo
monologo drammatico di Eduardo Pavlovsky (1) ed è lo
stesso Pavlovsky il protagonista di questa versione cinematografica.
Pur riferendosi allopera teatrale, il film è naturalmente
unaltra cosa; ha il merito di saper svolgere scene e situazioni
solo evocate nel testo originale evitando tentazioni didascaliche,
e rafforzando anzi laspetto sperimentale del monologo
con una ricerca espressiva altrettanto rigorosa.
Lidea della sceneggiatura presentare la storia
di un uomo in una sequenza di schegge, dalla cui ricomposizione
emerge poi una realtà orrenda parte da una riflessione
del personaggio, espressa in un paio di passaggi del monologo,
in cui insiste col dire che la vita, pensata nel suo complesso,
potrà anche dare limpressione di essere omogenea,
ma se ci si ferma poi ad analizzare ogni singolo momento, ogni
gesto, sfugge qualsiasi linearità o consequenzialità
logica. Questa ossessione per il particolare esaspera la tendenza
a concentrarsi solo su se stesso, sulle proprie delusioni, sui
propri dispiaceri.
DAngiolillo spiega che le emozioni vissute nellassistere
alla rappresentazione teatrale di Potestad gli hanno
indicato che in quel monologo allucinato poteva nascondersi
un film.
Ed ecco così che il medico Eduardo ci porta attraverso
le immagini nella sua dimensione alterata; lo si segue anche
con simpatia, con compassione, oltre che con un senso di vertigine.
Ma poi, come nellopera teatrale, si è costretti
ad assistere alla rappresentazione di un dolore personale, che
non si può considerare legittimo.
Durante lultima dittatura militare Eduardo ha collaborato
in qualità di medico con gli agenti della repressione.
È proprio durante una delle loro operazioni
uccidere nel sonno una giovane coppia che Eduardo
trova nella casa la figlioletta neonata dei due e se ne impossessa.
È la figlia che lui e sua moglie hanno tanto aspettato
ma non sono riusciti ad avere. È il destino
che ha voluto che lei fosse là, per lui, per ricevere
tutto lamore che negli anni è cresciuto nella coppia
sterile. Non ha il minimo dubbio: quella bambina gli appartiene.
Quando, dieci anni più tardi, dopo la ricerca della sua
vera identità, gliela portano via, la perdita è
inaccettabile ed è vissuta come una tremenda ingiustizia.
Un po diverso, nella forma e nellimpostazione (qui
protagoniste non sono le vittime) dai film di denuncia e sulla
memoria che sono stati realizzati negli ultimi anni su queste
tematiche (Garage Olimpo e Hijos entrambi
di Marco Bechis), Potestad, prodotto interamente
argentino, girato nel 2002, propone scenari umani desolanti
ma offre anche lo spunto per una riflessione sulla situazione
attuale del paese. Nel tunnel metaforico della metropolitana,
da cui non si riesce a intravedere la luce, leggiamo anche,
senza retorica, il tentativo di spiegare qualche vicenda presente.
Alla fine, il film obbliga a chiedersi se nei processi storici
e politici che si sono susseguiti in epoca recente, la società
argentina abbia avuto un ruolo consapevole. Ormai abbiamo
capito chi è il protagonista di questa storia
sintetizza il regista Ora dobbiamo chiederci chi
siamo noi.
E qui, dallaltra parte del mondo, noi possiamo almeno
augurarci che questo film, profondo e intenso, ma lontano da
meccanismi di normale produzione e distribuzione, possa esser
visto e apprezzato da un pubblico il più vasto possibile.
Fernanda Hrelia
note:
1. Il monologo nella sua versione italiana (Patria potestà)
è stato pubblicato in Sipario n° 612, giugno
2000 (trad. di F. Hrelia).
Attori
Eduardo
Pavlovsky, autore del testo teatrale da cui è
stato tratto il film, nonché attore protagonista
nella pellicola, è una delle più originali
e riconosciute figure del panorama culturale argentino.
Medico psicoanalista, opinionista, drammaturgo e straordinario
interprete, ha partecipato in qualità di attore
a diversi film, oltre ad essere stato il protagonista
di tutti i suoi testi teatrali. In ambito cinematografico
ricorderemo tra i suoi ultimi impegni, la partecipazione
come protagonista al film La nube di Fernando
Solanas. Parte della sceneggiatura di questo film, presentato
alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1998, è ispirata
alla sua opera teatrale Rojos globos rojos.
Il monologo Potestad, del 1985, è
stato interpretato dallo stesso Pavlovsky in uno spettacolo
presente in rassegne e festival teatrali in diversi paesi
dEuropa e dAmerica. In Francia è stato
interpretato nel 1992 da Jean Louis Trintignant al Festival
Teatrale di Avignone.
Luis
César DAngiolillo debutta nella regia
cinematografica nel 1993 dopo una lunga e prestigiosa
carriera di montatore, che lo vede collaboratore dei più
importanti autori del cinema argentino. Col suo primo
lungometraggio, Matar al abuelito, vince alla
IX edizione del Festival del Cinema Latino Americano di
Trieste nel 1994; con Potestad ottiene
il Premio Speciale della giuria nello stesso
festival, nellultima edizione dellottobre
scorso. Il film è stato successivamente presentato
al Festival des Films du Monde di Montreal prima del debutto
a Buenos Aires. In Italia sono previste alcune proiezioni
a cura dellAssociazione per la Promozione della
Cultura Latino Americana (Apclai) a Torino, Milano e Roma.
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