Rivista Anarchica Online
Spese militari, no grazie
Tre anarchici forlivesi, con la
denuncia dei redditi del 1987, hanno presentato il 31 maggio scorso
la seguente dichiarazione di obiezione fiscale alle spese militari -
inviata anche a varie pubblicazioni di area anarchica, nonviolenta ed
ecologista.
Siamo convinti che non sia possibile
costruire un mondo libero e pacifico se non praticando
quotidianamente la libertà e la pace. Conseguentemente riteniamo che, fra le
tante oppressioni cui siamo quotidianamente sottoposti, l'oppressione
del militarismo sia la più intollerabile e la prima da
combattere. L'esistenza di apparati militari, infatti, è
basata su due elementi che rifiutiamo nel modo più deciso: la
gerarchia e l'autoritarismo che ne regolano il funzionamento; la
preparazione della guerra e l'addestramento sistematico all'uso di
armamenti sempre più distruttivi ed offensivi (più o
meno mascherati da amenità quali la "difesa della
patria", dell'"ordinamento democratico" e via dicendo)
che costituiscono indubitabilmente lo scopo fondamentale di tali
apparati. Per questi motivi - pur essendo
coscienti che questo nostro gesto ha un valore unicamente simbolico -
abbiamo deciso di fare obiezione fiscale alle spese militari.
Pertanto chiediamo un rimborso in quanto abbiamo deciso di inviare
parte di quanto già si è trattenuto lo stato (in cui
non ci riconosciamo e la cui esistenza, a nostro avviso, contrasta
con una socialità umana pacifica e libera) alla "CASSA DI
SOLIDARIETÀ
ANTIMILITARISTA" affinché la usi per aiutare tutti gli
antimilitaristi incarcerati o perseguitati per il loro impegno a
favore della pace e della libertà.
Rosanna Ambrogetti
Carla Atlante
Franco Melandri
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