Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 18 nr. 157
estate 1988


Rivista Anarchica Online

Noi palestinesi, invece

Sempre in merito all'articolo di Arturo Schwarz Aldilà degli slogan, apparso sul numero di aprile, il gruppo anarchico di Foligno (PG) ci ha inviato la seguente presa di posizione critica, firmata da alcuni studenti palestinesi. Non ci è stato possibile trasmetterla in anticipo (com'è nostro costume) all'interessato, per una sua eventuale replica. Ci è giunta infatti quando Schwarz si era già assentato dalla città.

Tanto per cominciare l'introduzione della redazione è scorretta: attualmente la libertà di stampa israeliana è limitata dalla censura militare su tutti i territori occupati, ci sono stati anche arresti di giornalisti (arresti di ordine amministrativo, senza processo).
Per quel che riguarda la minaccia di genocidio che incombe sugli israeliani possiamo solo dire che attualmente a vivere il genocidio siamo noi, la violenza araba è stata una risposta all'invasione e alla violenza sionista, abbiamo colpito gli ebrei solo in quanto invasori, appoggiati dagli USA e dall'Inghilterra. Questa affermazione non è manicheista, come sostenuto nell'articolo di Schwarz: la prova è nelle forniture militari che questi paesi danno ad Israele e il comportamento di quest'ultimo nella crisi di Suez del 1956 (tanto per fare un esempio).
Per quel che riguarda l'integralismo islamico, tante volte tirato in ballo, esso rappresenta solo una minima parte del popolo palestinese, di cui il 30% è cristiano di varie confessioni. Anzi, gli integralisti islamici in Cisgiordania sono tollerati dalle truppe israeliane quando aggrediscono elementi della sinistra palestinese.
Spesso ci si accusa di voler distruggere lo Stato di Israele. In realtà noi vogliamo la creazione di uno Stato laico e democratico binazionale ebraico-palestinese. La creazione di tale Stato sarebbe pericolosa per le dittature arabe perché formerebbe un punto di riferimento per le popolazioni arabe sottomesse.
Inoltre esiste nei fatti un buon vicinato fra la Siria ed Israele, perché quando Israele ha invaso il Libano la Siria non è intervenuta, quando i siriani sono entrati in Libano Israele si è ritirato, nell'ultima operazione israeliana nel sud del Libano la Siria non ha combattuto.
Si sostiene che noi palestinesi condanniamo tutti gli ebrei e gli israeliani per le colpe del loro Governo. Noi vogliamo solo che i partiti reazionari non siano più appoggiati dall'opinione pubblica israeliana (l'ultimo sondaggio di opinione rileva che la maggioranza degli israeliani è favorevole al pugno di ferro).
Riguardo ai massacri che i "nostri fratelli arabi" ci hanno fatto, vi ricordiamo che i falangisti sono cristiani maroniti alleati di Israele e che gli Sciiti di Amal sono stati strumento degli israeliani nella repressione antipalestinese e anche della Siria nella polemica OLP/Siria. Schwarz vuol chiarire quali sono i reali rapporti tra ebrei e musulmani, ma questo chiarimento non ci interessa: è già stato detto che il 30% della popolazione palestinese è cristiana. Esemplare è l'esperienza del Vescovo di Gerusalemme Hilarion Capucci, arrestato da Israele e successivamente scarcerato dopo l'intervento del Vaticano in cambio del suo esilio.
È inoltre errato dire che i musulmani provano per gli ebrei solo odio e disprezzo, nella religione islamica è d'obbligo il rispetto per chi crede in Dio (i musulmani si considerano eredi della religione ebraica e di quella cristiana).
Inoltre rileviamo in questo articolo una pericolosa confusione fra arabi, palestinesi, musulmani sciiti e sunniti. Ad esempio Schwarz sbaglia nel citare l'utilizzazione che i giordani fecero delle pietre tombali dei cimiteri ebraici di Gerusalemme per la costruzione di latrine: prima del 1948 tutta Gerusalemme era palestinese, solo dopo il 1948 (a guerra già avvenuta) tutta la Cisgiordania e Gerusalemme furono incorporate nello stato giordano, del cui comportamento non ci sentiamo responsabili.
Si sostiene che noi non siamo sinceri nel volere uno stato laico e democratico dove arabi ed ebrei possano vivere in pace, ma forse Schwarz ignora che la presenza di ebrei nel popolo palestinese ed anche nell'OLP è già una realtà, trattandosi di ebrei nati in Palestina da generazioni e considerandosi palestinesi di religione ebraica privati del loro diritto all'autodeterminazione: gli ebrei nella popolazione Palestinese ne rappresentano il 5%, anche loro sono stati scacciati dalle razzie delle terre da parte dei sionisti negli anni 30 e dopo la guerra del 1948.
Smentiamo che noi Palestinesi siamo odiati dalle popolazioni ospitanti: nel settembre del 1970 era solo il governo giordano a essere contro i Palestinesi, non la popolazione, sostenere che in Egitto e in Siria ci siamo alleati con i fratelli musulmani per rovesciare i regimi che ci avevano accolti è falso perché tra noi e i fratelli musulmani esiste solo lo scontro fisico essendo questi appoggiati dall'Iran e tra noi e il governo teocratico di Teheran ci sono brutti rapporti da sempre.
È falso anche sostenere che in Libano e in Giordania abbiamo tentato di creare uno stato nello stato: Arafat ha rifiutato una proposta che voleva fare della Giordania lo stato Palestinese.
Da notare che due milioni di Palestinesi sono attualmente cittadini Giordani. In Libano, quando è iniziata la guerra civile, il potere era monopolio dei cristiani maroniti, da qui la rivolta dei musulmani e dei palestinesi. Le aggressioni militari e le espulsioni avvenute in Siria e Giordania vanno ricondotte ai tentativi di controllare l'OLP da parte di questi governi.
Nel caso specifico della Giordania bisogna ricordare che essa ha perso contro Israele, che nove mesi dopo la guerra del 1967 gli israeliani furono sconfitti per la prima volta proprio dai Palestinesi nella battaglia di Al Karama (21 marzo 1968).
Ciò ha provocato un consenso popolare giordano a favore dell'OLP e un forte discredito per il governo giordano perché, nonostante il suo regime autoritario, non era capace di fare ciò che pochi combattenti palestinesi erano riusciti a fare, ossia sconfiggere Israele.
Hussein ha strumentalizzato l'ignoranza dei suoi soldati che credevano di combattere i traditori passati dalla parte israeliana.
Per quel che riguarda la responsabilità dei paesi arabi nella creazione del problema dei rifugiati e dell'appello diffuso da Radio Cairo il 16 maggio 1948 possiamo dire che noi profughi palestinesi rifiutiamo di integrarci con le altre popolazioni arabe per mantenere le nostre caratteristiche etniche.
L'appello del 16 maggio 1948 è stato fatto da Radio Cairo dopo i massacri della Banda Stern di cui il premio Nobel Begin era membro. Inoltre risulta chiaro che fu Nasser a dire di buttare a mare gli ebrei, non i Palestinesi.
Sul problema del rapporto tra palestinesi, profughi e stati ospitanti, l'articolo è contraddittorio perché prima sostiene che i palestinesi avevano atteggiamenti egemonici nei confronti degli Egiziani, poi sostiene che gli Egiziani opprimevano i Palestinesi.
Bisogna considerare che se i campi profughi dei paesi arabi per i Palestinesi sono pessimi, quelli creati da Israele sono ancora peggio, inoltre il salario medio mensile per un operaio dei territori occupati, che è costretto a lavorare in Israele, è meno della metà di quello di un operaio israeliano.
L'articolo prosegue dicendo che noi siamo aggressivi e intolleranti alla pari di tutti gli altri musulmani del mondo, cita come esempi l'Indonesia (stato situato dall'altra parte del mondo rispetto alla Palestina) e Khomeiny. Vogliamo ricordare che quest'ultimo è stato rifornito di armi con il caso Irangate grazie alla complicità israeliana dato il fatto che i carichi d'armi passavano da Israele, inoltre l'aviazione israeliana ha bombardato un cantiere iracheno dove si costruiva una centrale nucleare.
Si sostiene che l'Egitto abbia come funzionari ex-nazisti criminali di guerra, ma non si scrive che l'Egitto stesso ha fatto pace con Israele ed è attualmente uno dei più fidati alleati USA nel mediterraneo.
Riguardo all'espulsione degli ebrei, l'OLP sostiene che chi è nato in Israele dopo il 1948 non ha colpa, l'espulsione si riferisce solo all'immigrazione recente.
Precisiamo che la posizione originaria dell'OLP era per la creazione di uno stato laico in tutta la Palestina, ma successivamente sono state fatte tre proposte tutte rifiutate da Israele:
1) Stato multinazionale laico;
2) Stato confederato binazionale;
3) Pace per la terra, ossia in cambio della pace la terra occupata nel 1967 (Gaza e Cisgiordania).
In ogni caso è necessario che Israele presenti i suoi confini e riconosca il diritto dei Palestinesi all'autodeterminazione, poi si tratterà.
Noi Palestinesi siamo convinti che l'ebraica sia solo una religione e basta, anche perché i nostri ebrei si sono trovati spiazzati nel nuovo stato di Israele perché gli altri ebrei parlavano lingue derivate da quella tedesca, mentre loro parlavano arabo: un popolo senza lingua comune non è un popolo.
La conclusione dell'articolo di Schwarz è troppo generica, non basta augurare agli arabi ed agli ebrei nuove patrie socialiste, libertarie e felici dopo aver detto di noi cose false.

Alcuni studenti palestinesi (Foligno)