Rivista Anarchica Online
Non è mai troppo tardi
a cura della Redazione
"La mia opinione è che in U.R.S.S. esiste una classe dominante e che questa è di tipo nuovo". La
noia che sta dipingendosi sui visi dei nostri lettori: "ma come, ancora sui nuovi padroni? "forse si
attenuerà se precisiamo subito che non vogliamo condire con una nuova salsa l'ormai nota
pietanza. Il fatto è che questa lapidaria, quanto scontata, affermazione viene fatta dall'illustrissimo
Paul M. Sweezy, la testa più lucida del neomarxismo internazionale, sulla "leggendaria" Monthly
Review (edizione italiana, ottobre 1978).
Bando all'ironia. Dopo sessantun'anni dalla "rivoluzione d'ottobre" anche Sweezy comincia a porsi
il problema di "analizzare la nascita, lo sviluppo e la maturazione della nuova classe dominante
a cui la società sovietica ha dato origine". Nel panorama marxista Sweezy rappresenta certo un
caso atipico se teniamo presente che la maggioranza delle "teste pensanti" nega che in U.R.S.S. ci
sia una classe dominante, accanto a una minoranza che tuttalpiù ammette l'esistenza di una
burocrazia privilegiata, a cui però non riconosce caratteristiche di classe. Sweezy, al contrario dei
suoi critici, che definisce "prigionieri di una versione ossificata della teoria marxista dello stato",
comprende che è controproducente continuare a negare l'innegabile: la realtà di sfruttamento nel
"paese del socialismo reale", e per salvare il salvabile della teoria marxista (che fa acqua da tutte le
parti), si accinge ad una operazione di ripulitura e di ridefinizione delle categorie marxiste. Si
tratta di un'operazione spericolata quanto intelligente: è nato il Gattopardo del marxismo.
Non vorremmo sembrare presuntuosi, ma è certo che la virata di bordo di Sweezy (cautamente
preannunciata sui precedenti numeri di Monthly Review) ci fa solo sorridere. Ma guarda un po':
noi anarchici con il nostro socialismo utopistico e non scientifico queste cose le avevamo capite
all'indomani della rivoluzione. Scriveva infatti Petr Arsinov nel 1921: "Oggi in Russia ogni
realizzazione cosiddetta socialista, ogni apparato statale governante il paese, ogni creazione di
rapporti politico-sociali, non è altro, nella sua essenza, che l'impianto di una nuova signoria di
classe sopra i produttori, la costruzione di un nuovo potere 'socialista' sopra di loro". (P.
Arsinov, La rivoluzione anarchica in Ucraina. Storia del movimento Machnovista, Sapere Ed.,
Milano, 1972, pagg. 22).
Sweezy invece, materialista scientifico, solo oggi fa la grande scoperta che la "nuova classe
sfruttatrice si sviluppa a partire dalle condizioni create dalla rivoluzione stessa".
Coraggio Sweezy, non è mai troppo tardi. E speriamo che ora anche la cultura sinistrese italiana,
nel suo consueto provincialismo, "scopra" sulla scia di Sweezy questa tematica che per tanti anni
ha ignorato o disprezzato a colpi di ideologia. Non contenti, speriamo che sulla scia dei
neomarxisti italiani anche quella parte (e non piccola, purtroppo) del movimento libertario che si
muove al loro traino scopra che approfondite analisi sulla nuova classe dominante sono state
elaborate dagli anarchici in questi ultimi vent'anni, di cui il recente convegno sui "Nuovi padroni",
tenutosi a Venezia, è stato il più ricco e complessivo momento di sintesi. Una buona occasione
per leggere il volume delle edizioni Antistato che raccoglie gli atti di quel convegno.
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