Rivista Anarchica Online
Le previsioni economiche dei padroni
a cura della Redazione
Il prodotto interno lordo aumenterà in Italia del 3,4%, mentre i prezzi al consumo aumenteranno
del 14%. Chi fa queste previsioni è la Chase Econometrics, un istituto internazionale di ricerche
economiche finanziato dalla Chase Manhattan Bank, che nel suo ultimo rapporto di previsioni a
lungo termine traccia le direttive probabili dell'economia mondiale e negli anni ottanta.
Un documento certo interessante perché anticipa le direttive su cui dovrebbero muoversi i nostri
nemici. Esaminiamone i dati più rilevanti. Innanzitutto la Chase Econometrics ritiene improbabile
che si ricrei una recessione come quella degli anni 1974 e 1975 e che inoltre è terminata l'epoca
degli elevati tassi di crescita.
Il prodotto lordo dell'economia mondiale dovrebbe subire un sensibile aumento e se questo nel
1980 crescerà del 3,4%, nei due anni successivi crescerà ulteriormente per assestarsi su un tasso
del 4% nel quinquennio 1983-1987. Questo tasso sarà determinato in misura sensibile dagli
U.S.A., mentre l'Europa avrà un tasso di crescita tra il 1984 e il 1987 del 3,4%.
Negli anni ottanta viene prevista una ripresa dell'inflazione ai ritmi del 1976-1977, invertendo la
tendenza prodottasi nel 1978. Anche il commercio mondiale dovrebbe subire un forte
rallentamento e il tasso di espansione non dovrebbe superare il 5% a causa del persistere di
elevata disoccupazione, bilance dei pagamenti in deficit e accentuata concorrenza dei paesi in via
di sviluppo.
La Chase Econometrics esamina anche gli sviluppi che dovrebbe avere lo S.M.E. prevedendo che
questo provocherà quasi certamente delle tensioni valutarie all'interno dell'Europa, poiché i
governi si sforzeranno di mantenere un'unione monetaria rigida senza aver attuato una
convergenza delle tendenze di sviluppo dell'economia dei rispettivi paesi.
Tutto questo dovrebbe portare a una rivalutazione delle monete europee soprattutto rispetto al
dollaro, tanto che gli anni ottanta dovrebbero assistere a un sempre più consistente afflusso di
capitali d'investimento dall'Europa verso gli U.S.A. invertendo quindi la tendenza che ha
contrassegnato gli anni sessanta.
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