Rivista Anarchica Online
Ricordando Emilio Marziani «Umin»
di AA. VV.
Mercoledì 24 marzo, alle ore 10, presso la Casa di riposo di S. Benedetto
Po, Emilio Marziani, detto l'Umin,
all'età di 97 anni e tre mesi, ha chiuso il tempo della sua vita terrena. Questo il quadro sintetico della
sua
originale personalità che ha lasciato orme indelebili per quasi tutto l'arco di questo 20° secolo sia in
terra natia
che in altri paesi europei: obiettore di coscienza, carcerato a Ventotene, perseguitato politico, esule in Francia,
affiliato al movimento anarchico, in quanto dottrina abolitiva di ogni potere costituito; cultore della storia e della
politica; poeta severo e spregiudicato per mettere alla berlina governanti laici ed ecclesiastici, esponenti di
partiti totalitari o monarchici; preso in questi ultimi anni dall'aspirazione cocente di poter morire in
serenità ha
invocato inutilmente l'affidamento del proprio corpo non al cimitero, ma alla nuda terra, in abbandono. E' stato
sempre coerente al proprio sogno utopistico, cioè quello di lasciare al pensiero dell'uomo ogni libera
espansione
verso la conquista della giustizia, della pace e del benessere sociale senza la coercizione delle leggi. A S.
Benedetto, Marziani è salito agli onori della cronaca alla fine della 1a guerra mondiale
quando era ricercato
per diserzione; nel 1921 quando è sfuggito alle mani dei fascisti per l'accusa di un delitto che non aveva
commesso; nel 1948 quando un carabiniere lo ha costretto al fermo ferendolo con una rivolverata alla schiena
per una plateale dimostrazione in piazza, innocente bravata, in spregio al gerarchismo totalitario. Nella prigione
di Ventotene (1942-43) ha condiviso amarezze, fame e le angustie della cella con il compianto presidente della
Repubblica, Sandro Pertini. Le vicende della sua vita sono romanzesche, ma ha superato pericoli incredibili
grazie alla intelligenza acuta, alla sveltezza ed alla furbizia. In un film girato nel 1991 a S. Benedetto Po e nel
Trentino dal giovane regista di Monaco di Baviera Reinhard Keller, 1'«Umin» si è offerto protagonista
per
testimoniare e rivivere, in chiave poetica ed umanistica, 70 anni di storia sambenedettina ed europea. Nella
visione cruda e realistica del suo passato egli ha provato, dinanzi agli amici della sua Gorgo diletta e ribelle,
il fremito della lontana giovinezza gridando la gioia e l'orgoglio di avere fornito ad un giovane studioso di
scienza documentaristica un contesto ricco di storia e di risvolti umani significativi. Addio vecchio Umin!
S.Benedetto Po non dimenticherà la vastita dei tuoi impossibili ideali né le infinite tristezze
fisiche e spirituali
che la «fatal vecchiaia», pur nella pulita atmosfera dell'ospizio comunale, ti ha inevitabilmente riservato in
questi ultimi anni. (o.p.)
Cosi sulla Gazzetta di Mantova hanno ricordato Emilio Marziani. Un altro necrologio
è stato pubblìcato su
Umanità Nova. Qualche parola voglìamo aggiungerla anche noi, per ncordare
questo vecchio compagno che
nessuno di noi della redazione ha mai conosciuto di persona, ma che con le sue brevi letterine, con le sue
poesie, con i suoi piccolì contributi in denaro (sempre accompagnati da due righe di incoraggiamento),
non
ha mai mancato di farsi vivo con noi fin dall'inizio della nostra avventura editoriale (e quando
uscì il primo
numero di «A», lui aveva superato la settantina da qualche anno).
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