Rivista Anarchica Online
Noi palestinesi, invece
Sempre in merito
all'articolo di Arturo Schwarz Aldilà degli slogan,
apparso sul numero di aprile, il gruppo anarchico di Foligno (PG) ci
ha inviato la seguente presa di posizione critica, firmata da alcuni
studenti palestinesi. Non ci è stato possibile trasmetterla in
anticipo (com'è nostro costume) all'interessato, per una sua
eventuale replica. Ci è giunta infatti quando Schwarz si era
già assentato dalla città.
Tanto per cominciare l'introduzione
della redazione è scorretta: attualmente la libertà di
stampa israeliana è limitata dalla censura militare su tutti i
territori occupati, ci sono stati anche arresti di giornalisti
(arresti di ordine amministrativo, senza processo).
Per quel che riguarda la minaccia di
genocidio che incombe sugli israeliani possiamo solo dire che
attualmente a vivere il genocidio siamo noi, la violenza araba è
stata una risposta all'invasione e alla violenza sionista, abbiamo
colpito gli ebrei solo in quanto invasori, appoggiati dagli USA e
dall'Inghilterra. Questa affermazione non è manicheista, come
sostenuto nell'articolo di Schwarz: la prova è nelle forniture
militari che questi paesi danno ad Israele e il comportamento di
quest'ultimo nella crisi di Suez del 1956 (tanto per fare un
esempio). Per quel che riguarda l'integralismo
islamico, tante volte tirato in ballo, esso rappresenta solo una
minima parte del popolo palestinese, di cui il 30% è cristiano
di varie confessioni. Anzi, gli integralisti islamici in Cisgiordania
sono tollerati dalle truppe israeliane quando aggrediscono elementi
della sinistra palestinese.
Spesso ci si accusa di voler
distruggere lo Stato di Israele. In realtà noi vogliamo la
creazione di uno Stato laico e democratico binazionale
ebraico-palestinese. La creazione di tale Stato sarebbe pericolosa
per le dittature arabe perché formerebbe un punto di
riferimento per le popolazioni arabe sottomesse.
Inoltre esiste nei fatti un buon
vicinato fra la Siria ed Israele, perché quando Israele ha
invaso il Libano la Siria non è intervenuta, quando i siriani
sono entrati in Libano Israele si è ritirato, nell'ultima
operazione israeliana nel sud del Libano la Siria non ha combattuto.
Si sostiene che noi palestinesi
condanniamo tutti gli ebrei e gli israeliani per le colpe del loro
Governo. Noi vogliamo solo che i partiti reazionari non siano più
appoggiati dall'opinione pubblica israeliana (l'ultimo sondaggio di
opinione rileva che la maggioranza degli israeliani è
favorevole al pugno di ferro).
Riguardo ai massacri che i "nostri
fratelli arabi" ci hanno fatto, vi ricordiamo che i falangisti
sono cristiani maroniti alleati di Israele e che gli Sciiti di Amal
sono stati strumento degli israeliani nella repressione
antipalestinese e anche della Siria nella polemica OLP/Siria. Schwarz
vuol chiarire quali sono i reali rapporti tra ebrei e musulmani, ma
questo chiarimento non ci interessa: è già stato detto
che il 30% della popolazione palestinese è cristiana.
Esemplare è l'esperienza del Vescovo di Gerusalemme Hilarion
Capucci, arrestato da Israele e successivamente scarcerato dopo
l'intervento del Vaticano in cambio del suo esilio.
È
inoltre errato dire che i musulmani provano per gli ebrei solo odio e
disprezzo, nella religione islamica è d'obbligo il rispetto
per chi crede in Dio (i musulmani si considerano eredi della
religione ebraica e di quella cristiana).
Inoltre rileviamo in questo articolo
una pericolosa confusione fra arabi, palestinesi, musulmani sciiti e
sunniti. Ad esempio Schwarz sbaglia nel citare l'utilizzazione che i
giordani fecero delle pietre tombali dei cimiteri ebraici di
Gerusalemme per la costruzione di latrine: prima del 1948 tutta
Gerusalemme era palestinese, solo dopo il 1948 (a guerra già
avvenuta) tutta la Cisgiordania e Gerusalemme furono incorporate
nello stato giordano, del cui comportamento non ci sentiamo
responsabili.
Si sostiene che noi non siamo sinceri
nel volere uno stato laico e democratico dove arabi ed ebrei possano
vivere in pace, ma forse Schwarz ignora che la presenza di ebrei nel
popolo palestinese ed anche nell'OLP è già una realtà,
trattandosi di ebrei nati in Palestina da generazioni e
considerandosi palestinesi di religione ebraica privati del loro
diritto all'autodeterminazione: gli ebrei nella popolazione
Palestinese ne rappresentano il 5%, anche loro sono stati scacciati
dalle razzie delle terre da parte dei sionisti negli anni 30 e dopo
la guerra del 1948.
Smentiamo che noi Palestinesi siamo
odiati dalle popolazioni ospitanti: nel settembre del 1970 era solo
il governo giordano a essere contro i Palestinesi, non la
popolazione, sostenere che in Egitto e in Siria ci siamo alleati con
i fratelli musulmani per rovesciare i regimi che ci avevano accolti è
falso perché tra noi e i fratelli musulmani esiste solo lo
scontro fisico essendo questi appoggiati dall'Iran e tra noi e il
governo teocratico di Teheran ci sono brutti rapporti da sempre.
È
falso anche sostenere che in Libano e in Giordania abbiamo tentato di
creare uno stato nello stato: Arafat ha rifiutato una proposta che
voleva fare della Giordania lo stato Palestinese.
Da notare che due milioni di
Palestinesi sono attualmente cittadini Giordani. In Libano, quando è
iniziata la guerra civile, il potere era monopolio dei cristiani
maroniti, da qui la rivolta dei musulmani e dei palestinesi. Le
aggressioni militari e le espulsioni avvenute in Siria e Giordania
vanno ricondotte ai tentativi di controllare l'OLP da parte di questi
governi.
Nel caso specifico della Giordania
bisogna ricordare che essa ha perso contro Israele, che nove mesi
dopo la guerra del 1967 gli israeliani furono sconfitti per la prima
volta proprio dai Palestinesi nella battaglia di Al Karama (21 marzo
1968).
Ciò ha provocato un consenso
popolare giordano a favore dell'OLP e un forte discredito per il
governo giordano perché, nonostante il suo regime autoritario,
non era capace di fare ciò che pochi combattenti palestinesi
erano riusciti a fare, ossia sconfiggere Israele. Hussein ha strumentalizzato l'ignoranza
dei suoi soldati che credevano di combattere i traditori passati
dalla parte israeliana.
Per quel che riguarda la responsabilità
dei paesi arabi nella creazione del problema dei rifugiati e
dell'appello diffuso da Radio Cairo il 16 maggio 1948 possiamo dire
che noi profughi palestinesi rifiutiamo di integrarci con le altre
popolazioni arabe per mantenere le nostre caratteristiche etniche.
L'appello del 16 maggio 1948 è
stato fatto da Radio Cairo dopo i massacri della Banda Stern di cui
il premio Nobel Begin era membro. Inoltre risulta chiaro che fu
Nasser a dire di buttare a mare gli ebrei, non i Palestinesi.
Sul problema del rapporto tra
palestinesi, profughi e stati ospitanti, l'articolo è
contraddittorio perché prima sostiene che i palestinesi
avevano atteggiamenti egemonici nei confronti degli Egiziani, poi
sostiene che gli Egiziani opprimevano i Palestinesi.
Bisogna considerare che se i campi
profughi dei paesi arabi per i Palestinesi sono pessimi, quelli
creati da Israele sono ancora peggio, inoltre il salario medio
mensile per un operaio dei territori occupati, che è costretto
a lavorare in Israele, è meno della metà di quello di
un operaio israeliano.
L'articolo prosegue dicendo che noi
siamo aggressivi e intolleranti alla pari di tutti gli altri
musulmani del mondo, cita come esempi l'Indonesia (stato situato
dall'altra parte del mondo rispetto alla Palestina) e Khomeiny.
Vogliamo ricordare che quest'ultimo è stato rifornito di armi
con il caso Irangate grazie alla complicità israeliana dato il
fatto che i carichi d'armi passavano da Israele, inoltre l'aviazione
israeliana ha bombardato un cantiere iracheno dove si costruiva una
centrale nucleare.
Si sostiene che l'Egitto abbia come
funzionari ex-nazisti criminali di guerra, ma non si scrive che
l'Egitto stesso ha fatto pace con Israele ed è attualmente uno
dei più fidati alleati USA nel mediterraneo.
Riguardo all'espulsione degli ebrei,
l'OLP sostiene che chi è nato in Israele dopo il 1948 non ha
colpa, l'espulsione si riferisce solo all'immigrazione recente.
Precisiamo che la posizione originaria
dell'OLP era per la creazione di uno stato laico in tutta la
Palestina, ma successivamente sono state fatte tre proposte tutte
rifiutate da Israele:
1) Stato multinazionale laico;
2) Stato confederato binazionale;
3) Pace per la terra, ossia in cambio
della pace la terra occupata nel 1967 (Gaza e Cisgiordania).
In ogni caso è necessario che
Israele presenti i suoi confini e riconosca il diritto dei
Palestinesi all'autodeterminazione, poi si tratterà.
Noi Palestinesi siamo convinti che
l'ebraica sia solo una religione e basta, anche perché i
nostri ebrei si sono trovati spiazzati nel nuovo stato di Israele
perché gli altri ebrei parlavano lingue derivate da quella
tedesca, mentre loro parlavano arabo: un popolo senza lingua comune
non è un popolo.
La conclusione dell'articolo di Schwarz
è troppo generica, non basta augurare agli arabi ed agli ebrei
nuove patrie socialiste, libertarie e felici dopo aver detto di noi
cose false.
Alcuni studenti palestinesi (Foligno)
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