Rivista Anarchica Online
Cronache sovversive a cura della Redazione
Belgrado / Un altro processo contro l'opposizione
E' fissata per il 5 novembre l'apertura, a Belgrado, del processo contro 28 oppositori, arrestati il 20
aprile scorso mentre erano riuniti in una casa privata per partecipare ad una riunione nell'ambito di
un programma per una «Università libera» sul tema della nazionalità. Nei mesi intercorsi tra
l'arresto ed il processo, tutti gli imputati (il più noto è Milovan Gilas) sono stati scarcerati, alcuni
dopo aver attuato lunghi scioperi della fame. Altre tre persone erano state arrestate a Belgrado il 24
maggio, sempre con imputazioni simili: propaganda ostile, tentativo di sovvertire le istituzioni,
ecc.. Questo processo fa parte del più generale tentativo di soffocare qualsiasi barlume di critica e di
opposizione: e questo mentre in alcuni ambienti della società jugoslava si va estendendo la critica
«di sinistra» (in alcuni casi di segno nettamente libertario) al regime comunista.
Gran Bretagna / Crass (bad) news
Un pomeriggio dei primi giorni di settembre. Nortwich, nel Cheshire, una cittadina al nord
dell'Inghilterra. La polizia locale effettua una perquisizione nel negozio di dischi «Spectrum
Records», su segnalazione del padre di un ragazzo, un minorenne, abituale cliente del negozio.
Risultato dell'operazione è il rinvio a giudizio del proprietario del negozio Graham Cheadle per
commercio di materiale osceno e pornografìco. La polizia sequestra tutte le copie disponibili di 17
dischi: il 7" degli MCD «Multideath Corporations», «Dehumanization» dei Crucifix, «Never mind
the dirt» dei Dirt, le compilations «Bullshit Detector», «Used abused unamused» degli Icons of
Filth e tutti i dischi dei Crass (su labels Crass/Corpus Christi) e «Nazi punks fuck off» dei Dead
Kennedys (su label Alternative Tentacles). Durante il processo per direttissima che ne è seguito (i Crass si sono presentati con un loro
avvocato per difendere il proprietario del negozio) sono state esaminate dalla Corte le copertine e le
parole di grande parte delle canzoni contenute nei dischi sequestrati. Sebbene, a detta dei giudici,
non sia «... stato possibile distinguere chiaramente le parole delle canzoni incriminate... » (si sono
dovuti documentare con copie scritte dei testi), si è optato per l'incriminazione del materiale,
ritenuto «... offensivo della morale pubblica, osceno e al limite della legalità... )). I giudici hanno
aggiunto che hanno «... inteso dare una condanna esemplare e dare un contributo concreto per il
miglioramento dei valori umani, per il risanamento della morale pubblica nell'interesse di tutti i
giovani...». Replicando alle accuse di utilizzo di termini osceni nella composizione delle loro
canzoni (in particolare si discuteva dell'uso della parola «fuck», i Crass hanno richiesto, ma non
ottenuto, un confronto con i testi di altre canzoni attualmente nelle classifiche di vendita (Iron
Maiden, FGTH, Alexei Sayle, Derek & Clive, etc.) le quali, utilizzando lo stesso criterio, sarebbero
ugualmente state dichairate colpevoli di «offese alla morale». Con una sentenza che ha sorpreso la stessa parte civile, il proprietario del negozio è stato giudicato
colpevole di «commercio di materiale osceno e pornografico» e condannato a una forte multa, oltre
al pagamento delle spese processuali. Non solo, ma è stato disposto il sequestro dei dischi
incriminati. I Crass sono ricorsi in appello. In caso di riconferma del verdetto si prevede entro
breve termine il sequestro dei 17 dischi «osceni» su tutto il territorio inglese. Nel frattempo, Rough
Trade e Thel Cartel, che sono i principali distributori delle etichette Crass/Corpus Christi e
Alternative Tentacles, hanno annunciato la loro intenzione di sospendere, in via cautelativa, il
contratto di distribuzione.
Marco Pandin
Punk -anarchici / Carpi rilancia Punkaminazione
Il 20-21 ottobre si è tenuta al Tuwat (centro sociale autogestito), a Carpi (MO), una riunione di
coordinamento a livello nazionale della realtà punk-anarchica di lingua italiana. Dagli interventi e
dal confronto tra gli oltre 25 collettivi presenti è emersa preponderante, tra i vari argomenti in
discussione, la necessità di reimpostare e comunque di rafforzare il progetto di una fanzine a
portata e distribuzione nazionale, nato circa due anni fa con il nome di PUNKamINazione. Il
bisogno di determinare con chiarezza scopi e obiettivi ha portato a una rifondazione di
PUNKamINazione, che tra le altre cose ora avrà una periodicità bimestrale e sarà stampata a
rotazione a cura dei vari collettivi, fermo restando il punto di raccolta-dati che è
BO/PUNKamINazione, Cassero di porta Santo Stefano l, 40100 Bologna. Il 15.XI è l'ultimo giorno utile entro il quale tutti i collettivi e le realtà interessate dovranno far
pervenire il materiale da pubblicare sul n. 4.
BO/PUNKamINazione
Antimilitarismo / Né naja, né suore, né parassiti
A ormai cinque mesi dall'arresto continua la lotta contro il militarismo di Mario Terzi, il compagno
di Bolgare (BG) che ha rifiutato di farsi intruppare nell'esercito di Craxi e del generale Spadolini. Tralasciamo, perché già noti al movimento, i fatti processuali ricordando invece quelli più attinenti
alla sua detenzione nelle galere della nazione. Naturalmente dopo la condanna gli sbirri di turno
hanno cercato di normalizzare la situazione interna al carcere, data la poca collaborazione di Mario
e la sua non condiscendenza alle regole del carcere (divisa, taglio capelli, branda, ecc.). Visto il suo
perdurare nella condotta antimilitarista continuano a tenerlo in isolamento aggiungendovi la non
consegna della nostra stampa, di fanzines, delle lettere degli amici e dei compagni che gli scrivono.
Articolo 90 per i reati militari? Chiediamo perciò a tutti i compagni di rendere nota questa situazione e di scrivere sempre di più a
Mario in modo di saturare i cassetti del comandante del carcere di posta per Mario e di proteste
scritte contro il tentativo di isolarlo dalla solidarietà del movimento, dimostrando così che la sua
lotta è la nostra. Tra l'altro nuovi tentativi di farlo cedere sono stati intentati quando una parente (suora) entrata
chissà come nel carcere, gli ha presentato una nuova domanda di servizio civile a cui mancava solo
la sua firma, pronta da essere consegnata e a cui sarebbe seguita subito la liberazione. Naturalmente
anche ciò a nulla è valso. Mario ha invitato la parente a desistere dal tentativo... e a lasciarlo in
pace. Ma da come Mario ci scrive, la tonaca fa miracoli e la sorella del padre ha trovato la via per
perseverare, andando di quando in quando a rompere il suo isolamento sperando forse in un suo
pentimento. Altra notizia è la condizione igienico-sanitaria di Forte Boccea la quale ha fatto sì che Mario si
prendesse dei fastidiosi parassiti meglio conosciuti sotto il nome di funghi, davanti alle sue proteste
nei confronti del medico e del comandante (altra forma di parassiti) costoro non han trovato di
meglio che ordinare una sommaria disinfestazione di brande e materassi. Ma, come Mario dice, tutto ciò è ridicolo contro quello che si dovrebbe fare dato che la
popolazione di scarafaggi e C. allevati nel carcere è notevole. Mario comunque, nonostante tutto, sta bene ed è pronto ad aprire una vertenza sia per il materiale
sottrattogli che per la salute interna. Forme e modi li discuterà con Alfredo, il compagno che lo
difende. A tutti i compagni interessati ricordiamo che il Circolo «Freccia Nera» ha prodotto degli adesivi
per sostenere la lotta di Mario e propagandarla, parecchi sono stati venduti a Venezia durante il
meeting internazionale e questo ci ha permesso di pagare le spese di stampa (140.000 lire) e di
spedirne 100.000 a Mario. Ne abbiamo a disposizione ancora parecchi, le misure sono cm. 9x16 e
raffigurano uno la parte finale del primo manifesto fatto con la dichiarazione di obiezione di Mario,
il n. 2 un generale con in bocca un obiettore incarcerato con le parole del primo, altri due di cm.
9x8 con una «A» cerchiata da cui esce una freccia che spezza una siringa (distruggi le tue illusioni,
non la tua vita), l'altro una mano infuocata che scrive «né dio né padroni» con sotto un papa, un
magistrato, un carabiniere, un padrone. I prezzi sono di lire 200 i primi, 100 gli altri, per richieste
(un minimo di 20) Minali Miche, via tadini 40, 24100 Bergamo.
Circolo «Freccia Nera» (Bergamo)
Alessandria / In piazza il 10.11 contro il militarismo
L'appuntamento è per sabato 10 novembre, ad Alessandria, alle ore 16, presso il monumento ai
caduti nei giardini antistanti la stazione ferroviaria. Da lì partirà la manifestazione antimilitarista
anarchica che, dopo aver percorso alcune vie del centro cittadino, si concluderà in piazza della
Libertà con un comizio. Tre giorni dopo, martedì 13 novembre, presso il tribunale di Alessandria saranno processati due
militanti anarchici (Salvatore Corvaio e Antonio Lombardo), incriminati per apologia di reato e
istigazione a disobbedire alle leggi, per aver distribuito dei volantini in cui si riportavano le
dichiarazioni di obiezione totale di Mauro Zanoni e Pippo Scarso. E' proprio in vista di questo
processo che gli anarchici di Alessandria e di altre località hanno promosso la manifestazione del
10 novembre. Aldilà della solidarietà con i due compagni incriminati, l'iniziativa intende
riaffermare la piena solidarietà del movimento anarchico con chi rifiuta sia il servizio militare sia
quello «civile». «Le finalità degli obiettori totali - si legge nel manifesto di convocazione, - sono le nostre, le stesse
che abbiamo da sempre propagandato e che sempre continueremo a propagandare». In vista del processo del 13 novembre, Salvatore Corvaio ha diffuso una dichiarazione, in cui tra
l'altro afferma: «Sono accusato di aver diffuso le dichiarazioni firmate di due antimilitaristi
anarchici che rifiutavano il servizio militare ed il sostitutivo servizio civile. Nei volantini erano
esposte le ragioni etiche e morali che avevano portato questi due compagni all'obiezione totale, così
viene chiamata in Italia questa scelta che è punita con il carcere. Nessuno può accettare che
qualcuno gli neghi il diritto di diffondere delle notizie! Il mio silenzio di fronte alla repressione che
il potere ha riversato contro questi due compagni sarebbe il solo atto deplorevole, dal mio punto di
vista».
Processo Torino / Assolto Ruzza, condanne agli altri
Assoluzione per insufficienza di prove a Giuseppe Ruzza, 3 anni e 6 mesi agli arresti domiciliari a
Delfina Stefanuto, 3 anni e 6 mesi anche a Carla Bagnalone e Nicoletta Gerardo (entrambe avevano
avuto gli arresti domiciliari, ora hanno potuto tornare a casa libere), 4 anni e 7 mesi a Battista Saiu,
4 anni e 8 mesi agli arresti domiciliari a Daniele Tarasco, 12 anni e 10 mesi a Franco Fiorina. Si è
concluso, mercoledi 24 ottobre, il processo contro quasi un centinaio di persone accusate di far
parte a vario titolo di alcune formazioni lottarmatiste (Prima Linea, Colp): queste sono alcune
sentenze relative ad anarchici e libertari coinvolti nell'inchiesta. Spicca l'assoluzione (seppure con
la gesuitica formula dell'insufficienza di prove) di Giuseppe Ruzza, 61 anni, noto militante
anarchico del vercellese (partecipò attivamente alla Resistenza antifascista). Arrestato il 17
settembre dello scorso anno con Delfina Stefanuto (sua ex-moglie, anch'essa militante nel gruppo
de «L'agitatore»), Ruzza era stato al centro di una campagna poliziesco-giornalistica tendente a
presentarlo come un fiancheggiatore del terrorismo (anzi, come un terrorista vero e proprio). In
difesa di Ruzza e Stefanuto si era costituito a Carrara un Comitato pro-Agitatore, che tra l'altro ha
denunciato le vessazioni alle quali i due compagni sono stati sottoposti. Solo dopo molti mesi si
riuscì ad ottenere per Ruzza (gravemente ammalato di nervi) la concessione degli arresti
domiciliari. Ora l'assoluzione, per Ruzza. Per gli altri, no. Se ne riparlerà in appello.
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