Rivista Anarchica Online
Cronache sovversive a cura della Redazione
Palermo/condannato Valastro
Orazio Valastro, anarchico, è stato condannato a 5 mesi di carcere dal tribunale militare di Palermo.
Come si ricorderà, Valastro era stato arrestato una prima volta a Catania il 12 gennaio per
diserzione. Dopo otto giorni di carcere, era stato scarcerato con l'obbligo di presentarsi al Corpo.
Valastro, che con una lettera (pubblicata sul penultimo numero di "A") aveva deciso di rendere
definitiva la sua scelta di rifiuto dell'esercito, è stato arrestato una seconda volta a Catania il 4
marzo, mentre si recava in un cinema per parlare nel corso di una manifestazione antimilitarista.
Quindi il processo e la condanna a 5 mesi. Attualmente Valastro è detenuto nel carcere militare di
Palermo.
F.A.I./XV congresso
Dal 9 all'11 aprile si è tenuto a Roma il XV Congresso della Federazione Anarchica Italiana. Hanno
partecipato ai lavori oltre un centinaio di compagni aderenti e non alla F.A.I.. In apertura del
congresso, Umberto Marzocchi ha commemorato Pio Turroni, morto due giorni prima. Il dibattito si
è sviluppato prevalentemente su aspetti interni della vita federativa, ed in particolare sulla
definizione della questione del Patto Associativo, sulla ristrutturazione degli organi federali e sul
futuro del settimanale della F.A.I. Umanità Nova. Alla dimissionaria redazione palermitana
(che
peraltro mantiene la responsabilità dell'amministrazione e della distribuzione del giornale)
succederà, a partire dal primo numero successivo alla consueta pausa estiva (numero previsto per il
18 settembre), la Federazione Anarchica Milanese: U.N., dunque, che già era stata gestita da quei
compagni del '74 al '77, torna a Milano. Un contributo sostanziale e regolare alle pagine del
settimanale è stato attribuito alle numerose commissioni che il congresso ha nominato, ognuna delle
quali si occuperà (sempre con un occhio fisso ad U.N.) di una differente tematica (antimilitarismo,
repressione e controllo sociale, ecc.). Si è anche deciso di dar vita ad una cooperativa editrice,
risolvendo così definitivamente l'annosa questione della definizione proprietaria, giuridica e fiscale
del giornale. Nel periodo intercorrente tra il congresso ed il 4 luglio (data in cui U.N. sospenderà le
pubblicazioni), la responsabilità redazionale è affidata ai compagni di Carrara. Il congresso ha
anche
deciso di stampare un manifesto per la campagna di solidarietà con il compagno spagnolo Jesus
Fortez e alla compagna di Pio Turroni.
No all'estradizione di Jesus Fortez!
E' attesa per le prossime settimane la decisione dell'autorità giudiziaria in merito alla richiesta di
estradizione dell'anarchico spagnolo Jesus Emilio Gil Fortez, presentata dalla magistratura iberica.
Fortez si trova nel carcere romano di Rebibbia dal 7 febbraio, quando - con grande spiegamento di
forze e un battage pubblicitario intenso quanto effimero (dopo due giorni nessun mass-media ne
ha
più parlato) - venne arrestato a Monterotondo (Roma) nell'abitazione in cui da tempo regolarmente
risiedeva. L'accusa rivoltagli dalla magistratura spagnola è quella di essere implicato nell'attentato al
locale pubblico Scala, avvenuto a Barcellona il 15 gennaio 1978, in seguito al quale persero la vita
quattro persone (lavoratori e frequentatori del locale). Nonostante l'assoluta mancanza di indizi,
nonostante il fatto che 3/4 dei lavoratori di quel locale fossero aderenti al sindacato dello spettacolo
della C.N.T. (il sindacato libertario spagnolo), la polizia, la magistratura ed i mass-media
cominciarono a battere subito la pista anarchica e cenetista, tentando provocatoriamente di collegare
la manifestazione che quel mattino la C.N.T. aveva promosso contro il "patto della Moncloa" (un
accordo anticrisi sottoscritto da padroni, partiti e sindacati) con l'attentato indiscriminato contro il
locale Scala. Il movimento libertario spagnolo iniziò subito una campagna di denuncia e di
contro-informazione, della quale a suo tempo demmo conto sulla nostra rivista: furono evidenziate le
assurdità e le solite "strane coincidenze", tutte convergenti nel confermare l'estraneità del
movimento anarchico da quell'orrendo attentato. Dopo le retate antianarchiche e le pesanti condanne emesse
al processo, è ora la volta di Fortez, la
cui estradizione sarà legalmente possibile solo se sarà accettata la versione della magistratura
spagnola tendente a presentarlo responsabile o comunque implicato in fatti di natura "comune".
Evidenziare, dunque, il carattere politico (e non puramente criminale) della richiesta di estradizione
e la sua valenza persecutoria nei confronti di un compagno della C.N.T. è l'obbiettivo primo per far
sì che Fortez non venga consegnato al regime spagnolo e alle sue galere.
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