Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 25 nr. 220
estate 1995


Rivista Anarchica Online

Musica & idee
a cura di Marco Pandin (marcpan@tin.it)

Mitili FLK
"...Grida! Tutti gridano. Taci! Tutti tacciono. Il vento soffia di sotto e le nubi si compongono. La testa aperta, spalancata nello spazio. Il tempo, il maestro m'insegna, si morde. Taci mentre tutti gridano. Grida mentre tutto tace. Le nubi soffiano bora..." (da "Klostris").
Un po' per sentito dire, un altro po' perché è impossibile non intuirlo da confezione, note tecniche accompagnatorie e lista di ringraziamenti, il CD "Colors" dei Mitili FLK viene pubblicato all'insegna di un cambiamento: una serie di decisioni (anche artistiche, anche personali, anche politiche) hanno portato alcune strade ad allontanarsi, non senza sofferenza e tensione. Senza adesso indagare più in profondità nella costellazione di scazzi e divergenze, e mettendo semplicemente a confronto questa con la precedente uscita "Ratatuie" (una cassetta, segnalata su queste pagine lo scorso anno) non passa inosservata la diversità di alcuni aspetti, e di particolari anche di un certo rilievo vista l'immagine di sé che i Mitili amavano ed amano dare.
Musicalmente parlando, il gruppo è sensibilmente migliorato, le nuove canzoni sono molto belle, quelle già conosciute perché proposte nei concerti lo sono altrettanto... ma non è questo il punto. Se la caratteristica di "Ratatuie" era l'immediatezza della comunicazione, la semplicità, e la giocosità delle strutture ritmiche, il nuovo "Colors" è un'opera introspettiva, recalcitrante ad ogni possibile uso spettacolarizzante al punto che i pezzi già conosciuti e qui ripresi sono stati ristrutturati e riarrangiati in una forma musicale davvero meno solare, meno festosa e - diciamocelo - spogliati di qualsiasi ammiccamento a suoni di tendenza. Nonostante sia stato registrato praticamente dal vivo, ricreando in un teatro la situazione del concerto, "Colors" è frutto di lunghe riflessioni, una stratificazione di immagini e pensieri e interpretazioni di spessore sempre maggiore. L'immagine di quanto voglio dire è ben suggerita dalla copertina, dove una foglia ed una piuma sono venute a cadere su di un blocco di cemento o sulla roccia aspra. Note musicali leggere, che sanno volare, ma che ci sbattono in faccia tutta la pesantezza dell'infelicità, tutta l'aridità dell'insoddisfazione. C'è un contrasto che fa riflettere e quasi sconcerta tra le atmosfere gravi che spesso addensano l'aria di questo disco e le immagini che ritraggono un gruppo di musicisti sorridenti. Lo stesso sconcerto che si prova al vedere orti rigogliosi strappati alla roccia carsica.
I testi, tutti in lingua friuliana, sono a dir poco stupendi, pregni di un senso di poesia spinoso ed irriducibilmente vivo, e si intrecciano alla melodia delle musiche in maniera mirabile. Un paio di pezzi ("Veglie di Lune" e "Benny", ma anche il resto è su ottimi livelli) sono capolavori di poesia ed emozione.
Non ho idea del prezzo né della reperibilità.
Contatti: in copertina c'è questo indirizzo: Nota c/o Micromedia, cas. postale 187 133 Udine

A.I.C. Volume One
Non perdete tempo per interpretare le prime tre lettere di questa misteriosa sigla : A.I.C. sta per Asian Independent Compilation e, raccolti sotto forma di cassetta e/o di CD, ci sono dieci gruppi provenienti da Hong Kong e da Taiwan. La segnalo perché, visto che mi è per adesso impossibile un viaggio in un così Estremo Oriente (immagino sia destino di quasi tutti voi...) mi accontento di un più economico e veloce viaggio con la fantasia. Questa compilation mi è stata portata da Guo DaNian e Cassi dei Blackbird in una loro recente visita: oltre a un loro contributo (un collage impressionante di suoni e rumori e ritmi sopra, sotto e tutt'attorno alla voce di Ronald Creagh) quello di altri gruppi i quali, stando alle poche traduzioni in inglese dei testi e al linguaggio universale del suono, non mi sembrano particolarmente brillanti né impegnati. In questo, almeno, le compilation si assomigliano quasi tutte... "Voix vulgaires" a parte! (Perdonate le mie stupidaggini: è quasi mezzanotte e sono in piedi dall'alba).
Credo di non allontanarmi di molto dalla verità se dico che questa raccolta è introvabile da questa parte del mondo: provate a chiedere a Guo e ai Blackbird. Per il prezzo regolatevi voi, tenendo conto della distanza che ingigantisce le spese postali.
Contatti: P. O. Box 25244, Harbour Building, Hong Kong. (Per favore NON scrivete il nome di Guo e/o quello dei Blackbird sulla busta: i motivi sono ovvi).

Le forbici di Manitù
Vittore Baroni (già Lt. Murnau, collaboratore di riviste musicali di mezzo mondo nonché fondatore di TRAX) segnala la pubblicazione del CD "Quadrivelogue" ( su etichetta Disturbance, come dire la Minus Habens di Bari) del suo gruppo Le Forbici Di Manitù. Ecco qualche ritaglio dai fogli informativi: "Le immaginose sonorità trance-ambient di questo album (...) non sono da intendersi come una forma di escapismo solipsistico, bensì come attenta indagine e analisi ravvicinata di dettagli che compongono la trama del reale. Risultato finale di un tour de force "auto plagiarista", i quattro brani di "Quadriveloque" traggono infatti origine da frammenti completamente riprocessati e mutati dell'album "Triveloque" (ancora inedito). Entrambi i lavori sono incentrati su diversi modelli di viaggio (la storica spedizione di Magellano, un'escursione sonora nella memoria, il trip dell'LSD, il tragitto del pendolare etc.) ed offrono all'ascoltatore singolari opportunità di attiva interazione...". Personalmente l'ho trovato un po' noioso, ma voi non fidatevi di uno a cui piacciono contemporaneamente David Crosby, Television e Sonic Youth...
Entrambi gli indirizzi che vi sto per dare sono preziosi: Vittore è stato ed è tuttora promotore di iniziative che brillano per intelligenza ed intuizione, la Minus Habens di Ivan Iusco diffonde materiali che sapranno mettere a dura prova la vostra pazienza di ascoltatori spostando lontano i confini del vostro universo musicale.
Contatti: Vittore Baroni, Via C. Battisti, 339 - 55049 Viareggio (Lucca).
Minus Habens Records, Via G. Fortunato 8/n, - 70125 Bari Tel. e Fax (080)5010950