Rivista Anarchica Online


movimenti

Né Stato
né mercato


Testo e foto di Paolo Poce

 

Le notizie corrono veloci, centinaia in assemblea, migliaia nei cortei spontanei e continui che bloccano le lezioni e spesso irrompono nella città occupando le strade e bloccando il traffico. Da Roma a Pisa, da Napoli a Padova, da Milano a Bologna, da Perugia a Torino, le facoltà e gli atenei cominciano le mobilitazioni contro la legge 133 e la finanziaria che, tra l'altro, intende dismettere in via definitiva l’università pubblica. L’università infatti rischia di sparire per sempre!

Con determinazione si urla nei cortei “Non saremo noi a pagare la vostra crisi”, “Né stato né mercato” questi slogan ricorrono più volte nelle discussioni assembleari, nulla della vecchia università è conservabile come tale: la dequalificazione determinata dal 3+2, la distribuzione feudale e nepotistica del potere, la povertà di stimoli e la debolezza della ricerca, tutti elementi che nessuno ha voglia di conservare intatti.


Piuttosto l’esigenza condivisa è quella di cominciare a progettare un’altra università che sappia definire un nuovo campo di decisione comune e democratica sul sapere e sulle forme della cooperazione scientifica.