È passato quasi
un anno da quando è iniziata la lotta contro chi vuole
spazzare via il nostro progetto politico, sociale ed ecologico,
con la realizzazione di un autodromo.
Quindi viene naturale chiedersi come va a Libera?
Possiamo dire che va molto bene, in uno scritto diffuso a Modena,
in dicembre, abbiamo sintetizzato il nostro metodo di lotta:
GIOIA E RIVOLUZIONE.
A metà dicembre 2003 è arrivato il sollecito alla
giunta DS, da parte del progettista dell’autodromo, di
accelerare i tempi di evacuazione degli stabili presenti sui
terreni interessati, e quindi di Libera.
In risposta ai continui tentativi da parte del Comune di far
passare il progetto dell’autodromo come utile e indispensabile,
come assemblea di Libera abbiamo deciso di non andar via dallo
stabile e di non accettare nessun compromesso.
Com’è usuale nella nostra pratica di lotta abbiamo
subito rilanciato con un’azione contro la ditta che ha
progettato l’autodromo, Democenter; una conferenza pubblica
svoltasi il 7 febbraio e l’apertura il 14 febbraio della
biblioteca libertaria/anarchica Unidea in via Sant’Agata
10, nel centro di Modena.
A metà gennaio, «armati» di metro, nastro
da cantiere, siamo andati a rilevare le dimensioni su cui sorge
Democenter, proponendo al suo la costruzione di un sambodromo
e l’abbattimento degli stabili attualmente presenti.
La conferenza pubblica di sabato 7 febbraio per noi è
stato un momento di confronto importante per poter decidere
collettivamente e pubblicamente le forme di lotta future.
“Le scuole guida non servono”
Possiamo dire che la conferenza è andata bene. Hanno
partecipato più di settanta individualità, e la
solidarietà incontrata è stata tanta. Dopo aver
elencato le numerose azioni e iniziative in difesa dell’ambiente
e contro il modello di sviluppo che vuole Modena capitale dei
motori, abbiamo reso pubbliche le prossime iniziative contro
l’autodromo:
– una lettera rivolta a tutte le autoscuole di Modena
per informarle delle posizioni espresse dal sindaco e da chi
è favorevole all’autodromo: «[…]
le scuole guida non servono a niente. È necessaria una
pista prove per imparare a guidare […]».
– un manifesto di solidarietà che verrà
diffuso per la città in cui, oltre che a ribadire la
nostra posizione a rimanere, riporteremo i nomi di tutte le
realtà che hanno espresso solidarietà alla nostra
lotta.
– un volantinaggio rivolto a tutti gli studenti in cui
chiediamo espressamente di darci solidarietà morale e
pratica
– una proposta rivolta a tutte le realtà interessate
al rimboschimento dell’area intorno a Libera, e che noi
inizieremo a primavera.
Il 14 febbraio abbiamo aperto la biblioteca Unidea nel centro
di Modena. Il ritorno in città è per noi un fatto
di estrema importanza, questo ci consente di sviluppare la lotta
contro l’autodromo dentro la città di Modena con
maggiore continuità.
Abbiamo ricevuto la solidarietà attiva di numerosi gruppi
anarchici e di molte realtà dell’arcipelago ecologista.
Sabato 10 maggio 2003 con 450 persone e sabato 4 ottobre 2003
con più di 1.500 presenze, abbiamo sensibilizzato l’intera
città.
Le 1.800 firme di cittadini che abitano intorno a Libera ridanno
la forza per rilanciare.
Siamo contenti perciò di comunicare che il 9-10-11 aprile
ospiteremo a Libera l’incontro con il C.I.R. (Corrispondenze
Informazioni Rurali), e che per il 18-19-20 giugno ospiteremo
e contribuiremo a realizzare la futura fiera dell’autogestione.
Due momenti che esprimono la nostra risposta all’attuale
modello sociale. Il nostro modello di sviluppo è l’autogestione
ovunque.
Libera va avanti nonostante la spada di Damocle chiamata autodromo.
Libera va avanti e va avanti bene.
Libera
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