Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 11 nr. 90
marzo 1981


Rivista Anarchica Online

Argentina
a cura della Coordinadora libertaria latino americana

Per illustrare il clima e alcune delle cose che vengono fatte in Argentina, pubblichiamo ampi stralci di una lettera di un compagno.

Buenos Aires, 27 novembre 1980. Con i primi rigori di una estate che si presenta con la minaccia di lasciarci tutti fritti, vi mando queste righe che fanno parte di un sistema che ho inventato e che mi permette di conversare con i compagni che sono lontani dopo essere stato con un gruppo di giovani che danno vita e impulso alla biblioteca X.Y. di tanto gradevole ricordo, almeno per me. In questo nucleo c'è un po' di tutto, come in farmacia: poeti, cineasti, aspiranti letterati, lavoratori (cosa abbastanza strana di questi tempi), studenti, e qualcuno di quei sognatori, incalliti che credono che la rivoluzione sociale sia dietro l'angolo. Formano un gruppo originale che si divide molto bene il lavoro ed editano una rivista che si chiama "..." di cui sta uscendo il secondo numero e in cui trasfondono le loro inquietudini letterarie, che secondo il mio spirito critico non sempre centrano l'obiettivo. Ciò nonostante i giovani continuano l'attività e tengono aperto il locale - dettaglio per niente disprezzabile in questi tempi -, che funziona come cine-club con sufficiente successo sia per presenza di pubblico, sia per la vivacità dei dibattiti a cui assistono, per ordine superiore, un paio di poliziotti di quartiere come si confà a un regime che "cerca la via del dialogo".

Era molto tempo che non vedevo la biblioteca tanto frequentata. Vi sono domeniche in cui 150/200 persone seguono i cicli di cinema tedesco, francese, canadese o inglese. Poiché tutti i frequentatori sono giovani, molto giovani, esiste, in verità, un poco di disordine, direi di indolenza, che è la caratteristica universale di chi vive questo periodo, che a me sembra il pliocene. Ma non manca di rallegrarmi la partecipazione a una entità che in un modo o nell'altro ha una identità precisa e la cui attività non è un segreto per nessuno. I frequentatori di questo locale sanno bene di cosa si tratta e sempre circolano libri, si scambiano informazioni, i più capaci fanno opera di proselitismo, insomma questi ragazzi ci danno la sensazione che qualcuno ha ricevuto il messaggio.
A volte organizzano un concerto di chitarra o la presentazione di qualche lavoro letterario con la sua pleiade di bardi tanto rari quanto strani, con i loro indumenti strambi e le loro odi ermetiche la cui rappresentazione è veramente comica. Altre volte collaborano gruppi di teatro che hanno proliferato come i cinesi; ce n'è di buoni, mediocri, cattivi e pessimi, ma fra di loro si intendono... Ma, quello che conta, è che tutto questo dà vita al locale che, detto fra parentesi, è l'unico dei nostri che funziona. Sempre meglio che niente. Di quelli che voi conoscete tutti continuano a dare il loro apporto con una costanza ammirevole per molti motivi, se si tiene conto che la paura è merce molto corrente. Ogni tanto si tengono conferenze su temi anodini, perché quando si tenta di trattare argomenti politico-sociali non è permesso e alla data fissata una pattuglia si mette di fronte al locale per impedire lo svolgimento. Così vanno le cose! (...).
Voi sapete più di noi ciò che succede qui perché l'informazione è carente e tutto l'apparato non fa che ripetere le consegne ufficiali. La martellante propaganda di regime raggiunge limiti di tortura da cui nessuno sfugge perché persino attraverso i fori fanno passare ciò che vogliono inocularti. Se a questo si aggiunge l'instabilità economica, la paralisi politica, il rollare bellico del canale di Beagle (in riferimento ai preparativi bellici tra Argentina e Cile - n.d.r.), l'imbecillità sportiva, il virus patriottico e il disorientamento della maggior parte della gente, già potete avere un panorama approssimativo di come stanno le cose qui. C'è chi sostiene che l'America Latina è il fulcro della lotta, quello che è certo, però, è che è molto difficile vivere in queste condizioni. L'individuo più sicuro di sé finisce per diventare insicuro. Vi cito le aziende che sono fallite recentemente: La Martona, La Superiora, La Cantàbrica, Tamet, La Agricola S.A., Deutz, Sasetru, e una quantità di banche e finanziarie, e ne tralascio altrettante perché tutti i giorni sulla stampa appaiono notizie di fallimenti e elenchi di creditori. Cosa che mostra inequivocabilmente che il paese non funziona. (...) Però basta la salute.... Ciao.