A Firenze, via Fabrizio de André (angolo Lungarno Moro!) all’inizio di ottobre e per tre giorni abbiamo osservato/partecipato alla Vetrina dell’editoria anarchica e libertaria. Una bella riuscita, sia per la nutrita presenza di compagne e compagni provenienti da diverse regioni d’Italia con una discreta “rappresentanza” di anarchici provenienti dalla Francia e dalla Svizzera, sia per le numerosissime presentazioni di libri, dibattiti, le belle esposizioni e le performances artistiche e musicali variegate e stimolanti con quel pizzico di immaginario popolare e rivoluzionario che le ha colorate.
Vorrei veramente congratularmi con i promotori perché sono riusciti a farci vivere per 72 ore in una di quelle specie di TAZ (Zone temporanee autonome) durante le quali al sol dell’anarchia ci si può credere... un po’.
Oltre a qualcuna delle immagini che ho catturato, vorrei farvi parte di qualche domanda che mi sono posto: le persone ultra cinquantenni erano probabilmente una maggioranza, perché c’erano pochissimi giovanissimi; le case editrici libertarie e anarchiche checché se ne dica pur nella loro variegata sensibilità, anzi forse proprio grazie a questo dimostrano che la “nostra” cultura continua ad arricchissi sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo e in quel di Firenze erano quasi tutte presenti. Mi è sembrato invece che, oltre alle oramai tradizionali pubblicazioni (A rivista anarchica, Umanità Nova, Sicilia libertaria, etc.) erano poco, o non ben rappresentate, le altre diverse e numerose testate anarchiche e libertarie che girano nel movimento. Perché non hanno saputo o voluto cogliere come si poteva quest’occasione per far conoscere le loro riviste e quindi le loro idee e attività?
L’internazionale italo-francese (con in mezzo i nostri ticinesi) dell’editoria libertaria e anarchica che si è riunita durante questi tre giorni è troppo ristretta: come fare per far partecipare anche gli spagnoli, gli inglesi, tedeschi, greci... sudamericani, libanesi, anche solo con qualche titolo?
Insomma di lavoro ce n’é da fare e tanto, spetterà a ognuno di noi a dare il proprio contributo affinché le prossime Vetrine siano ancora più complete.
Per concludere una nota di critica e una perplessità.
Sono stato molto attento alla presentazione del libro di Selva Varengo sulla rivoluzione ecologica... peccato che non si sia pensato alla raccolta differenziata dei nostri rifiuti anche durante questa nostra piccola TAZ!
E poi. Da circa quarant’anni, cioè da quando ho avuto la possibilità di assistere a incontri di tipo anarchico, si cantano sempre le stesse canzoni. Certo esse fanno parti della nostra storia e della nostra tradizione... ma se l’immaginario che esse ci tramando è sempre umanamente forte, rimango come dicevo perplesso. Vuoi vedere che l’anarchismo non riesce a creare niente di nuovo?
Coraggio e sempre avanti ...