Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 17 nr. 151
dicembre 1987 - gennaio 1988


Rivista Anarchica Online

Che Guevara anarchico?

È di questi giorni la ricorrenza della morte di Ernesto Guevara, meglio conosciuto come il "Che", da una generazione che non l'ha dimenticato e che, forse, l'ha troppo osannato.
Abbiamo assistito ad una valanga di scritti e di trasmissioni televisive che hanno ricordato la figura e l'opera del Che; ha cominciato la Rai3 con l'intervista di Minà a Fidel Castro, padre e padrone di Cuba, che nell'ultima serata si è soffermato a lungo sul Che, e l'immagine che Fidel Castro ha dato del suo antico compagno d'armi e d'ideali è stata quella di uno scavezzacollo, di un impulsivo, di uno che credeva nella forza della rivolta armata; rivolta armata che i due fecero assieme per liberare Cuba dalla dittatura di Battista, ma che, rovesciato il passato regime, ne ha instaurato un altro certamente liberticida e che ha tradito lo spirito libertario della rivolta.
Altra trasmissione commemorativa su Canale 5, qui addirittura si è assistito ad una battuta della Nanda Pivano che commemorando il Che ha detto... era un poeta anarchico! Dimenticavo la battuta che ha fatto un giornalista invitato da Minà a commentare l'intervista a Fidel Castro sul Che (non ricordo il nome, ma se non ricordo male è un giornalista del Corriere della Sera) il quale ha detto "che il Che aveva lo spirito di un vecchio anarchico fin de siècle"!.
Chi conosce la storia del Che, e chi non la conosce ha avuto modo di leggersela su diversi quotidiani ed inserti vari, sa benissimo che il Che fu un uomo di stato; al termine della rivoluzione Cubana, il Che accettò numerosi incarichi di governo ed amministrativi, arrivando ad accentrare diverse cariche.
Ora da qui a definirlo un anarchico ce ne passa! Ma non dimentichiamo che fu anche un coerente militante, tenace e dignitoso che ha saputo lottare per un ideale e che è morto per questo, pertanto penso che ogni libertario debba rendere omaggio alla dignità rivoluzionaria del Che.

Carlo Ottone (Prato Sesia)