Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 13 nr. 110
maggio 1983


Rivista Anarchica Online

Cronache sovversive
a cura della Redazione

Antimilitarismo / Riarrestato Mauro Zanoni

Lunedì 11 aprile Mauro Zanoni, 20 anni, è stato arrestato dai carabinieri di Asola (Mantova) mentre si trovava sul lavoro. E' stato immediatamente rinchiuso nel carcere giudiziario militare di Peschiera del Garda, in attesa di processo.
Come si ricorderà, Mauro avrebbe dovuto presentarsi in caserma il 7 ottobre scorso per prestarvi servizio militare. Con una dichiarazione pubblica, fece sapere (anche alle autorità militari) che non si sarebbe presentato in caserma, rifiutando al contempo la «scappatoia legale» del servizio civile. Ha così continuato la sua vita e la sua attività, fino a quando il 13 febbraio decise di presentarsi alla caserma di Pesaro, cui era stato assegnato, per ... rifiutarsi di indossare la divisa. Subito rinchiuso nel carcere militare romano di Forte Boccea, venne poi scarcerato il 2 marzo, con l'obbligo di ripresentarsi in caserma. Obbligo al quale Mauro puntualmente non ha ottemperato, tornando al suo paese e riprendendo il suo lavoro. Ora è di nuovo in carcere, in attesa che la magistratura militare si decida a processarlo per quel rifiuto del servizio militare che lui ha chiaramente dichiarato e praticato. Pare però che il giudice militare della Spezia non voglia considerarlo un obiettore totale, poichè le idee anarchiche non avrebbero secondo lui dignità tale da giustificare una simile scelta ideale.

Massa / Altro processo per l'avv. Fuga

Martedì 10 maggio è fissato alla Corte d'assise di Massa un nuovo processo contro l'avvocato anarchico Gabriele Fuga, in carcere da oltre nove mesi in attesa di giudizio per «partecipazione a banda armata» (Prima Linea). Il processo di Massa è relativo al numero unico Solidarietà libertaria, uscito quattro anni fa e dedicato alla tematica carceraria ed antirepressiva. Finora Fuga è stato interrogato in merito solo una volta, per rogatoria, da un giudice milanese che non sapeva nemmeno a che cosa si riferisse la denuncia partita da Massa.

Pisa / Avanti siam ribelli!

Con questo titolo è stata organizzata dai compagni della Biblioteca «Franco Serantini» (via S. Martino 48, 56100 Pisa) una mostra che raccoglie immagini e documenti del movimento anarchico a Pisa dalla Comune di Parigi all'avvento del fascismo (1871-1925). La mostra sarà esposta dall'8 al 22 maggio a Palazzo Lanfranchi, sul Lungarno Galilei. Domenica 8, alle ore 10, la mostra sarà inaugurata da un'assemblea-dibattito, alla quale interverrano anche gli storici L. Gestri, Alessandro Marianelli, Nico Berti e Claudio Venza.
Pisa ha rappresentato, nel periodo affrontato dalla mostra, uno dei centri più vivaci dell'anarchismo italiano: sede di numerosi fogli libertari, ricca di militanti sia in città sia nei dintorni, con una forte presenza nel movimento operaio ed in genere nelle lotte sociali, vicina ad altre zone di radicata presenza libertaria (Livorno, Carrara, ecc.). Da tempo i giovani militanti della Biblioteca «Franco Serantini» stanno portando avanti un serio lavoro di riscoperta e valorizzazione di questa parte importante (e perlopiù trascurata) della storia pisana.

Antinucleare / Ricordando la Polinesia

Si è conclusa la parte italiana del vero e proprio «giro del mondo» che dalla primavera del '79 sta effettuando Jad, un pittore anarchico di origine francese che ha vissuto per qualche anno a Tahiti, nella Polinesia francese (l'abbiamo intervistato su «A» 106, Da Tahiti all'Europa via Hiroshima). Portando per il mondo i suoi maxi-pannelli e le sue diapositive contro gli esperimenti nucleari nel Pacifico (e, più in generale, contro tutti gli esperimenti nucleari), Jad è impegnato a tempo pieno nel contattare persone e gruppi disponibili a dargli una mano nell'organizzare mostre in piazza dei suoi pannelli, manifestazioni, iniziative di qualsiasi tipo che contribuiscano a sensibilizzare l'opinione pubblica contro gli esperimenti nucleari. A Milano l'hanno aiutato gli anarchici della casa occupata di via Correggio, i punk anarchici del Virus, i compagni del Comitato di Lotta di San Siro; a Roma il gruppo anarchico Malatesta ed il gruppo dell'Opera Universitaria; a Venezia gli anarchici del gruppo Makhno; a Bologna i militanti della Lega per il Disarmo Unilaterale (LDU); a Firenze i nonviolenti; a Comiso quelli del Campo Internazionale per la Pace; ecc. ecc. A fine aprile Jad ha varcato con il suo grosso camper il confine con la Svizzera. In programma ci sono già varie iniziative pubbliche antinucleari, in alcune città della Svizzera francofona. Farà anche una puntata a Ginevra, per vedere se l'ambasciata russa si deciderà finalmente a dargli una risposta alla sua richiesta di portare anche in URSS la sua testimonianza antinucleare. Ad ogni buon conto, per almeno un altro anno continuerà ad attraversare l'Europa «armato» dei suoi sgargianti pannelli contro il nucleare.

Ancona / La c.d.c. dei G.I.A. cambia indirizzo

La Commissione di Corrispondenza dei Gruppi di Iniziativa Anarchica (costituitisi in federazione nel 1965, hanno nel mensile L'Internazionale il loro foglio d'espressione) informa in un suo comunicato di essersi trasferita da Genova ad Ancona per motivi di funzionalità. Pertanto ogni comunicazione che possa interessarla, dovrà essere inviata, d'ora in poi, al seguente indirizzo: Luciano Farinelli, casella postale 173, 60100 Ancona. I compagni già incaricati continueranno a farne parte.

Reggio Emilia / Concluso il XVI congresso della FAI

La CNT ha fatto scuola. Anche il XVI congresso della Federazione Anarchica Italiana (FAI), come i due congressi del sindacato libertario spagnolo dopo la fine del franchismo (Madrid 1979, Barcellona 1983), è stato affiancato da una serie di iniziative pubbliche, che hanno segnato il momento esterno, propagandistico, di un incontro che peraltro si è svolto «a porte chiuse» (oltre ai militanti della FAI, erano ammessi come osservatori solo altri anarchici conosciuti). Di queste iniziative pubbliche sono stati promotori attivissimi ed efficienti i/le militanti della Federazione Anarchica di Reggio Emilia: un gruppo che da vari anni segna in città ed in provincia un'intensa attività.
Giovedì 21 aprile c'è stata un'assemblea-dibattito con compagni presenti in organismi autogestiti di lotta, ferrovieri, metalmeccanici, precari della scuola, ecc. Venerdì 22, presente tra gli altri quel Maurizio Saggioro che fu licenziato perchè rifìutatosi di produrre pezzi destinati all'uso bellico, c'è stata una serata antimilitarista. Sabato 23, assente perchè ammalata Adele Faccio (deputato radicale, si è rammaricata nel telegramma di non aver potuto presenziare per chiarire perchè lei da «anarchica» si è fatta radicale), il dibattito anarchismo/radicalismo ha visto il confronto tra l'anarchico Claudio Venza ed il segretario reggiano del partito radicale. Domenica 24, la serata di maggiore affluenza (250 persone), dedicata alla solidarietà internazionale: particolarmente seguito l'intervento del belga Babar (cfr. in altra parte della rivista l'intervista da noi fattagli). Lunedì 25, infine, a conclusione dei lavori congressuali, una conferenza su attualità e proposte dell'anarchismo. E inoltre, proiezioni di audiovisivi, moltissimi manifesti anarchici sui muri di Reggio, due grosse strutture tubolari in due piazze del centro che reggevano pannelli annuncianti il congresso. Insomma, che a Reggio c'era un congresso anarchico non si poteva ignorarlo: ed anche la stampa si è fatta viva più del solito, con vari inviati speciali che, spesso, non hanno perso occasione per scrivere le solite banalità (i cravattoni neri che non ci sono più, il ricordo degli attentatori dell'800, ecc.).
Ma veniamo al congresso. Presenti circa 150 compagni/e, per circa metà osservatori, provenienti un pò da tutt'Italia con presenze particolarmente nutrite da Milano, dall'Emilia Romagna e dalla Toscana. Il dibattito, come previsto, si è sviluppato principalmente intorno alle relazioni presentate dalle varie commissioni, costituite al precedente congresso della FAI (Roma, aprile 1982) con il fermo proposito di rivitalizzare la federazione e costituire i perni di un lavoro di approfondimento teorico e di coordinamento e stimolo delle iniziative. Complessivamente questo congresso ha verificato il positivo funzionamento delle varie commissioni, ma durante il dibattito è emerso anche il problema della rappresentatività che le commissioni stesse hanno, esprimendo a volte a nome dell'intera FAI posizioni che una parte della federazione non condivide. Si è parlato dei problemi del mondo del lavoro, di antimilitarismo, della repressione, ecc.: più volte il dibattito si è svolto con fatica, altre volte la necessità di passare al successivo punto l'ha bloccato quando stava decollando. Ripensando alla CNT, a quelle sedute-fiume congressuali, alle centinaia di interventi, c'è di che riflettere sulla necessità/possibilità di «sfruttare» meglio occasioni d'incontro/dibattito quali sono i congressi. E non è certamente una riflessione che riguarda solo la FAI.
Dal congresso sono uscite mozioni (le pubblica Umanità Nova, che della FAI è l'organo settimanale). Sintetizziamo qui alcuni punti. In campo antimilitarista il congresso ha deciso di promuovere per i primi di giugno una settimana di mobilitazione antimilitarista, incentrata sul sostegno alla lotta di Comiso, sulla solidarietà agli obiettori, sul ritiro delle truppe italiane dal Libano, sulla ripresa dell'agitazione e della propaganda nelle caserme, sulla denuncia della crescente aggressività dei blocchi militari. In campo antirepressivo, fermo restando l'obiettivo dell'abolizione delle carceri, si rigettano i patteggiamenti con le istituzioni ma non le lotte concrete per la salvaguardia psicofisica dei carcerati; si punta inoltre su di un Convegno interdisciplinare ed internazionale su «trasgressione e controllo sociale». Per quanto riguarda il mondo del lavoro (un punto vivacemente dibattuto nel corso dei lavori, non tutti i militanti della FAI riconoscendosi nell'anarcosindacalismo), oltre che l'opposizione alla legge-quadro del pubblico impiego e la volontà di un maggior coordinamento tra i lavoratori anarchici (con un accenno polemico a quanti hanno ridato vita all'Unione Sindacale Italiana), il congresso ha espresso nella difesa del reddito operaio e proletario, nella riduzione sostanziale dell'orario di lavoro e nel blocco/riconversione delle produzioni nocive i punti qualificanti per i quali battersi. Per giugno è poi previsto un giro di conferenze in Italia di Babar e di un rappresentante di Solidarnosc.
Infine, Umanità Nova. Ai militanti della Federazione Anarchica di Milano è stato confermato l'incarico redazionale ed è stata affidata anche l'amministrazione (in attesa del passaggio delle consegne, resta per ora valido il recapito palermitano indicato nel 2° interno di copertina di questa rivista). Due dettagliate relazioni, rispettivamente della redazione milanese e dell'amministrazione (uscente) palermitana, hanno messo a fuoco lo stato del settimanale ed hanno costituito la base per valutazioni e progetti. Dalle attuali 8 pagine, si è deciso di passare (mediamente) a 12 pagine: essendo inattuabile per problemi tecnici un aumento di 4 pagine, Umanità Nova uscirà alternativamente ad 8 e a 16 pagine. Il prezzo raddoppierà, dalle attuali 500 a 1.000 lire: per reggere gli aumentati costi, oltre che su questo raddoppio del prezzo, la redazione punta sull'impegno espresso dal congresso di aumentare la diffusione del giornale, aggiungendo sempre nuovi puntivendita, non sul «lancio» della Cooperativa Umanità Nova, di recente costituita e legalmente riconosciuta, che d'ora in poi gestirà la testata: della Cooperativa possono esser soci i soli militanti della FAI.
Alla redazione di Umanità Nova, impegnata in questo rilancio/potenziamento del giornale, rinnoviamo i nostri auguri di buon lavoro. Da compagni. Ed anche un pò da «colleghi».