Un Robin Hood dei tempi moderni
La Storia ed i ricordi si intrecciano e si confondono lungo
le pagine di questo romanzo (Bernard Thomas, Lucio, el anarquista
irreductible, Barcellona, Ediciones B, 2001), per arrivare
a scindersi in un unico splendido ed appassionante risultato.
Lucio Urtubia, bandito popolare o anarchico rapinatore di banche,
a seconda del punto di vista, truffatore che riuscì a
mettere in ginocchio la First National CityBank, diventa suo
malgrado un protagonista, leroe romantico di un romanzo
dalle tinte appassionanti e vive, un Robin Hood dei tempi moderni.
Bernard Thomas, noto per una precedente biografia di Alexandre
Jacob Jacob, recuerdos de un rebelde (Txalaparta, 1991)
(1) e per il suo ruolo di capo redattore della rivista satirica
Le Canard Enchaîné, viene investito dellarduo
compito di riuscire a mettere insieme gli infiniti pezzi di
questa vita lunghissima e piena di avvenimenti e di incontri,
cerca di mettere per iscritto una esistenza che sembra troppo
piena e troppo intensa per poter essere riassunta fra le pagine
di un libro. La sensazione è quella di una vita che trabocca,
che troppe cose sono successe per poter essere riassunte in
400 velocissime pagine che finiscono in un momento, e che non
ti permettono di staccare gli occhi neanche per un istante.
Il risultato è affascinante, esula la sfera privata di
un militante anarchico per arrivare a toccare ogni tipo di situazione,
per incontrarsi con personaggi come Sabaté ed il Che
Guevara, o eventi storici come la Guerra Civile Spagnola, lesilio
in Francia, la resistenza antifranchista, la resistenza popolare
sudamericana e la rivoluzione cubana.
Lucio, el anarquista irreductible nasce nel 1931
in un paese della Navarra, circondato da carlisti, cattolici,
e presto, per la vittoria del franchismo, da molto astio, a
causa di un padre che nel 1936 era segretario della UGT. Furono
proprio le parole del padre a far risvegliare in lui una coscienza
politica diversa quando preso dalla disperazione per le ingiustizie
di una società immobile e classista, oppressiva ed ingiusta
disse: Si tuviera que volver a comenzar, sería
anarquista. Le umili condizioni della sua famiglia,
la condanna sociale che gli era stata inflitta per la sua povertà
e per lonta di provenire da una famiglia di rojos,
lo spinsero in Francia, terra che per molti spagnoli, ignari
dei campi di concentramento che li attendevano al confine, aveva
voluto dire speranza e libertà.
È proprio in Francia dove Lucio mette in atto quanto
fino a quel momento era stato solo in potenza, la sua fede politica
nellanarchia, che si palesa grazie allincontro con
Francisco Sabaté, El Quico, in quegli anni in piena attività
militante contro il franchismo (se si volesse approfondire la
storia di Francisco Sabaté si veda il libro di Antonio
Téllez Solà, Sabaté: guerrilla urbana
en España, Virus, Barcellona, 1992) (2).
E il Quico, si trasforma davanti agli occhi del novello Lazarillo,
giovane muratore alle prime armi nel mondo dellanarchia,
in un modello, un eroe, un esempio da seguire e da cui imparare.
Sarà lui a insegnargli che non è un delitto rubare
ai ricchi per dare ai poveri, che non è un furto rapinare
una banca, ma si tratta di un esproprio proletario rivoluzionario
(ladrones privados contra ladrones de Estado).
Grazie a El Quico, e alla mitragliatrice Thompson che ricevette
da lui in eredità, Lucio diventa in pochi anni il più
temuto truffatore, falsificatore di assegni, di travellers
cheque, di passaporti per i compagni, di documenti, di soldi,
diventa un rapinatore esperto e imprendibile, tutto per los
compañeros que tanto sufrían en los distintos
frentes.
Questo è il lato di Lucio che lascia maggiormente attoniti
i lettori della biografia: tutto quello che questo militante
ha fatto è stato sempre dedicato alla causa, allinternazionale
libertaria e rivoluzionaria, non tenendo nulla per sé,
che considerò sempre una fortuna essere nato povero,
e che non si ritenne mai un mercenario, ma un semplice muratore,
perché è il lavoro la base di una vera società
libertaria.
Lagenzia AFP dichiarò nei giorni delluscita
del libro che Considerato come uno dei maggiori falsificatori
del dopoguerra, il militante anarchico Lucio Urtubia ha accettato
di raccontare la sua vita rocambolesca. Nel 1980 la polizia
francese ricercava un temuto falsificatore che aveva sparso
per tutto il mondo falsi travellers cheque. Fermò
un sospetto, Lucio Urtubia, ma non riusciva a credere che luomo
che aveva sfidato la più potente banca nordamericana
era un semplice muratore che tutti i giorni si alzava per andare
a lavorare.
Fanno infatti quasi tenerezza le parole con cui Lucio spiega
il perché di questa vita dedicata alla causa, i motivi
di un impegno totale ed assoluto, e lennesima incomprensione
verso un sistema giudiziario che lo portò per alcuni
mesi in carcere per truffa: Me trataron de deshonesto,
pero yo les dije muy claro: los ladrones son los bancos; nosotros,
lo único que tratamos de hacer es restablecer un poco
el equilibrio.
Oggi Lucio continua a lavorare in Francia come muratore, costretto
dalla legge a non falsificare più ha deciso di aiutare
la causa occupando edifici abbandonati, ristrutturarli e dedicarli
a chi ne ha bisogno. Sostiene di non avere bisogno dello Stato,
e daltronde dopo aver ascoltato Louis Joinet, numero due
della Magistratura francese dire ¡Lucio representa
más o menos todo lo que yo hubiera querido ser!
qualche dubbio viene anche a noi.
Arianna Fiore
note redazionali:
1. Esiste una versione italiana di questo libro:
Bernard Thomas, Jacob Alexandre Marius, detto Escande, detto
Attila, detto Georges, detto Bonnet, detto Féron, detto
Duro a morire, detto il Ladro, Catania, Centolibri, 1985.
2. Anche di questo libro esiste una versione italiana: Antonio
Tellez, Guerriglia urbana in Spagna Sabate, Ragusa,
La Fiaccola, 1972.
|