Rivista Anarchica Online
Umberto
Marzocchi
di Paolo Finzi
Come
annunciato telegraficamente sullo scorso numero, è morto a Savona il
4 giugno Umberto Marzocchi, una delle figure più conosciute e
stimate del movimento anarchico. Nato
a Firenze nel 1900, giovanissimo è operaio della Vickers-Terni
nell'arsenale della Spezia. Mentre ancora infuria la guerra, è
animatore e segretario del sindacato metalmeccanici aderente
all'Unione Sindacale Italiana. Alla fine del conflitto è tra i
promotori della ripresa del movimento anarchico, che nello Spezzino
conta decine di gruppi: durante i moti contro il caroviveri
dell'estate del '19, Marzocchi viene arrestato e rinchiuso nel
carcere di Sarzana. Impossibile qui elencare i molti episodi di lotta
di cui è partecipe, spesso subendo arresti, condanne, prigione. Le
continue minacce e provocazioni dei fascisti lo costringono a cambiar
città. Si trasferisce a Savona, milita nel gruppo "Pietro
Gori", è tra gli organizzatori dello sciopero nazionale del 3
agosto '2l, promosso dall'Alleanza del Lavoro. Ma cinque giorni dopo
i fascisti calano in massa su Savona e Marzocchi è costretto ancora
una volta a fuggire: varcato clandestinamente il confine, si rifugia
in Francia. Rientrerà in Italia solo dopo 23 anni. In
Francia vive la vita dura, concitata, politicamente impegnata della
comunità degli esuli antifascisti, tra i quali numerosissimi sono
gli anarchici italiani. E proprio da questo settore, all'indomani
dello scoppio della rivoluzione spagnola, parte la creazione della
prima formazione di volontari, la Colonna Francisco Ascaso, aderente
alla CNT-FAI. Marzocchi vive fino in fondo l'esaltante e drammatica
esperienza spagnola di quegli anni, poi nel '39 rientra in Francia.
Lavora nelle miniere di piombo sui Pirenei, organizza numerosi
passaggi clandestini di frontiera, è al centro di contatti ed
iniziative. Successivamente
ritroviamo Marzocchi nel maquis, la Resistenza armata antinazista.
All'indomani della Liberazione in Italia, gli viene impedito il
rientro: è schedato come anarchico da arrestare. Solo nel '46
finalmente può varcare il confine, questa volta legalmente. Nel
dopoguerra Marzocchi è attivissimo militante, instancabile oratore,
particolarmente efficace come conferenziere. Esponente di punta della
Federazione Anarchica Italiana, è per anni redattore del settimanale
"Umanità Nova". Organizzatore
convinto e appassionato, Marzocchi contribuisce per anni
all'allacciamento di relazioni tra gli anarchici su scala
internazionale, curando in particolare la Commissione di Relazioni
dell'Internazionale delle Federazioni Anarchiche. Conosciuto e
stimato anche al di fuori del movimento anarchico, è per lungo tempo
segretario del Sindacato Dipendenti Enti Locali (CGIL) di Savona;
consigliere nazionale dell'Associazione Nazionale Perseguitati
Politici Italiani Antifascisti; esponente della Lega per il Disarmo
Unilaterale; promotore della ricostruzione dell'Unione Sindacale
Italiana; ecc... Al
di là delle numerosissime attività, iniziative, incarichi, c'è
tutto quanto un necrologio non può che accennare, ed un articolo -
per quanto appassionato - non può forse neppur vagamente
trasmettere. Ci riferiamo all'umanità di Umberto, alla sua
disponibilità verso tutti, al suo entusiasmo che nonostante il mezzo
secolo di differenza ce l'hanno sempre fatto sentire compagno, amico,
fratello. Mai papà esigente, né nonno noioso. Anche
Umberto, come altri militanti anarchici scomparsi in questi ultimi
tempi (Alfonso Failla, Libero Fantazzini, Tomaso Serra, Umberto
Tommasini, Pio Turroni, ecc.), ha rappresentato per tutti noi una
bandiera. Ammainarla, in quella calda giornata di giugno, cantando
gli inni anarchici per le strade ed al cimitero di Savona, è stata
davvero una gran pena. Ma anche un momento di riflessione sul
patrimonio di esperienze e di umanità che questi nostri grandi
vecchi ci hanno trasmesso. Un patrimonio di idee, ma soprattutto di
vita, di militanza, di entusiasmo. Un patrimonio che non appartiene
solo agli anarchici, ma a tutti coloro che amano la libertà.
Sul
prossimo numero pubblicheremo un documento inedito di Umberto
Marzocchi, relativo al contributo degli anarchici italiani in Spagna
tra il Luglio '36 ed il maggio '37, nei mesi cruciali - cioè - che
vanno dall'insurrezione popolare antifascista allo strozzamento della
rivoluzione per opera della controrivoluzione stalinista.
|