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Lo scorso 30 novembre si è chiuso come ogni anno il bilancio annuale della rivista. E si è chiuso male, con un deficit nell’anno 2009 di oltre 27.000 euro, che sommato al deficit pregresso porta a un deficit di euro 48.399,62.
Da vari anni la rivista vede aumentare il suo deficit: tra le ragioni degli aumentati costi c’è il notevole aumento delle pagine, passate da una media di 70 pagine a numero alle attuali 100. È questa una precisa scelta editoriale, conseguente alla nostra volontà di dare più spazio a più scritti, tematiche e opinioni, facendo fare – come ha fatto – un salto di qualità alla rivista. E anche così la rivista ci sta stretta, ogni volta che “chiudiamo” un numero restano fuori (e slittano a numeri successivi) vari articoli.
È evidente, però, che così non si potrà andare avanti per tanto tempo. O si riducono le spese o aumentano le entrate. Noi puntiamo su questa seconda opzione. Abituati in altre occasioni a chiedere uno sforzo finanziario ai compagni, agli amici, a chi si riconosce anche criticamente in “A” per non chiudere, questa volta chiediamo il medesimo sforzo per un fine diverso, positivo. Questa volta il nostro appello è per non tornare indietro, per non trovarci costretti a fare una rivista più smilza, più povera, meno ricettiva dei mille colori delle pratiche e dei pensieri critici, libertari, antiautoritari. È una sfida. Entro la prossima estate vedremo quale sarà il futuro di “A”. E ne riparleremo.
Che cosa può fare ciascuno di voi? La prima indicazione viene dall’elenco, particolarmente sostanzioso (come ad ogni fine anno), dei fondi neri (sottoscrizioni e abbonamenti sostenitori): ricorda che mettere mano al portafogli resta una sana e vecchia ricetta. Iniziare a diffondere qualche copia della rivista, regalare un abbonamento (o un CD o DVD di De André o sullo sterminio nazista dei Rom o altro materiale da noi prodotto) ad amici e parenti, organizzare iniziative benefit (cene, concerti, ecc.), proporre la rivista in vendita a edicole o librerie o in abbonamento a biblioteche ed enti vari: sono queste alcune delle cose che si possono fare per allargare il nostro “giro”, non solo finanziario.
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