Questo numero. Come ogni estate, la rivista copre 3 mesi ed è particolarmente “spessa”: 116 pagine, come negli ultimi due numeri estivi (2006 e 2007). E istintivamente si affaccia la considerazione che ogni numero di “A”, durante l’anno, dovrebbe essere almeno così.
Leggere. Un rapporto particolarmente stretto lega “A” al piccolo mondo dell’editoria anarchica e libertaria: una manciata o poco più di piccole case editrici, alcune ben consolidate con cataloghi di 100 e oltre titoli, altre più recenti. Offriamo loro la possibilità di far conoscere la propria attività pubblicando praticamente su ogni numero, a rotazione, delle loro pagine pubblicitarie. Siamo inoltre in contatto con loro per conoscerne i programmi editoriali e per decidere insieme di quali libri pubblicare su “A” alcune pagine di anticipazione: cosa che certo permette loro di “spingere” le vendite, ma al contempo ci consente di offrire ai nostri lettori spunti di riflessione di vario tipo (teorico, storico, d’attualità, ecc).
A monte c’è la nostra convinzione che la lettura sia sempre stata e debba restare un momento centrale nella vita di chi, pur nelle forme e nelle modalità più varie, senta e soffra le ingiustizie sociali e intenda impegnarsi per cambiare le cose. Storicamente abbiamo alle spalle, come anarchici ma non solo (pensiamo alle diverse scuole presenti nel movimento operaio e socialista, negli ultimi 150 anni), il vero e proprio “culto” dei libri e dei periodici che ha caratterizzato intere generazioni di militanti repubblicani, socialisti, anarchici, comunisti, ecc. – da quelli di più umili origini sociali agli intellettuali.
Con l’avvento prima della televisione poi di Internet c’è chi ha vaticinato la fine della lettura, sostituita da nuove forme di “approccio” all’informazione e alla cultura. Senza addentrarci in discorsi complessi, vogliamo qui affermare – con semplicità e chiarezza – la nostra convinzione nell’assoluta insostituibilità della lettura nel costruire un approccio critico e ragionato alla realtà circostante – quindi, ancor più, in quella che una volta si chiamava “la formazione del militante”. I nuovi media si affiancano alla stampa e possono dare un valido contributo all’allargamento del pubblico e delle occasioni e modalità di fruizione, ma non la possono, non la devono eliminare.
Un piccolo esempio ne è la versione on-line di “A”, tempestivamente messa in rete ogni mese: può essere consultata prima ancora che la rivista arrivi a casa degli abbonati o nei punti-vendita. Nell’insieme, il numero dei lettori, grazie alla consultazione on-line, raddoppia.
Dossier. Al centro di questo numero ci sono due dossier. Vengono stampati anche a parte, in centinaia di copie.
Come gli altri dossier, costano un euro l’uno. Per ordinazioni da 1 a 49 copie, aggiungere 2,00 euro fissi quale contributo per le spese postali. Per ordinazioni di almeno 50 copie, il costo unitario scende a 50 centesimi e le spese postali sono a nostro carico. Per ordinazioni di almeno 200 copie il costo unitario scende a 20 centesimi e naturalmente le spese postali sono a nostro carico. I quantitativi si possono riferire a tutti i dossier: per esempio, una richiesta di 50 dossier può comprendere 5 dossier di Bakunin, 5 di Malatesta, uno ciascuno di quelli curati da Adriano Paolella e Zelinda Carloni, 20 dossier sull’antifascismo anarchico… fino al totale di 50 dossier complessivamente.
Il solo dossier su Emilio Canzi (48 pagine) costa 3,00 euro, che si dimezzano (euro 1,50) in caso di richieste da 20 copie in su.
Per ulteriori informazioni o chiarimenti, contattateci.
Una mano. Tutto costa, si sa. E costa sempre di più. Anche questa rivista. Escludiamo aumenti di prezzo, anzi siamo impegnati – per quanto possibile – a fornire numeri con più pagine. Il tutto nell’ambito di una rivista e di una cooperativa editoriale che si basano, da sempre, sull’impegno volontario e militante come filosofia di fondo e come scelta quotidiana il più estesa possibile.
Il sostegno dei compagni, degli amici, dei lettori, di chi si riconosce anche criticamente nel nostro impegno è sempre stato fondamentale. E lo è ancora.
Ci sono tanti modi per sostenere “A”. Abbonarsi, sottoscrivere abbonamenti sostenitori, sottoscrivere e basta (inviandoci soldi), diffondere mensilmente qualche copia, contattare edicole e librerie disponibili a tenere “A”, organizzare cene-benefit o altre iniziative, ecc. ecc. Da oltre 37 anni contiamo anche su queste cose. Ci contiamo anche per il futuro. Magari a partire proprio da questa pausa estiva.
Il prossimo numero (338), datato “ottobre 2008”, uscirà verso la fine di settembre (e dovrebbe arrivare agli abbonati all’inizio di ottobre).
Buona estate. E buona lettura.
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