Rivista Anarchica Online
Che Guevara anarchico?
È di questi giorni la ricorrenza della morte di Ernesto Guevara, meglio
conosciuto come il "Che", da una generazione che non l'ha
dimenticato e che, forse, l'ha troppo osannato. Abbiamo assistito
ad una valanga di scritti e di trasmissioni televisive che hanno
ricordato la figura e l'opera del Che; ha cominciato la Rai3 con
l'intervista di Minà a Fidel Castro, padre e padrone di Cuba, che
nell'ultima serata si è soffermato a lungo sul Che, e l'immagine che
Fidel Castro ha dato del suo antico compagno d'armi e d'ideali è
stata quella di uno scavezzacollo, di un impulsivo, di uno che
credeva nella forza della rivolta armata; rivolta armata che i due
fecero assieme per liberare Cuba dalla dittatura di Battista, ma che,
rovesciato il passato regime, ne ha instaurato un altro certamente
liberticida e che ha tradito lo spirito libertario della rivolta. Altra trasmissione
commemorativa su Canale 5, qui addirittura si è assistito ad una
battuta della Nanda Pivano che commemorando il Che ha detto... era un
poeta anarchico! Dimenticavo la battuta che ha fatto un giornalista
invitato da Minà a commentare l'intervista a Fidel Castro sul Che
(non ricordo il nome, ma se non ricordo male è un giornalista del
Corriere della Sera) il quale ha detto "che il Che aveva lo spirito
di un vecchio anarchico fin de siècle"!. Chi conosce la
storia del Che, e chi non la conosce ha avuto modo di leggersela su
diversi quotidiani ed inserti vari, sa benissimo che il Che fu un
uomo di stato; al termine della rivoluzione Cubana, il Che accettò
numerosi incarichi di governo ed amministrativi, arrivando ad
accentrare diverse cariche. Ora da qui a
definirlo un anarchico ce ne passa! Ma non dimentichiamo che fu anche
un coerente militante, tenace e dignitoso che ha saputo lottare per
un ideale e che è morto per questo, pertanto penso che ogni
libertario debba rendere omaggio alla dignità rivoluzionaria del Che.
Carlo Ottone (Prato Sesia)
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