Rivista Anarchica Online
E' difficile instaurare un dialogo
Cari compagni di "A", Vi scrive una che può solo essere definita una
simpatizzante anarchica, dato che non faccio parte di
nessun gruppo ma sono completamente isolata sia dal paese dove abito sia a scuola, dove facevo parte
fino a poco tempo fa di un collettivo studentesco di sinistra nel quale ho militato attivamente e dal quale
sono uscita per ovvie ragioni ideologiche. Non per questo però è finito il mio impegno, in seguito
ho
organizzato delle assemblee studentesche, ho introdotto, seppur "clandestinamente", questa rivista a
scuola e l'ho fatta leggere ad alcuni dei miei pochissimi amici. Devo dire che non ho fatto molto in
concreto, in quanto alle assemblee studentesche vengono sempre le solite 20 o 30 persone su 600
studenti che siamo nella scuola, questo è veramente un fatto che mi scoraggia anche perché quelle
poche persone ascoltano e basta, perciò mi trovo sempre a dover parlare da sola senza poter instaurare
un dialogo più costruttivo. La cosa più preoccupante è che un po' in tutte le scuole
esiste più o meno la stessa situazione, cioè
scarsissimo interessamento da parte degli studenti per argomenti che vanno al di fuori della didattica,
delega assoluta di ogni tipo di responsabilità o impegno ai rappresentanti degli studenti, i quali non
fanno sentire nei consigli d'istituto la voce degli studenti ma delegano a loro volta ogni potere in mano
al preside o al vicepreside, come è il caso della mia scuola. In questa situazione si preferisce mollare
tutto e fregarsene perché sono più le delusioni che si subiscono che i risultati che si ottengono,
ma
dentro la mia testaccia testarda c'è un qualcosa che mi fa tenere sempre duro e continuare a lottare,
come ho sempre fatto fino ad ora. Scusate se ho parlato solo della mia esperienza, non vorrei sembrarvi
un'individualista quasi narcisista
che si compiace delle proprie azioni, la mia intenzione era quella di poter raccontare semplicemente la
difficoltà che si trova nella realtà quotidiana nel farsi accettare come persona libera, ma
soprattutto le
scarse possibilità di instaurare un dialogo con gli altri che sono sempre diffidenti verso le persone che
come me non hanno mai fatto segreto di ciò che pensano. Con i miei 17 anni di rabbia,
anarchicamente vi saluto. Elena (Pianiga)
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