Rivista Anarchica Online
L'I.R.A. funesta
a cura della Redazione
Intervista con il capo militare dell'I.R.A.
Sull'I. R. A., - il movimento rivoluzionario ha sicuramente preso una grossa cantonata. Troppo
spesso si esaminano fatti, cose, persone attraverso la lente deformante dei desideri. "Se i
guerriglieri dell'I.R.A. (soprattutto i Provisional, cioè l'ala più estremista) combattono contro
l'imperialismo inglese non possono che essere dei compagni" è stata la grossolana analisi fatta
da molti. La realtà è molto diversa, così come lo è quasi per tutti i movimenti di liberazione nazionale. L'intervista a Seamus Twomey, capo militare dell'I.R.A. provisional, che pubblichiamo in queste
pagine (tradotta da una rivista universitaria irlandese) elimina qualsiasi dubbio sulla
connotazione politica dell'I.R.A. e in questa ottica la proponiamo ai nostri lettori.
Stiamo cercando di sapere da importanti personalità irlandesi cosa significhino per loro le
parole "nazionalismo irlandese". Può spiegarci che significato hanno per lei queste due parole?
Dobbiamo fare subito una distinzione tra "nazionalismo irlandese" e "repubblicanesimo". Un
"nazionalista" è colui che lavora per il progresso del proprio Paese facendo tutto ciò che è nelle
sue possibilità per promuovere l'industria ed aiutare il popolo. La nostra definizione implica la
nostra tradizione militante repubblicana. La definizione che noi diamo del termine "nazionalismo"
vuol significare prima di tutto ottenere la libertà per il proprio Paese e quindi adoperarsi per
migliorare lo status della popolazione.
Che cosa pensa di coloro i quali insistono nel dire che essere irlandesi non impedisce loro dal
rimanere parte integrante dell'Inghilterra? Permetterebbe loro di restare qui?
Certamente. Quello che questa gente dimentica è che meno di cento anni fa persone che la
pensavano alla stessa maniera furono le prime a sollevarsi e combattere. I presbiteriani che oggi
sono i più ansiosi nel mantenere i rapporti con l'Inghilterra allora combatterono per la libertà
dell'Irlanda. Ciò che sono oggi e ciò che potrebbero essere domani sono due cose completamente
differenti.
Quali sono gli obiettivi che vi proponete?
Il nostro primo e principale obiettivo è l'unificazione del nostro Paese. Questo significa cacciare
gli Inglesi dalla parte occupata del Paese. Dopo di ciò l'intero sistema del Nord e del Sud dovrà
essere cambiato.
Crede che gli Inglesi siano il maggior nemico dell'unificazione dell'Irlanda. Non è forse vero
che c'è, attualmente, una polarizzazione tra due distinte comunità del Nord e che l'uscita di
scena degli Inglesi significherebbe soltanto - e semplicemente - l'uscita di scena di qualcuno che
sta cercando di tenere divise queste due forze antagoniste?
Quanto ha detto ha il sapore di un argomento politico. I politici tendono al settarismo dove ciò fa
loro comodo. Basilarmente, un lavoratore di una qualsiasi delle due parti in oggetto starebbe male
anche se non vivesse nell'Irlanda del Nord. Accelerare questa situazione abolirà ogni antagonismo.
Che valore dà alla democrazia?
Non credo che in Irlanda vi sia - allo stato attuale della situazione politica - qualcosa che possa
essere definito "governo democratico". Il sistema politico nel Sud del Paese - il Libero Stato - non
è mai cambiato. È sempre portato avanti dalla stessa amministrazione voluta dagli Inglesi. Un
sistema simile venne creato anche nel Nord ed è tuttora lo stesso. Nel senso stretto della parola,
attualmente la democrazia non esiste. Si può aggiungere che negli ultimi due anni è stata
soppressa anche la libertà di parola. Anche i lavoratori iscritti e militanti nei sindacati che
esprimono le loro idee sono considerati alla stregua di pericolosi sovversivi. Credo che in questo
Paese la democrazia non sia mai esistita.
Possiamo parlare un poco di lei? Lei deve essere una persona molto coraggiosa. Sente di essere
pauroso? Deve credere in questi ideali anche e più che della sua stessa vita e desidereremmo
sapere cosa prova ad essere quello che è, cioè una persona perennemente cacciata ed in
costante pericolo di vita.
La gente mi dice che vivere come faccio io deve richiedere una grande dose di coraggio. Non è
così. Ogni persona normale - ed io ambisco ad essere definito tale - ha paura. Ogni essere umano
ha paura ed io immagino che il giorno che uno smettesse di averla, quel giorno stesso smetterebbe
di essere un essere umano. Naturalmente crebbi in una situazione di così grande degradazione e
disoccupazione ed umiliazione che la vita che la nostra gente faceva non poteva considerarsi a
buon diritto una buona vita. Dissi a me stesso che quando fossi cresciuto e mi fossi sposato, per i
miei figli avrei voluto sicuramente qualcosa di diverso da tutto ciò.
Nel caso che voi riusciste a cacciare gli Inglesi, cosa accadrebbe a coloro che guardano a voi
come a dei nemici ed a coloro che vi si contrappongono? Che farete allora per correggere la
situazione che si verrebbe a creare?
La storia, specialmente quella a noi più vicina, ha mostrato che i nemici di ieri possono molto
rapidamente diventare gli amici di oggi. I Paesi del Terzo Mondo e le nazioni europee annoverano
una serie di esempi senza fine. I mezzi di comunicazione di massa sono largamente responsabili
nell'infiammare l'antagonismo tra i popoli con una propaganda piena di esagerazioni.
Quale ruolo avrebbero i Provisionals dell'I.R.A. se gli inglesi decidessero di ritirarsi?
Nel caso di un ritiro delle truppe inglesi sarebbe loro compito salvaguardare la popolazione senza
distinzione alla connotazione politica o al credo religioso. Quindi dovranno mettere mano ad un
programma di riforma sociale ed economica. Non si porrebbe neanche il problema di porsi sotto la
sovranità della Libera Irlanda. Ciò sarebbe ridicolo. Significherebbe solo passare da un padrone
all'altro. I governanti dell'Irlanda del Sud sono quelli che stanno facendo di tutto per rafforzare le
divisioni politiche settarie attraverso stampa ed altri mezzi di comunicazione di massa. Invece di
presentare la nostra come una lotta nazionale nel territorio occupato del nostro Paese, essi
presentano tutto questo come una guerra settaria, cosa che non è affatto vera. La nostra è una
lotta per la libertà ed il settarismo non rientra affatto.
Crede realmente - allo stato attuale delle cose - nella reale democrazia?
Certo. Ma vi sono due parole che sono molto simili, ipocrisia e democrazia. Quella che la maggior
parte dei governi chiama democrazia è in realtà solo dittatura.
Lei crede che l'Irlanda come entità geografica appartenga agli irlandesi?
Sì, è un'isola e per migliaia di anni è stata una sola unità e non se ne può tagliare via una parte e
dire poi che sono due Paesi differenti.
Quale valore da l'I.R.A. alla pace?
La pace è una parte molto importante del programma dell'I.R.A. Pace è una parola di cui troppo
spesso si abusa. Pace per alcune persone significa accettare passivamente lo status quo. La pace
non deve venire disgiunta dalla giustizia.
Ma come può costruire la pace con la violenza?
Questo è un punto di vista ridicolo. Da tutte le guerre è poi nata la pace. La pace non è mai nata
se non dalla violenza.
È importante che gli irlandesi si identifichino con l'I.R.A.?
Sì, va benissimo. Ma, di più, per citare un altro irlandese che risponde al nome di Terence
McSweeney, ciò significa che se non si ha il pieno appoggio della popolazione si è in errore. Ogni
persona il cui Paese viene calpestato ha il diritto-dovere di ergersi e difenderne la libertà. Per
come la vedo io questa è la vera democrazia.
Ciò starebbe a significare che la vera democrazia si ha quando una persona non fa che seguire i
dettami della sua coscienza? La democrazia non implica in qualche modo che l'individuo debba
accettare il volere della maggioranza espressa in qualche modo ma democraticamente?
Esatto. Ma solo quando quell'esperienza è libera e non è il risultato di qualche esercizio di
"lavaggio del cervello". Si ha la libertà quando una persona per proprio conto arriva ad una
conclusione logica e la esprime.
Se lei venisse responsabilizzato dell'attuale situazione e questa responsabilità le venisse rimessa
domani mattina, cosa farebbe?
Non mi augurerei di essere messo in una simile posizione perché una persona della mia
educazione non la vedrei bene in una simile posizione. Mi sentirei decisamente incapace di dover
discutere con statisti del mondo intero. Quindi non vorrei accadesse mai una cosa simile. Son solo
una persona come ce ne sono tante con punti di vista più che normali.
Supponendo che un giovane venga da lei e le dica che vuole entrare a far parte dell'I.R.A. non
avrebbe qualche scrupolo nell'invitarlo ad abbracciare il tipo di vita che lei stesso ha
abbracciato?
Nessuno scrupolo.
Ha uno stretto controllo su tutte le reclute?
Certo, è vero.
Qual è il sistema di governo dell'I.R.A.? E, prima di tutto, quale è la sua esatta posizione in seno
all'organizzazione?
Sono capo di stato maggiore dell'I.R.A. che è essenzialmente un grado militare. Non sono un
politico e non ho molto talento per la politica. Altri hanno la responsabilità di quel settore. Il
sistema di governo si basa su quelle che sono chiamate "convenzioni" - congressi - e che ogni
compagnia, ogni unità ha. Da lì nasce una linea politica e ancora lì vengono scelti i delegati che
rappresenteranno compagnie e unità a livello di comando di battaglione, brigata e comando
generale. Tutti i problemi vengono dibattuti tra i delegati che poi elaborano un programma che
verrà presentato direttamente in sede di convenzione generale. L'esecutivo dell'armata è poi scelto
tra i differenti membri presenti. L'esecutivo sceglie lo stato maggiore che poi sceglierà un capo di
stato maggiore, appunto. Costui potrà, a sua volta, scegliere il suo stato maggiore.
Dove e come avviene la preparazione militare?
Le "reclute" non sono preparate, ma non dimentichi che le loro conoscenze derivano da un
passato di molte e tra loro differenti rivoluzioni che hanno avuto luogo qui in Irlanda. Credo che
l'Irlanda abbia prodotto una delle più belle forze guerrigliere. Le più efficienti tattiche di guerra ed
uno studio profondo di tutte queste campagne militari ci fornisce la gran parte delle nostre
conoscenze militari. Senza vantarmi posso affermare che abbiamo molto poco da imparare da
qualsivoglia Paese in materia di guerriglia.
Si sente spesso dire che il vostro movimento è solo una facciata per più importanti movimenti
rivoluzionari internazionali che appaiono sempre molto felici di appoggiarvi instancabilmente,
di qualsiasi matrice politica essi siano. Che cosa ne pensa?
Dico che è una sciocchezza bella e buona. Noi abbiamo la gran parte degli appoggi dagli stessi
irlandesi in esilio. Nessun aiuto dal socialismo internazionale e cose del genere. Non vi sono
interessi stranieri di qualsivoglia genere o tipo. Nel cuore sono socialista, sono sempre stato un
socialista. Mi sono trovato a lavorare per il sindacato e così via. Ma nello stesso tempo sono di
destra. Alcuni dei miei compagni nel movimento hanno tendenze molto più a sinistra dei socialisti.
Ora la propaganda sta cercando di spiegare che per queste ragioni nei nostri ranghi ci sono delle
divisioni. Questo è un altro modo di cercare di conquistare dividendo e creando confusione tra i
ranghi e le file del movimento. Sono solo delle volgari ed inutili sciocchezze.
Prima di incontrarla avevo l'impressione di incontrare qualcuno molto differente da me.
Pensavo lei fosse molto aggressivo. Sono sinceramente stupito di trovarla così "umano" e quasi
vulnerabile. La cosa che mi turba veramente molto sono gli assassinii. Non credo sarei capace
di uccidere un'altra persona anche se lo volessi. Sarei fisicamente incapace di compiere l'atto.
Vorrei sapere cosa prova uno come lei riguardo a tutto ciò? È vero che non ha alcuno scrupolo?
No, se nella mia coscienza so di essere nel giusto nel compiere un simile atto. Vengo guidato dalla
mia coscienza in ciò che credo. Non accetterei mai qualcosa che potrebbe creare un mostro al di
fuori di me. La vita umana non può essere rimpiazzata. In una lotta, in un combattimento, si deve
essere sicuri al cento per cento e convinti nella propria mente e nel proprio pensiero che non si sta
facendo nulla che potrebbe poi distruggerci come esseri umani. Non bisogna aver alcun
tentennamento e pensare quindi che ciò che si sta facendo possa essere sbagliato. Se si ha anche il
più labile dubbio circa ciò, è bene non proseguire nell'operazione in atto. Ogni persona aderente al
movimento Repubblicano, se non è più che certa di essere capace di poter portare avanti
operazioni militari, se queste cose sono per lei fonte e causa di dubbi, è molto semplice, non
dovrebbe essere nel movimento.
Abbiamo usato in gran quantità la parola democrazia. Sarebbe interessante sapere se lei potesse
darcene una definizione.
Bene, per evitare generalizzazioni senza alcun senso, descriverò la democrazia nel movimento
repubblicano, che è una democrazia al lavoro che comprendo ed approvo. In un movimento come
il nostro ogni cosa nasce dalla base e ritorna alla base. I volontari dei livelli più bassi gestiscono le
loro convenzioni, scelgono i loro delegati, li mandano alla convenzione a livello di brigata dove i
rappresentanti sono eletti per andare a fare parte della convenzione generale dell'armata. In questa
convenzione si hanno tre corpi principali: l'esecutivo, il consiglio e lo stato maggiore. Ogni
persona presente alla convenzione diviene soltanto un membro volontario del movimento
Repubblicano. L'esecutivo rimane il guardiano del movimento nel caso vi fossero manifestazioni
di deviazionismo dalla linea che noi stessi ci siamo dati. Questo esecutivo quindi sceglie un
consiglio al quale viene demandata la scelta del capo di stato maggiore. Tutto ciò, per me, è il
vero significato della parola democrazia. A questo punto il capo di stato maggiore sceglie il suo
stato maggiore da proporre al consiglio per venire ratificato. Essi stessi, come consiglio, devono
essere ratificati dalla gran parte dei delegati presenti alla convenzione. Così si ha la democrazia
sempre al lavoro, dal più basso al più alto dei gradini e viceversa.
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