Rivista Anarchica Online


Tutti in
fiera!
di Maria Matteo

 

Anche quest'anno con l'avvicinarsi dell'estate si approssima quello che ormai è divenuto un incontro importante per tutti coloro che, pur in ambiti e situazioni diverse e con diversificati approcci e soluzioni praticano l'autogestione: la Fiera dell'Autogestione. Se la durata nel tempo e l'attenzione che l'appuntamento suscita sono un sicuro indi zio dell'interesse e dell'importanza rivestita dall'autogestione per un approccio libertario, è apparso chiaro che affinché l'appuntamento non assumesse i caratteri del rituale estivo privo di progettualità e senso propri occorreva che le modalità organizzative, il programma, le tematiche affrontate sapessero dar conto e rispecchiare meglio la realtà e le problematiche di quanti il terreno difficile delle utopie concrete lo affrontano quotidianamente.
All'indomani della quarta Fiera dell'Autogestione, svoltasi a Prato Carnico in Val Pesarina il settembre scorso scrivevamo: "Sono personalmente convinta che le assemblee di cucina svoltesi due volte al giorno nell'arco delle quasi due settimane che molti di noi hanno trascorso a Prato Carnico riassumano in modo molto efficace le problematiche di u na pratica che, nel piccolo come in una più ampia prospettiva politica, si propone come orizzonte concreto di trasformazione sociale e promozione individuale. Avremmo voluto, ma ci siamo riusciti solo in modo del tutto parziale, utilizzare prodotti provenienti da un circuito autogestito, evitare l'utilizzo della plastica, ridurre il più possibil e la distanza tra chi lavorava e chi arrivava alla fiera. Certo l'autogestione in un ambito sociale, che non solo non è autogestito ma che ha nell'eterogestione e nell'eteronomia i suoi valori fondanti, non è facile. Nelle assemblee di cucina tutto ciò è emerso più volte in modo del tutto evidente mentre si discutevano i vari aspetti tecnici (ma non solo) del lavoro da fare. Il problema degli approvvigionamenti, dei trasporti, della qualità dei prodotti, dei prezzi, la necessità di rendere trasparenti e comprensibili le scelte effettuate sono state questioni quotidiane per coloro che si sono avvicendati in cucina così come per chiunque sia impegnato in un'impresa autogestita."
Negli incontri che hanno seguito quella fiera, questi temi sono stati affrontati e lungamente dibattuti, rivelando chiaramente come l'intenzione, già emersa a Prato Carnico nel corso dell'assemblea finale, di rendere più forte e stabile la rete di collegamento tra chi, nei più diversi ambiti, pratica l'autogestione è oggi per tutti un'esigenza primaria.
Da più parti è stato rilevato che la crescente e vivace partecipazione a momenti di incontro quali la fiera non ha saputo ancora tradursi in modo soddisfacente in una messa in comune di pratiche, competenze, idee, prodotti. Certo in alcune località sono sorte casse di resistenza e mutuo appoggio, reti di scambio e baratto, altrove si sono costituite banche del tempo, in altre situazioni ancora si è sviluppata una rete di interscambio tra città e campagna, tuttavia queste esperienze, pur importanti, rappresentano solo embrioni di un movimento che ancora patisce della tendenza alla specializzazione e alla frammentazione che troppo spesso caratterizza le imprese autogestite.
Il progetto di un catalogo per l'autogestione, un catalogo, che non fosse una semplice lista, ma lo specchio di un arcipelago di esperienze che operano nei più diversi settori, e, quindi, un modo di dar conto di una ricchezza che non si misura con i criteri del mercato ma si evidenzia nella capacità di creare relazioni egualitarie e non gerarchi che, di anteporre la qualità alla quantità, nello scegliere la solidarietà, rifiutando la competizione è stato il frutto di queste riflessioni.
La quinta Fiera dovrebbe, più che in passato essere un'occasione di confronto per quanti praticano l'autogestione e, al contempo, un modo per dare concretezza anche materiale alla pratica della solidarietà, del mutualismo, dell'autoproduzione non mercificata e non inquinata. Si è quindi puntato sull'obbiettivo di utilizzare per l'allestimento della fiera e per il suo svolgimento non solo, come già si è fatto in passato, materiali di recupero ma anche, più di quanto non si sia riusciti a fare in passato, di usare il più possibile prodotti provenienti dai circuiti dell'autogestione. Un tale obbiettivo per quanto apparentemente elementare, implica un grosso impegno da parte di tutti, poiché l'utilizzo di cibi e manufatti autogestiti, ecologicamente "puliti", prodotti senza sfruttare né l'ambiente né i lavoratori, implica sicuramente, in una società in cui la solidarietà e l'ecologia sono un lusso, un aumento dei costi, che si è pensato di coprire almeno in parte tali spese senza pesare su coloro che parteciperanno alla Fiera.
La Fiera di quest'anno sarà strutturata in sessioni plenarie su vari temi: Scuole autogestite, Arte Negarte, Municipalismo, l'Abitare autogestito, Centri sociali, volontariato, terzo settore, i Teatri fuori dal teatro istituzionale, Esperienze a confronto dall'Italia e dal Mondo, Mutualismo e cooperative sociali. Ogni giorno oltre alle sessioni p lenarie vi sarà un lavoro per gruppi che approfondiranno aree tematiche e settori di intervento dal punto di vista di chi sta lavorando per la costruzione della rete: il lavoro dei vari gruppi confluirà in un'assemblea finale.

LA QUINTA FIERA SI SVOLGERÀ A SAN MARTINO IN RIO (REGGIO EMILIA) IL 3/4/5/6 SETTEMBRE.

PER INFORMAZIONI:
GRUPPO ANARCHICO "EMMA GOLDMAN",
C.SO PALERMO 46, 10152,TORINO,
TEL/FAX 011 857850; 0338 6594361;
E-MAIL fat@inrete.it

Maria Matteo